Quattro chiacchiere col talento puro di Claudio Serrano

Quattro chiacchiere col talento puro di Claudio Serrano

Diamo oggi il benvenuto a Claudio Serrano, artista poliedrico che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro “Lungo il fiume”, pubblichiamo con estremo interesse l’intervista a Claudio Serrano, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! In punta di piedi ma con la curiosità di un bambino entriamo nella musica e nella vita, l’artista ci racconterà quelle che sono le collaborazioni, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto a Claudio Serrano!

Com’è nata tua la passione per la musica?

Non riuscirei a definire un momento preciso, non c’è un periodo in cui la musica non abbia fatto parte della mia vita. Come per tanti altri come me, nati nei primi anni 90, non era inusuale trovare vecchi stereo con giradischi nelle case, quindi non era difficile approcciarsi alla musica.i primi dischi e i primi ascolti sono stati quelli, da molto piccolo. La musica ha il potere se glielo permetti, di trascinarti in luoghi che neanche hai mai immaginato e per un bambino un po introverso come me, questo tipo di stimoli erano perfetti. Più avanti, poi, intorno ai 14 anni, ho cominciato anche ad approcciarmi alla chitarra e da lì è nato poi il mio percorso di musicista.

Dietro un personaggio può esserci 1, 100 o 1000 persone. Chi è Claudio Serrano e il suo personaggio?

Non mi sono mai visto come un personaggio e non sono mai stato più di tanto interessato all’aspetto “estetico” della musica. Ho sempre pensato che la grande musica esigesse un certo quantitativo di verità.il pubblico ha bisogno che ci sia verità in quello che fai, ha bisogno di immedesimarsi e in un certo senso è questa la caratteristica della musica di successo:  è il sentirsi parte di qualcosa, sentirsi vicino agli altri, sentirti che non sei solo.

Come è stato concepito il lavoro “Lungo il fiume”?

Lungo il fiume è stata scritta una sera, quaderno e pianoforte. Cercavo un modo di raccontare me stesso e gli scenari che fanno parte della mia vita ma anche un po’ della vita di tutti. Di fatto, lungo il fiume è il racconto di una lunga notte d’estate a Roma, con la sua frenesia, con i suoi personaggi, le sue contraddizioni. Ci sono vite che si incrociano, c’è chi corre, chi si perde cercando qualcosa, chi scappa,chi ce la fa, chi rimane indietro o semplicemente chi si gode la serata.Il protagonista sa di trovarsi dal lato sbagliato della notte e, alla ricerca di una vita migliore, tenta una fuga disperata fuori dalla città e dalle luci della festa, ormai scadute

È prevista l’uscita di un disco?

In questo momento siamo in fase contrattuale, stiamo cercando di capire cosa sia meglio fare, ma c’è tanto materiale, tante canzoni, tanta musica che aspettano di essere suonate e alcune che ho già registrato in studio che aspettano di essere completate. Oltre a questo, dovrebbe uscire prossimamente un altro singolo inedito, che abbiamo registrato nei mesi scorsi.

Cos’è per te l’arte, la musica?

Io considero l’arte in generale una forma di linguaggio e di espressione; la musica nello specifico,per me è un sorta di abitudine. scrivere musica e suonare, o semplicemente ascoltarla, è una cosa che faccio abitualmente ogni giorno come mangiare e credo che sia un po’ lo stesso per tutti gli artisti

Quali sono le tue influenze artistiche?

Le mie influenze artistiche sono diverse. Spaziano dal rock al blues al soul al country al folk. Se dovessi fare nomi direi Van Morrison,Bob Dylan, Bruce Springsteen,Woody guthrie, Muddy Waters, ma ce ne sono tanti altri, i grandi chitarristi, i grandi cantanti, le grandi band del passato.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Le mie esperienze musicali sono in gran parte dal vivo. Ho cominciato con varie cover band con cui ho fatto le mie prime serate suonando black sabbath, lynyrd skynyrd, acdc, cose così. Ho fatto parte di cori gospel e spiritual, facendo tournée nelle feste di grandi azienda quando ce n’era occasioneIn seguito ho cominciato a scrivere la mia musica e formato il gruppo dr Mike and the Tank Top Three con cui abbiamo girato tutti i locali del Lazio. Nel 2017 ho pubblicato l’ ep “Bellevue Hill Blus” di inediti in inglese con l’etichetta Reheego music inc con la mia attuale band Claudio Serrano and the Wops, con cui suono regolarmente dal vivo. 

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

La scena musicale italiana è molto variegata e in questo momento, ce n’è veramente per tutti i gusti. Quello che cambierei è legato più che altro, al fatto che sta un po’ sparendo la cultura della musica suonata dal vivo. Al di là dei grandi concerti negli stadi, non ci sono tanti spazi per i musicisti emergenti e questo un po’ ne limita la crescita. Rispetto già a qualche hanno fa, molte realtà sono sparite e ci sono sempre meno occasioni per i musicisti di conoscersi e farsi conoscere, di imparare e di sbagliare e migliorarsi. Il confronto con il pubblico e con altri musicisti è fondamentale nella crescita e in generale l’arte, credo che non si possa ridurre a un qualcosa di esclusivo che puoi trovare per esempio, solo nei grandi stadi.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?

C’è il mio disco Bellevue Hill Blues che potete ascoltare sulle varie piattaforme.

Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa stai lavorando?

In questo momento stiamo più che altro, lavorando dal vivo. Nello stesso tempo, stiamo lavorando in studio su del materiale che spero, possa uscire fra qualche mese.