Con grande gioia diamo il benvenuto a AnairiM, artista poliedrica che raccoglie consensi a go-go. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Smeraldo, pubblichiamo con estremo interesse l’intervista a AnairiM, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Entriamo più a fondo nella vita e nelle opere, AnairiM si narrerà con quelle che sono le collaborazioni, come ad esempio con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto a AnairiM!
Com’è nata tua la passione per la musica?
La mia passione per la musica nasce praticamente insieme a me: fin da piccola ballavo, cantavo, organizzavo da sola spettacoli, concerti e mi esibivo poi in salone davanti a tutti i miei ziii e parenti, costringendoli spesso ad “accompagnarmi” con finti strumenti musicali a mo’ di orchestra! A 2 anni ho iniziato a dire “da grande voglio fare la showgirl” e a 5 anni la mia prima canzone sul palco – “Magica Emi”. La musica e lo spettacolo hanno sempre accompagnato la mia vita e non ho intenzione di dividermi da loro.
Il personaggio può essere una maschera, protettiva quando ci esibiamo. Calato il sipario, chi troviamo dietro AnairiM e il suo personaggio?
Dietro AnairiM c’è una ragazza semplice, legata a forti valori familiari, solare, dolce, testarda e determinata che nonostante mille ostacoli e una vita non sempre semplice è sempre in cerca di nuovi stimoli, una ragazza che a 27 anni, dopo anni e anni di studio, gavetta, continui viaggi e molti altri sacrifici, decide di mollare tutto e di trasferirsi a Roma per inseguire i propri sogni e per consolidare il suo lavoro da vocal coach. C’è una ragazza con una forte voglia di indipendenza che non ha paura del sacrificio, non ha paura di lottare per i propri sogni e conduce una vita molto frenetica ma felice perché gira tutta intorno alla musica e allo spettacolo.
Come descriveresti la nascita di Smeraldo?
La nascita di Smeraldo per me ha la valenza di una rinascita. Parla di un momento fondamentale della mia vita, un momento in cui ho fatto anche cose che non avrei mai pensato di dire o di fare. Lo Smeraldo, con il suo verde splendente, è una pietra preziosa legata alla rinascita e alla speranza e tutto nasce dall’associazione di questa pietra meravigliosa a degli occhi speciali. Il testo è nato spontaneamente, è stato abbastanza semplice trovare le parole giuste perché stava tutto dentro di me, non è stato necessario andare alla ricerca di qualcosa, è bastato solo chiudere gli occhi e immaginare o ripensare a certi momenti, citati come “flash” nel mio brano, e tutto ha preso forma. Non amo spiegare a pieno i testi dei miei brani in quanto preferisco che ogni ascoltatore legga ciò che vuole secondo la propria sensibilità ed il proprio vissuto, ma in questo caso, anche per la tipologia del testo così diretto e concreto, è diverso ed è quasi impossibile non parlarne. Tuttavia ci sono degli aspetti privati che sono nascosti dietro alcune frasi più emblematiche a cui tengo molto e che preferisco lasciare in sospeso.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Beh, si. Con Niccolò Di Lallo, il regista, abbiamo pensato molto a cosa realizzare per ciò che riguarda il videoclip ma alla fine abbiamo lasciato spazio all’improvvisazione. Abbiamo scelto un’attrice, una mia amica, Suna Gritli, e dopo aver scelto la caratteristica del bianco e nero, i luoghi e aver visionato certi lavori d’ispirazione, abbiamo iniziato a girare e poi, scena dopo scena, tutto ha avuto senso: Suna era la rappresentazione dei miei pensieri. Del caos e del turbinio interno che Smeraldo suscita in me e dal quale, fondamentalmente, è nato.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
Beh, sto già lavorando ai prossimi brani. Entro fine anno vorrei farne uscire almeno altri tre in modo da mettere su un primo album. A piccoli passi… Ho molti progetti e spero di riuscire a rispettare tutte le scadenze che mi sono prefissata ad inizio anno: il 2024 voglio sfruttarlo al massimo!
In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, vuoi raccontarcele?
Le peripezie nella mia vita non sono mai mancate e penso che mai mancheranno! Ho sempre avuto una vita “confortevole”, sono figlia unica e sono sempre stata una bambina ed una ragazza ubbidiente e per questo mi sono guadagnata la fiducia di mamma e papà che mi hanno da sempre incoraggiata, sostenuta e supportata nei meii studi e percorsi artistici – e tutt’ora continuano a camminare insieme a me. Tuttavia, negli anni, abbiamo dovuto affrontare delle situazioni molto grandi e delicate che hanno fatto sì che io diventassi grande un po’ prima degli altri. Situazioni che in un modo o nell’altro non ti abbandonano mai del tutto e forse, da un lato, è anche giusto così. Non sono mancate nemmeno le delusioni, le promesse non mantenute, le illusioni, gli ostacoli e le difficoltà, ma se pensiamo all’etimologia del termine “peripezia” nello specifico, che deriva dal greco «fatto, avvenimento imprevisto», una vita senza “avventure”… che vita sarebbe?!
Quali sono le tue influenze artistiche?
