Con grande gioia diamo il benvenuto alla band Xcorsi, formazione poliedrica che sta spopolando nelle piattaforme musicali. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Generazione in fissa, approfondiamo con riconoscenza l’intervista alla band Xcorsi, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita dei componenti, la formazione Xcorsi ci narrerà con quelle che sono le collaborazioni, come ad esempio con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto alla band Xcorsi!
Com’è nata vostra la passione per la musica?
Ognuno di noi tre ha avuto un diverso approccio alla musica. Il nome Xcorsi nasce da un’evoluzione del nostro precedente nome, che era Percorsi Di-Versi proprio per questa ragione. Per me è stato un fulmine a ciel sereno chiamato What I’Ve Done dei Linkin Park, che mi ha spinto a pensare “voglio che la musica per me sia qualcosa di più che solamente brani da ascoltare”
Il personaggio può essere una maschera protettiva quando ci esibiamo. Calato il sipario, chi troviamo?
Maschere è proprio il titolo di una nostra futura canzone! Ma quello che cerchiamo di fare sul palco è proprio di toglierci quelle protezioni che ci troviamo a dover portare ogni giorno a lavoro, nei luoghi pubblici… Dietro a questo brano trovi tre ragazzi che si sono stancati di sentirsi etichettati in questa o quella maniera e che vogliono cantare la gioia di fare un po’ di più quello che si vuole.
A volte l’ispirazione ti coglie quando meno te l’aspetti. È stato così per Generazione in fissa?
Assolutamente sì. Il brano infatti nasce proprio dalla rivelazione che una canzone ignota che ci si era piantata in testa era in realtà un brano Trap, un genere che avevamo fino ad allora etichettato come non appartenente alla nostra generazione di rockettari e punkettoni, e quindi mai approfondito. Questo brano ci ha colpito musicalmente e nel significato del testo, da lì si è scatenato questo turbinio di riflessioni che ci ha spinto a scrivere questo brano. Grazie Madame!
Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?
Andate a cercare su Youtube “Generazione in fissa – Xcorsi” e troverete la versione che Alessandro Guerra, il nostro Videomaker, si è immaginato per questo brano. La protagonista, con tutti i richiami agli anni 90, è in fissa con la TV ma pur zappando tra i canali può trovare solo noi Xcorsi vestiti in modo diverso. Lei è in fissa, e l’unico modo che ha per uscirne è in realtà quello di entrarci dentro. Un paragone con l’attuale generazione, dove ci si trova a scrollare all’infinito per trovare sempre gli stessi contenuti con una patina diversa, e l’unico modo per non farsi trascinare è quello di entrarci volontariamente come protagonisti.
E Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?
Per queste scelte discografiche ci affideremo alla nostra etichetta, Matilde Dischi, perché non sapremo quanto ancora il concetto di album per come lo intendiamo potrà sopravvivere. Quello che è certo è che a noi piacerebbe riuscire a condensare questa visione in un prodotto da poter toccare con mano, da ascoltare su Spotify tutto d’un fiato, per raccontarvi una storia in 8 (o più) atti.
In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, volete raccontarci?
Chi più di noi potrebbe trovarsi accanto alla definizione sul dizionario di fallimento? In 15 anni abbiamo perso membri del gruppo, suonato male in moltissimi posti o davanti a praticamente pochissimo pubblico così tante volte da aver perso il conto, siamo stati fregati da presunti manager e deludenti produttori perdendo tempo, soldi e spesso portandoci all’esaurimento. Ma in questa lunga strada abbiamo trovato anche una amicizia profonda, e ci siamo tolti parecchie soddisfazioni quando a 16 anni abbiamo riempito un teatro con 300 persone per due anni di file, quando abbiamo suonato con l’Orchestra Ritmico Sifonica Italiana, aprendo il Concertozzo di Elio e le Storie Tese o quella volta in Arena di Verona. Ci siamo divertiti spensierati per moltissimi anni ed ancora ad oggi possiamo permetterci il lusso di passare del tempo suonando o scrivendo senza pensare ai problemi della vita. Come le montagne russe: finchè non si fermano va bene anche stare per un po’ sballottati a testa in giù. Abbiamo imparato l’importanza di non arrendersi mai.
