Alberto Fichera e Luca Barbato hanno condiviso l’inizio dei loro studi e della loro carriera, ma entrambi hanno vissuto una storia artistica completamente diversa. Fichera proviene da numerose esperienze in veste di clarinettista soprattutto nell’ambito della musica classica, circuito che gli ha permesso di collaborare con artisti blasonati a livello mondiale, fra cui Ennio Morricone e Nicola Piovani, oltre a condividere il palco con l’Orchestra Italiana del Cinema con la quale si è esibito in Cina, mentre in Giappone ha calcato il palcoscenico, in qualità di primo clarinetto, con l’orchestra del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli” di Spoleto. Sempre in contesti teatrali, ha collaborato anche con il “Teatro alla Scala” di Milano, con il “Teatro Massimo Bellini” di Catania e con il “Teatro Regio” di Torino. Poi l’approdo in un contesto stilistico pop rock come quello dell’Orchestra Giovanile di “Domenica In”, diretta dal grande (e compianto) maestro Pippo Caruso. Successivamente, l’incontro con il jazz grazie a Franco D’Andrea, Christian Meyer, Francesco Cafiso, Stefano Di Battista, Nicola Giammarinaro. Diverso, invece, il cammino professionale intrapreso da Luca Barbato, batterista fin dalla tenera età, che ha sempre frequentato ambienti di band e orchestre di varia natura grazie alla presenza del padre Salvo Barbato, anch’egli presente nel CD Smoothly. Ha seguito svariati seminari con artisti del calibro di Dave Weckle Chris Coleman e ha stretto collaborazioni con molti musicisti di grande caratura come Maurizio Dei Lazzaretti, Ciro Manna, Nicola Giammarinaro, Mario Guarini (anche lui nel disco). Nel pop, invece, collabora stabilmente con la vocalist Giovanna D’Angi.