Intervista a Daniele Nicolò, fuori con”Tutte quelle volte”

Intervista a Daniele Nicolò, fuori con”Tutte quelle volte”

Come nasce “Tutte quelle volte”?

“Tutte quelle volte” nasce in una notte insonne dopo una lite di coppia, in cui sentivo di non essere compreso. Incomprensione che, nel tempo, ha causato uno scontro continuo in cui ci si faceva del male a vicenda. Il tutto mi ha messo davanti ad una parte di me più “oscura”, che spesso purtroppo emerge.

Chi è Daniele Nicolò artista?
Il mio percorso artistico inizia tanti anni fa, con le classiche serate di pianobar e concorsi canori, poi con la partecipazione ad alcuni format televisivi. Successivamente, alcuni motivi personali mi hanno portato ad allontanarmi dalla musica per diversi anni, finché, circa tre anni fa, ho trovato il coraggio di rimettermi in gioco. Da lì, la nascita del mio ultimo progetto, grazie al quale, come primo traguardo, ho partecipato al Premio Mia Martini 2021, vincendo il premio della critica con il mio inedito “Scabrosa Atipìa”. A questo ha fatto la seguito la pubblicazioni dei mie primi due singoli, “Dentro l’eco” e “Sabbia e Petrolio”. Questi ultimi brani sono frutto della collaborazione con Pietro Cunsolo e Ilario Sergi, nata durante il primo lockdown, quando, liberi da impegni lavorativi, abbiamo iniziato, quasi per gioco, a divertirci con la musica, creando le nostre prime canzoni. Col tempo il gioco si è trasformato in una vera collaborazione artistica.

Come si sei avvicinato alla musica?
La musica fa parte della mia vita sin da quando ero bambino, quando, in macchina con mio nonno, cantavo le sue canzoni preferite. Da allora, è sempre stata una costante nella mia vita, anche grazie alla famiglia che, tea vari sacrifici, mi ha permesso di coltivare questo sogno.

Cosa pensi della musica di oggi (italiana e estera)
Gli ultimi anni hanno visto, sicuramente, un cambiamento radicale nel panorama musicale mondiale, a mio avviso non sempre positivo. Si è persa, secondo me, quell’attenzione che, in anni passati, veniva data alla vocalità dei cantanti. Senza dubbio, sono cambiati i messaggi che gli artisti di oggi esprimono, che vanno dalla voglia di leggerezza al bisogno di dar voce al proprio malessere interiore, mettendo al centro l’individualità del singolo.

Quali artisti ti hanno ispirato o ti ispirano?
La mia stessa concezione della musica è cambiata, molto, negli anni. Nasco come cantante pop/soul e son cresciuto ascoltando Giorgia, Whitney Houston, Michael Bolton, Stevie Wonder e così via, per poi avvicinarmi a generi apparentemente distanti, come l’elettropop, l’elettrodance, la musica elettronica in generale, che rappresenta, ad oggi, lo stile con cui mi esprimo.

Cosa progetti per i prossimi mesi?
I prossimi mesi mi vedranno impegnato nella realizzazione e nella promozione di altri pezzi e, contestualmente, nella partecipazione di alcuni concorsi di rilievo. Intanto lavoriamo per un album…

Ph. Giulio Cafasso

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