Pietro Gandetto fra l’ars oratoria e l’ars musicae

Pietro Gandetto fra l’ars oratoria e l’ars musicae

Diamo oggi il benvenuto a Pietro Gandetto, musicista poliedrico che sta raccogliendo consensi crescenti nel pubblico italiano. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Ora sono qua, condividiamo con piacere l’intervista a Pietro Gandetto, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita, Pietro Gandetto si aprirà a noi con quelle che sono le esperienze, le collaborazioni, la parabola di grande pregio che ha visto l’musicista percorrere le strade del Conservatorio di Genova e di Cuneo, Tour Music Fest, The Voice of Italy, Nuvole sgangherate, accanto alla professione di avvocato, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto a Pietro Gandetto!

Com’è nata la passione per la musica?

È nata con me. Con certe passioni ci nasci. A casa c’era una pianola e io strimpellavo sempre sin da bambino. A 7 anni ho iniziato a suonare il pianoforte poi il Conservatorio, lezioni di canto etc etc…

Com’è nato PIETRO GANDETTO e il suo personaggio, il suo sound?

Non mi sento personaggio, mi sento un ragazzo normale. Cerco di comunicare con la voce quello che sento. Quando canto mi diverto, stacco tutto. Il mio sound è una ricerca continua.  Cerco di usare suoni che esprimano quello che voglio dire, ma che stiano bene con la mia vocalità.

Come è stato concepito il lavoro ORA SONO QUA?

Ora sono qua nasce come ogni singolo dalla voglia di raccontare una storia con la musica. Non sempre è tutto autobiografico sennò bisognerebbe vivere milioni di vite. Ma in questo caso ci sono spunti autobiografici.

E com’è nato il suo media?

Il media girato da Antonio Condello racconta le varie anime del protagonista della composizione. Racconta di tanti episodi in cui mi sono ritrovato e in cui si ritrova chiunque. I ragazzi del media hanno un forte impatto visivo, credo.


E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?

Sto lavorando all’album ma mi piace pubblicare i singoli uno per uno, in modo da far assaporare alla gente ogni singolo. Siamo sommersi di musica ovunque (anche al supermercato, per strada) e un po’ di musica alla volta forse è meglio.

Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?

È stato un percorso bello che rifarei. Ogni cosa che facciamo serve per essere quello che siamo oggi. Errori compresi. Ci vuole tanta passione e tanto impegno. Comunque il percorso continua…

Quali sono le influenze artistiche?

Ah, ascolto davvero di tutto. Sono cresciuto con U2 e Queen, i miei capisaldi. Mi piacciono le belle voci, Céline Dion, Dalida, Aznavour, e come italiano contemporanei Mengoni, Ultimo. Ovviamente anche la musica classica è sempre presente nei miei ascolti. Chopin, Verdi, Puccini sono autori ai quali sono molto legato. Come scrittura vocale mi piace molto il percorso di Malika Ayane, Noemi, Annalisa.

E le collaborazioni musicali nel lavoro in promozione?

Lavoro con vari autori indie come Antonio Condello autore delle musiche di questo pezzo e anche arrangiatore. Mi piace scoprire cosa gli altri vedono nei miei testi e che musiche evocano.

Parliamo delle pregiate esperienze accademiche o di live, concerti e concorsi come al Conservatorio di Genova e di Cuneo, Tour Music Fest, The Voice of  Italy, Nuvole sgangherate, accanto alla professione di avvocato?

I live sono la palestra di ogni vocalist. Bisogna cantare dal vivo più che si può per abituarsi a stare in pubblico e a interpretare. E poi per un musicista condividere la propria musica è la cosa più bella. Senno cosa cantiamo a fare.  Il Conservatorio mi è servito per darmi una solida base musicale, tecnica, the Voice è stata una bella vetrina. Il diritto e la scrittura sono le altre mie passioni, diciamo che tra la professione dell’avvocato e quella del vocalist ci sono molti punti di contatto…

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Vorrei che la politica riconoscesse alla musica la dignità che si merita e che tutelasse gli artisti e chi lavora nel mondo dello spettacolo come avviene in altri paesi. Vorrei più meritocrazia e più attenzione alla qualità della musica e meno ai like o ai followers. 

Oltre al lavoro in promozione quale altro singolo ci consigli di ascoltare?

Vi consiglio di ascoltare Come Banditi, il singolo che ho pubblicato l’estate scorsa. È un singolo frizzante e molto estivo che esprime altre parti di me.


Come stai vivendo da musicista e persona questo periodo del covid-19?

Da musicista soffro perché non si può cantare in pubblico, ma sono felice di avere più tempo per dedicarmi alla produzione di nuovi brani. Da persona sono vicino a chi che sta subendo gli effetti drammatici di questa situazione che spero passi presto.

Quali sono i programmi futuri?

A maggio uscirà il mio prossimo inedito… vi consiglio di iscrivermi al mio canale Youtube e al mio profilo Spotify per non perdervi le prossime produzioni!!