9Mesi e altre storie, raccontate direttamente da Torre della Muda

9Mesi e altre storie, raccontate direttamente da Torre della Muda

Straordinaria intervista oggi alla band Torre della Muda, formazione poliedrica che sta raccogliendo consensi crescenti nel pubblico italiano. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro 9Mesi, leggiamo con curiosità l’intervista alla band Torre della Muda, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita dei componenti, la formazione Torre della Muda si narrerà con quelle che sono le collaborazioni, come ad esempio con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto alla band Torre della Muda!

Com’è nata vostra la passione per la musica?

Abbiamo tutti trovato nella musica un modo per esprimere noi stessi e per dare sfogo alla nostra creatività. All’inizio la musica era una valvola di sfogo ma con il passare degli anni è diventata una vera e propria lente che abbiamo usato per interpretare la realtà.

“Torre della Muda” vogliamo sapere di più dei vostri superpoteri…!

Bella domanda!

Sicuramente la nostra capacità di divertirci e di sperimentare liberamente. La nostra musica è un laboratorio creativo dove l’immaginazione si fonde con la riflessione. Nel nostro primo album [Momento Eterno], esploriamo una varietà di situazioni e tematiche, cercando di dare voce a emozioni e pensieri, attraverso sonorità che non solo accompagnano il messaggio che vogliamo trasmettere, ma soddisfano anche il nostro gusto musicale.

Se fossimo un supereroe probabilmente saremmo uno di quei personaggi senza poteri ma che passa un sacco di tempo in laboratorio per creare la giusta “invenzione”

Come è stato concepito il lavoro 9Mesi?

La “colpa” è tutta di Dario, il nostro chitarrista, che ha dato il primo input per la creazione del brano. In quel periodo stava per diventare padre, un’esperienza unica e intensa che ha inevitabilmente influenzato il processo creativo. Da lì sono nati i primi ragionamenti e le idee che hanno dato vita al brano.

Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?

Sì, abbiamo deciso di dare ulteriore profondità al nostro brano attraverso un videoclip, realizzato in collaborazione con i Mock the Budda. La clip è stata pensata per riflettere le emozioni e i temi centrali della canzone: la paura di un futuro incerto, l’oppressione che cresce con il passare del tempo, e infine la liberazione rappresentata dalla nascita.

Nel video, suoniamo all’interno di una gabbia, un simbolo della prigionia emotiva e dei timori che spesso accompagnano grandi cambiamenti. A intervallare la nostra esibizione, ci sono dei performer che, attraverso la danza, incarnano i sentimenti di un bambino che si affaccia alla vita. 

E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?

Il brano è tratto dal nostro primo album, “Momento Eterno”, che uscirà a novembre e del quale siamo molto soddisfatti.

È stato un lavoro intenso e appassionato e siamo entusiasti di poterlo finalmente condivide con il mondo.

Cos’è per voi l’arte, la musica?

La musica per noi è molto più di una semplice passione; è una parte fondamentale della nostra vita. La coltiviamo da quando eravamo ragazzi, e rappresenta una valvola di sfogo oltre che a un modo per esplorare e esprimere la creatività senza limiti.

Oltre alla musica come melodia e armonia per noi è molto importante la stesura dei testi, motivo per il quale abbiamo deciso di scrivere le liriche in italiano. 

Infine, è ovvio che le varie forme d’arte si intersecano tra di loro, per questo l’album conterrà molte illustrazioni, a opera di Martina Bernacchi, per arricchire l’ascolto e la lettura dei testi.

Quali sono le vostre influenze artistiche?

Ognuno di noi ha le sue influenze artistiche: dal metal al musical, dal punk al rock progressive. Ciascuno di noi porta con sé il proprio bagaglio di esperienze musicali, e abbiamo mescolato queste diverse esperienze per creare qualcosa che ci rappresentasse.

Quali sono le vostre collaborazioni musicali?

Per la registrazione di *Momento Eterno*, abbiamo avuto il piacere di collaborare con diversi artisti talentuosi. Valeria Citi, la sorella del nostro cantante, ha contribuito con la sua voce, aggiungendo una dimensione speciale al nostro lavoro. Le trombe nel brano “Siamo tutti centurioni” sono state suonate da Matteo Oliveri (Pinolo) del gruppo Ska Punk Causa. 

La cuica e le percussioni in “Niente amici con l’insalata” sono state suonate da Rodrigo Pirituba, un percussionista brasiliano che ha dato al brano un tocco particolare. 

L’editing del disco è stato curato da Alessio Lucatti, noto per il suo lavoro con Vision Divine e Deathless Legacy, mentre il mixing e il mastering sono stati affidati a Michele Guaitoli dei Vision of Atlantis. 

Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?

La nostra musica parla in generale dell’essere umano con la sua bellezza e le sue contraddizioni. Abbiamo tracciato un viaggio attraverso diverse esperienze della vita, come la nascita, le relazioni complesse, l’identità culturale, la presunzione e il conformismo, nel tentativo di esplorare la complessità della vita.

Abbiamo voluto trasmettere riflessioni, sensazioni e emozioni che in qualche modo ci hanno toccato personalmente.

Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Attualmente, *Momento Eterno* è la nostra unica pubblicazione. Con la promozione dell’album, inizieremo a esibirci live e a tenere concerti. 

La nostra collaborazione con l’etichetta *Karma Conspiracy* sicuramente ci aiuterà nel raggiungere un pubblico più ampio e a diffondere la nostra musica.

Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?

Purtroppo non esce particolarmente bene… sembra viaggiare su due piani distinti che fanno fatica ad incontrarsi: da una parte ci sono un sacco di talenti con una grande varietà di stili e proposte; ciò nonostante, l’attenzione e tutta focalizzata su determinati generi e mode lasciando poco spazio a chi cerca di fare qualcosa di diverso.

C’è tutto un sottobosco di band dal grandissimo spessore artistico, con idee originali e sonorità uniche, che fanno fatica a trovare il loro spazio in un mercato che non le vuole.

Ci piacerebbe che esistessero più opportunità per i gruppi emergenti e un maggiore spazio per la musica dal vivo originale, in modo da connettere artisti e pubblico in modo autentico.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?

Sicuramente “Siamo tutti centurioni”, infatti sarà il nostro prossimo singolo in uscita a ottobre. Musicalmente è molto diverso da *9 Mesi* e il testo rappresenta per noi un messaggio di fratellanza tra i popoli

Quali sono i vostri sogni nel cassetto?

Continuare a suonare come band e ottenere la giusta soddisfazione per il nostro lavoro. Un obiettivo particolare sarebbe poterci esibire nella piazza della nostra città, dove si trova la torre che dà il nome al nostro gruppo. È un palco prestigioso che ospita artisti importanti ogni anno, e per noi sarebbe un grande traguardo.