Le mie primissime influenze sono sicuramente legate al musical, soprattutto al Broadway musical, ma sono cresciuta negli anni ‘90, un periodo storico in cui si sono intrecciati diversi generi musicali molto importanti e molto diversi tra loro, per cui le mie influenze sono veramente diverse e mescolate tra loro: cantautorato italiano, musica leggera, pop-rock internazionale, R&B, indie, un po’ di rap e molto altro.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Collaboro già da un po’ con Massimo Guidi e Marco Del Freo e con la loro etichetta, Estro Records, sono delle persone splendide ma soprattutto sincere e valide, io li adoro e mi trovo benissimo con loro, penso che la nostra collaborazione durerà ancora per un bel po’ di tempo! Per la produzione di Smeraldo, invece, ho collaborato con Angelo Amico, un musicista con il quale facevo dei live quando stavo ancora in Sicilia e che apprezzo moltissimo e ringrazio.
E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?
Con Red&Blue è stato amore a prima vista, mi hanno indirizzata Marco e Massimo e devo dire che è stata una delle migliori proposte che mi abbiano mai fatto: Valentina, colei che mi segue, è veramente top nel lavoro che svolge ed è di una dolcezza unica e infinita. Mi trovo benissimo e soprattutto mi stanno insegnando tantissime cose. Sono veramente grata per il loro lavoro.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Vorrei tanto che gli ascoltatori potessero recepire un messaggio d’amore ma anche di tenacia, perché la vita si deve vivere a pieno e, per farlo, servono prima di tutto l’amore delle persone a noi care e la determinazione per raggiungere i propri obiettivi. Vorrei trasmettere emozioni reali, quotidiane, vere e soprattutto semplici perché la felicità sta proprio nella quotidianità e nella semplicità del vissuto giornaliero, nel bene e nel male, nei momenti belli e in quelli difficili.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Ho sempre lavorato in teatro perché, come vi ho detto prima, sono cresciuta a “pane e musical”! Man mano, poi, ho iniziato a lavorare in acustico agli eventi e, grazie al mio lavoro da vocal coach, ho avuto anche la possibilità di fare diversi live accompagnata da una band. Il mio bagaglio esperienziale riguardante i concorsi, inoltre, è molto vasto e proprio di recente, a novembre, ho avuto l’onore di partecipare alle selezioni di Area Sanremo, proprio con Smeraldo ed è stata una delle esperienze più emozionanti della mia vita. D’altronde, penso che Sanremo sia il sogno di ogni artista. Ad oggi, sto lavorando ad alcune date totalmente mie sul territorio romano, accompagnata da un chitarrista. Sarebbe carino, tra qualche tempo, organizzare un mini tour… Chissà!
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
La musica italiana è un bene assolutamente prezioso che va curato e custodito, penso però che ultimamente ci sia poco rispetto per la tradizione, il che da un lato non è da considerare un male perché è giusto che il progresso porti delle innovazioni anche in ambito musicale, la società va avanti, i tempi, le generazioni e i costumi cambiano e la musica deve adattarsi. Ma dall’altro lato, bisognerebbe far attenzione a quali temi vengono trattati e soprattutto al linguaggio espressivo utilizzato. Quello che voglio dire è che alle volte ciò che viene scritto e il modo in cui lo si scrive, non dà un buon esempio educativo ai giovani, soprattutto post covid. Il discorso è un po’ delicato e meriterebbe un’argomentazione più ampia e dettagliata, però ci tenevo a sottolineare che la musica è un POTENTISSIMO STRUMENTO COMUNICATIVO e, quindi, influisce anche sull’educazione di chi ascolta, per cui può rivelarsi un’arma a doppio taglio ed essendo anche una vocal coach, io so che questo influisce anche sui bambini e ragazzi. Per cui, spesso non mi piace ciò che sento in
quanto i testi non sempre sono educativi. Inoltre, penso anche che il fenomeno dell’autotune stia mercificando e standardizzando troppo le nuove voci che risultano tutte praticamente uguali, annullando le meravigliose sfumature di diversità vocale tipiche di ogni cantante che, appunto, è unico. Ma soprattutto alle volte si pensa che il canto non sia una disciplina così complessa da studiare e approfondire negli anni, ma si pensa che con l’autotune tutti possono cantare bene e diventare famosi. Beh, non è proprio così…
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Di certo vi consiglio di ascoltare gli altri singoli di AnairiM!! In ordine di uscita: Benzina, Ricca la mia povertà e Cassa integrazione. Sono i miei primi tre singoli, hanno un sapore diverso rispetto a Smeraldo, ma vi assicuro che anche in questi testi, seppur ben nascosti, sono racchiusi altri momenti molto importanti e situazioni particolari della mia vita. Vi lascio con la curiosità… Se vi va di scoprire quanto detto, non dovete far altro che andarli ad ascoltare!
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
I sogni sono tanti, ma io cerco di rimanere una sognatrice coi piedi per terra perché per poter realizzare i sogni, si devono prima raggiungere degli obiettivi ben precisi. Per questo, sicuramente, il primo obiettivo che mi sono prefissata è quello di creare un album e di portare la mia musica live in giro il più possibile. Il resto sarà una scoperta per tutti e mi auguro di ricevere ancora tanto sostegno da chi mi ascolta.