Diamo oggi il benvenuto a EdoBass, artista poliedrico che sta raccogliendo ampi consensi sulle piattaforme digitali e non solo. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Debole, approfondiamo con riconoscenza l’intervista a EdoBass, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Scopriremo interessanti retroscena musicali e di vita, EdoBass si aprirà a noi con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a EdoBass!
Com’è nata la tua passione per la musica?
La passione per la musica è qualcosa che è cresciuta con me, fin da quando ero piccolo, grazie mio padre che mi ha spinto. Ho iniziato a suonare e a scrivere da giovanissimo, e più andavo avanti, più mi rendevo conto che la musica era la mia forma di comunicazione, la mia strada per raccontare la vita, sia nei momenti di gioia che in quelli di difficoltà.
Il personaggio può essere una maschera, protettiva quando ci esibiamo. Calato il sipario, chi troviamo dietro EdoBass e il suo personaggio?
Dietro EdoBass c’è una persona come tante, con i suoi alti e bassi, le sue debolezze e la sua forza. Il personaggio che vedete sul palco è una parte di me, un po’ amplificata, una sorta di espressione più intensa della mia personalità. Ma quando cala il sipario, sono sempre Edo, con le stesse fragilità, con la stessa voglia di crescere e migliorarmi.
Prima l’uovo (il testo) o la gallina (la musica)? Com’è stato il processo di creazione di “DEBOLE”?
Nel caso di *”DEBOLE”*, è stato un po’ un gioco tra le due cose, ma generalmente parto dal testo. In questo caso mi sono ispirato ad una piccola parte di una linea melodica del pezzo di Shaggy “it wasn’t me”. Quando scrivo, spesso è una riflessione su ciò che sto vivendo, o una sensazione che voglio raccontare. “DEBOLE” è nata proprio da un’idea di fragilità, da un momento di introspezione, ed è stato interessante vedere come la musica ha accompagnato il testo, dando forma e vita a quelle emozioni in un modo allegro e ironico.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Abbiamo realizzato un videoclip non ufficiale per “DEBOLE”, che poi abbiamo suddiviso per mandarlo nei vari social. Credo che spendere un budget per un vero videoclip nel 2024 non è consigliato (per lavori low budget). È un mix di immagini che vogliono rappresentare le emozioni che si celano dietro la canzone, in modo che il pubblico possa connettersi ancor di più con il messaggio.
È prevista l’uscita di un disco?
Al momento sto concentrando tutta l’energia sulla promozione di *”DEBOLE”*, ma sicuramente ci sono in programma altri brani e, chissà, forse un disco a breve. La musica è in continua evoluzione e, mentre promuovo questo singolo, sto anche pensando a nuove idee e progetti che potrebbero formare un corpo più ampio di lavoro. Non voglio affrettare nulla, voglio che ogni passo sia ben pensato e che tutto sia in sintonia con ciò che voglio esprimere.
Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
Il percorso è stato intenso ed è in continua evoluzione. Ho 31 anni e avrei tante cose da dire. Ho vissuto il percorso del tipico ragazzo del sud che parte a Milano per realizzare il suo sogno. Ogni singolo passo, ogni esperienza mi ha aiutato a crescere. Dall’esordio fino ad oggi, ho imparato tanto, sia da un punto di vista musicale che umano. Ho avuto la fortuna di collaborare con persone che hanno arricchito il mio percorso.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Le mie influenze sono varie e spaziano da generi molto diversi. Credo che la musica che faccio sia diversa da quella che ascolto, non so perchè! Sono cresciuto ascoltando musica italiana, da artisti come Lucio Battisti e Gino Paoli, ma anche molta musica internazionale, soprattutto pop, reggae, hiphop. A livello più contemporaneo, mi ispiro a artisti che sanno mescolare l’emotività con la sperimentazione, come The Weeknd, Bon Iver.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Ho avuto la fortuna di collaborare con diversi musicisti e produttori, ognuno dei quali ha lasciato il proprio segno nel mio suono. Ma le collaborazioni che mi stanno più a cuore sono quelle con Entics o L’Elfo.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
La mia musica parla di emozioni vere, delle contraddizioni e delle fragilità che ci appartengono tutti. Cerco di raccontare storie che possano toccare nel profondo, perché credo che attraverso la musica possiamo esplorare e condividere esperienze universali, che vanno oltre le parole. In “DEBOLE”, ad esempio, c’è la riflessione sulla forza che nasce dalla vulnerabilità.
Penso che l’arte, in tutte le sue forme, abbia il potere di farci sentire meno soli.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Ho avuto il privilegio di partecipare a diversi concorsi che mi hanno dato visibilità e mi hanno permesso di confrontarmi con altri artisti come Amici nel 2015 o aver aperto un concerto dei Club Dogo a Milano. Per quanto riguarda la produzione sto facendo uscire un singolo ogni 2 mesi circa quindi state sintonizzati nei miei social e Spotify.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
La scena musicale italiana è in continua trasformazione. Da un lato c’è molta sperimentazione e innovazione, e questo è fantastico. Ci sono tanti artisti giovani che portano freschezza e originalità. Dall’altro, credo che ci sia ancora una certa difficoltà nell’emergere, soprattutto per chi non appartiene a circuiti già consolidati. Quello che migliorerei, forse, è una maggiore attenzione verso gli artisti emergenti e una valorizzazione delle diverse realtà musicali, anche quelle più underground.
Oltre al lavoro in promozione, quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Ti consiglio di ascoltare “Farci Male”, un brano che ho scritto poco prima di “DEBOLE” e che ha un messaggio simile, ma con un sound più Dance. Ma comunque fate play su Spotify e troverete di tutto, anche perchè mi cimento in diversi generi.
Progetti a breve e lungo termine?
A breve, sto lavorando per portare *”DEBOLE”* sui palchi e continuare a farla conoscere al pubblico. Voglio concentrarmi sulla promozione del singolo, ma sto anche scrivendo nuovo materiale, quindi non escludo altre uscite a breve. A lungo
termine, l’idea è di continuare a evolvermi musicalmente, magari preparando un album che racconti il mio percorso e le storie che ho dentro. Il futuro è sempre un po’ misterioso, ma mi piace pensare che ogni passo sarà un’opportunità per crescere.