Dalla serie TV “The Kardashians” a “TUTTIQUESTIPERCHÈ”: DEIRA torna per raccontare l’auto-sabotaggio e fare pace con se stessa

Dalla serie TV “The Kardashians” a “TUTTIQUESTIPERCHÈ”: DEIRA torna per raccontare l’auto-sabotaggio e fare pace con se stessa

Ci sono domande che non facciamo mai ad alta voce. Non perché non contino, ma perché ci tengono svegli la notte. “Perché corro sempre? Perché non riesco a stare nel presente? Perché invecchiamo? Perché rovinare tutto quando sembra andare bene?”. Domande che non pretendono risposte, ma che definiscono una generazione che fatica a concedersi pace. Da qui nasce “TUTTIQUESTIPERCHÉ”, il nuovo singolo di DEIRA, disponibile dal 23 maggio per Delma Jag Records in co-produzione con Firstline Production.

Un brano che non parla di amori perduti o rivalse, ma di qualcosa di più personale e disarmante: il modo in cui ci sabotiamo quando vorremmo solo vivere in pace con chi siamo.

A precedere questa uscita, un percorso in costante definizione: dalla semifinale romana del contest I Visionatici, dove ha ottenuto la collaborazione con l’etichetta svizzera Delma Jag Records, fino alla doppia sincronizzazione nella celebre serie statunitense The Kardashians di “Lividi di gioia” e “Un Segnale dal Cielo”. DEIRA ha attirato l’attenzione per una scrittura che scava, che affonda nelle contraddizioni personali senza compiacimento, e per un’estetica scarna e diretta, priva di effetti.

“TUTTIQUESTIPERCHÉ” racconta il momento in cui smettiamo di aspettarci che siano gli altri a sistemarci, e iniziamo, con fatica, a prenderci in carico.

«Le lacrime ti scendono ma le puoi asciugare solo tu.»

Non c’è volontà di insegnare, né di spiegare. Solo il tentativo di restare dentro a quei pensieri che di solito lasciamo passare in silenzio, quelli che ci assediano e che, troppo spesso, teniamo sotto pelle.

A dirlo è la stessa DEIRA, con parole semplici, senza difese:

«Questa canzone parla di tutte le volte in cui non riusciamo a volerci bene. Quelle in cui ci sabotiamo senza nemmeno accorgercene. E se invece imparassimo ad avere più fiducia in noi stessi? Se smettessimo di giudicarci con tanta durezza? Forse la vita sarebbe più leggera, e potremmo sentirci liberi anche quando sbagliamo. Questa canzone è nata così: come un modo per darmi una possibilità. Per non restare fuori da me stessa.»

Nel testo si rincorrono destabilizzazione, smarrimento e tentativi di restare in piedi. Le parole non spiegano, registrano. Sembrano scritte per ricordarsi che si può sbagliare senza dover chiedere scusa. Versi che arrivano come appunti lasciati a metà, raccolti in un momento in cui tutto sembra immobile – «Sai che davvero non mi importa se mi perdo un’altra volta. Sai, rinasco anche stavolta.» -.

È la presa d’atto che a volte si cade, e basta; che la caduta non è sempre un disastro: a volte è solo il passaggio obbligato per imparare a tenersi in piedi senza chiedere il permesso. E che da lì, comunque, si può ripartire.

Con “TUTTIQUESTIPERCHÉ”, DEIRA consolida una cifra stilistica riconoscibile e personale, che sfugge alle categorie di genere. La sua scrittura si muove con disinvoltura tra indie-pop, elettronica minimale e forma diaristica, senza mai sembrare in posa.

Classe 1999, vicentina, DEIRA, all’anagrafe Erica Meneguzzo, ha scelto la scrittura come modo per restare. Per rimanere presente, anche quando il presente sfugge. Dal palco del Noise Wave Festival a quello del Reset Festival – Glocal Sound, passando per le finali regionali di Arezzo Wave e le aperture a Chiamamifaro, il suo percorso non cerca la vetrina, ma un senso. Non segue strategie, ma necessità.

Con l’esposizione internazionale ottenuta grazie all’inserimento di due suoi brani nella serie The Kardashians, DEIRA non ha cambiato se stessa, né la sua direzione, che resta essenziale, tagliente, intima, senza concessioni.

Non per spiegarsi. Ma per provare, ancora una volta, a restare dentro le cose. Anche quando fanno male. Anche quando sembrano troppo grandi.

La sua scrittura fatta di contrasti, e una presenza scenica spiazzante nella sua semplicità, le permettono di costruire, passo dopo passo, una traiettoria coerente, libera da definizioni, mossa da un’unica urgenza: fare pace con se stessa. Anche solo per un attimo. Anche solo attraverso una canzone.