Quali sono le vostre influenze artistiche?
In quanto Xcorsi di-versi ognuno di noi ha un diverso background, ma se vogliamo cercare una linea comune alcuni nomi sono ricorrenti, artisti italiani come i Pinguini Tattici Nucleari, i Negramaro o nomi internazionali come i The1975 e colossi come gli Oasis. Ognuno porta le sue influenze in ogni brano.
Quali sono le vostre collaborazioni musicali?
Al momento non stiamo collaborando con altri musicisti, ma sfruttiamo questa intervista come call-for-artist! Chiunque abbia voglia di collaborare con noi ci contatti, siamo in fase di esplorazione. Possiamo dire che al momento collaboriamo con l’associazione Fabfour che ospita noi ed il nostro studio e con Davide Maggioni di Matilde Dischi, il nostro produttore!
E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?
Dopo mesi a sfracassare le p… a spronare il nostro manager per cercare una realtà di spessore che spingesse il nostro lavoro, finalmente lo abbiamo convinto con Generazione in fissa! Finalmente stiamo lavorando con dei professionisti.
Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?
Vogliamo dare uno spaccato della nostra vita e delle nostre esperienze, cercando sempre un risvolto di speranza, per affrontare con leggerezza le avversità di tutti i giorni. Togliersi le etichette, le maschere, le paure a dire cosa si pensa alle persone per noi importanti. Raccontare i momenti più imbarazzanti sempre con il sorriso sulle labbra e senza paura del giudizio degli altri. Vorremmo accompagnare i nostri ascoltatori lungo i loro Xcorsi
Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Da sempre diamo il meglio di noi su un palco con i nostri strumenti in mano ed i fari piantati addosso. Se stiamo ancora imparando gli aspetti più social indispensabili al musicista al giorno d’oggi, possiamo dire di essere pronti ad affrontare qualunque concorso o palco senza paura. L’ultima esperienza ci ha portato sul palco del teatro Ariston per Sanremo Rock! Mai avuto addosso tanta agitazione, ma allo stesso tempo tanta carica. Lo rifarei altre 1000 volte. Continuiamo a studiare come migliorare l’esperienza live, continuiamo ad imparare e a prendere ispirazione dai nostri colleghi più forti di noi. Adesso siamo alla ricerca di nuovi palchi fuori da Verona, che siano serate indipendenti o festival, se qualcuno cerca una band, noi ci siamo!
Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?
Finalmente sta iniziando a comparire qualche traccia di quel punk-rock che ci ha fatto innamorare a 15 anni. LaSad, Naska o anche gli ormai giganteschi Maneskin stanno ricordando alle Major che non esiste solo Trap e Indie. Se dovessi scegliere una sola cosa da cambiare, cercherei di dare più spazio alla scena musicale degli emergenti: troppe città non hanno palchi o locali per artisti come noi e l’unico modo di risalire le classifiche sembra essere un video virale o un talent show. Speriamo che ci possa essere di nuovo spazio per la musica live. Ma qualcosa sta cambiando.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?
Nel nostro album autoprodotto Equilibrio raccontiamo il perché la musica sia per noi quella cosa che tiene in equilibrio tutto il resto. Mentre sicuramente il primo ascolto è il brano “il mio equilibrio”, un pezzo che suggerirei di ascoltare è Così Vicini. Non siamo solo “quelli con il violino” che cantano di leggerezza; sappiamo anche affrontare argomenti importanti come la donazione di midollo osseo.
Quali sono i vostri sogni nel cassetto?
Poter portare questo progetto “da qualche parte” per tutta la vita. Non tanto “diventare famosi” quanto più potersi guardare indietro tra qualche anno e… ma a chi la stiamo raccontando. SOGNAMO DI AVERE UN NOSTRO CONCERTO IN ARENA!