REESE band veneta di alt-rock si racconta

REESE band veneta di alt-rock si racconta

Nata tra i banchi di scuola, fra amici appassionati di musica: l’esigenza di fondare una band con l’unico scopo di divertirsi. Dopo le prime sperimentazioni e tentativi, lo studio e la gavetta, questo può diventare un vero e proprio lavoro, con una passione che ti prende la mano e non ti molla più. Così è nata la band veneta REESE, impegnata nella promozione del quarto singolo “Mirror of Weakness” estratto dall’album di prossima uscita.
In questa nuova traccia i REESE raccontano dell’intricato rapporto con chi è il riflesso delle nostre debolezze, quelle persone che disprezziamo perché diverse da noi o perché più sincere nel loro modo di essere. Interessantissimo brano di alt rock, in cui apprezziamo l’uso del pianoforte e del concetto di ampiezza e melodia utilizzati! Ringraziamo la band per il tempo e il piacere concessoci in questo bell’incontro col loro mondo speciale!

Cosa significa e com’è nato il nome “Reese”?

Il nome è nato per caso al pub davanti ad una birra da una storpiatura del nome di un software musicale che usavamo per comporre musica… Reese era una nome semplice ed aveva un bel suono, così abbiamo deciso di tenerlo

Come è stato concepito il singolo “Mirror of weakness“?

È stato scritto in maniera molto essenziale con solo voce e piano intrecciando armonia e melodia ed in seguito è scaturito il testo che seguiva il mood del brano; infine è stato creato l’arrangiamento della band

E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?

Mirror Of Weakness è estratto da un album in uscita nei prossimi mesi. Inizialmente il rilascio del disco era stato pensato per il 2020 ma, in seguito alla pandemia mondiale, abbiamo pensato di posticipare il tutto al 2021 e nel frattempo proporre qualche singolo estratto dall’album.

Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?

È stato molto continuo e denso. Non abbiamo mai smesso di suonare insieme in sala prove, scrivere ed arrangiare nuova musica. Negli ultimi anni abbiamo pubblicato in maniera continuativa nuovo materiale e non abbiamo mai smesso di suonarlo in giro ovunque fosse possibile. Abbiamo suonato anche alcune date all’estero ed è stata un’esperienza formativa e gratificante.

L’ultimo anno è stato, come per tutte le band, un periodo difficile ma abbiamo continuato lo stesso con le pubblicazioni, il songwriting e, quando possibile, con le prove. Speriamo di poter tornare presto alla normalità senza interruzioni e, soprattutto, di poter riprendere con i concerti.

Quali sono le influenze artistiche?

Ogni componente ha le sue inclinazioni musicali specifiche ed ascoltiamo vagonate di generi diversi, anche se troviamo un denominatore comune con il rock. Il nostro genere può essere accostato all’alternative rock di alcuni gruppi di stampo americano/ inglese.

E la collaborazione con “SorryMom”?

È nata qualche anno fa. Avevamo finito di registrare il disco Black Russian ed avevamo bisogno di un’agenzia che curasse il nostro management per proporlo in maniera adeguata. Sorry Mom si è dimostrata interessata al progetto e con loro abbiamo continuato la collaborazione e stiamo ora programmando l’uscita del prossimo disco.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?

La nostra musica cerca di veicolar sensazioni e pensieri personali che proviamo in prima persona e che possono accomunarci con chiunque. Le sensazioni descritte sono di vario tipo e questa eterogeneità si trasmette anche nelle nostre canzoni che sono piuttosto variegate, con cambi di dinamica e mood.

Parliamo delle pregiate esperienze di live, concerti e concorsi?

Negli anni abbiamo suonato in qualunque tipo di palco cercando di proporci al meglio ad un pubblico più vasto possibile. Qualche anno fa abbiamo anche vinto alcuni contest che ci hanno permesso di suonare in vari locali del Nord Italia. 

Fra i live più importanti per noi c’è stata l’apertura a Don Airey e alla Michele Luppi band. Suonare prima di questi artisti di primo piano è stata un’esperienza formativa utilissima che ci ha anche responsabilizzato e fortificato. 

Una mezione a parte meritano le nostre esperienze all’estero. Per la promozione di Black Russian abbiamo suonato alcune date in Lettonia, Lituania, Germania e Repubblica Ceca. Abbiamo suonato in locali diversissimi fra loro ed abbiamo imparato moltissimo sia dal punto di vista musicale che organizzativo. Suonare davanti al pubblico estero è stato davvero gratificante perchè la gente è venuta a vederci sempre con rispetto e curiosità, apprezzando la nostra proposta. A livello umano è stato molto fortificante per il legame fra i componenti della band. Il videoclip del nostro brano “Perspectives” (che trovate nel nostro canale YouTube) è sostazialmente un reportage del nostro viaggio fra i ghiacci del baltico.


Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Ci sono molte band interessanti in Italia, ma pochi locali che facciano suonare musica inedita. La situazione era già non proprio rosea prima della pandemia ed ora si è fermato tutto. Molti locali rischiano di non riaprire più. Nel post pandemia però si aprirà ad uno scenario completamente nuovo e siamo convinti che ci sarà una nuova fioritura della musica dal vivo perchè si percepisce molta voglia di socialità e condivisione fra la gente. 

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?

Per cominciare potreste ascoltare tutti i nostri singoli con relativi videoclip nel nostro canale YouTube. Se vi piace questo antipasto poi potete procedere ascoltando tutta la nostra discografia nei vari canali di streaming musicale o acquistarla negli online stores o richiederci anche le copie fisiche.

Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?

È davvero dura restare lucidi. Come tutti, cerco di restare positivo concentrandomi sulle cose importanti e godermi il tempo in più che normalmente non ho per stare con la famiglia, ma mi mancano tantissimo i rapporti con gli amici e anche una semplice bevuta in compagnia senza mascherine o distanziamenti vari sembra un lontano miraggio…

A livello musicale, i concerti mi mancano davvero tantissimo sia come musicista che come spettatore. Ho cercato di mettere a frutto il tempo di lockdown forzato scrivendo nuova musica e c’è ormai abbastanza materiale per un altro album…

Quali sono i programmi futuri?

Non appena le condizioni lo permetteranno, pubblicheremo il nostro album che è pronto ormai già da un po’ e, quando possibile, lo suoneremo in giro a concerti. Nel frattempo l’attività in sala prove prosegue anche se purtroppo non in maniera continuativa come in passato, a causa dei decreti anticovid. Stiamo affinando la scaletta da proporre non appena sarà possibile ricominciare coi live ed abbiamo già iniziato anche la stesura di nuove canzoni.