Il ministro Sandro Bondi, seguace all’ennesima potenza di Silvio Berlusconi, ha visto oggi passare il suo ddl sui film vietati ai minori, introducendo una nuova categoria: i film vietati ai minori di 10 anni.
Se da un lato questo potrebbe indispettire i produttori e al contempo gioire una parte dei genitori, dall’altro ci si chiede se un tale limite o consiglio (o non so come chiamarlo) possa aver ragione di esistere in un circuito mediatico, come quello italiano, in cui spadroneggia la volgarità in tutte le sue accezioni. Dalle ragazze nude ai cartoni animati diseducativi. Zero servizio pubblico, ricordo l’albero azzurro ormai talgiato per creare sul suo suolo la casa del grande fratello; zero controllo; zero cultura.
Tutto questo a qualsiasi ora del giorno: ci si meraviglia tanto della pornografia quando i messaggi più diseducativi sono quelli passati nelle tv nazionali nelle prime ore del mattino.