A tu per tu con Irene Olivier formidabile artista

A tu per tu con Irene Olivier formidabile artista

Con grande piacere diamo il benvenuto a Irene Olivier, artista poliedrica che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro BE 2, leggiamo con curiosità l’intervista a Irene Olivier, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita, Irene Olivier si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con Red&Blue, , le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a Irene Olivier!

Come è nata la tua passione per la musica?

La mia passione per la musica c’è sempre stata. Mi ha accompagnata fina da piccola e per questo devo ringraziare i miei genitori. Grazie a loro, sono sempre stata immersa nella musica. Dalla classica al rock si è sempre ascoltato tanto e di tutto a casa nostra.
Fin da ragazzina poi mi è sempre piaciuto cantare e provare a mettere i miei pensieri in versi. Il passaggio però dal puro canto per piacere personale alla discografia, è arrivato circa due anni fa’, quando sono stata contattata dall’etichetta StrangerArts.

Come è nato “Irene Olivier” e il suo personaggio, il suo sound?

“Irene Olivier” nasce ufficialmente nell’aprile 2020, in pieno lock down. Considero questo come il vero punto cruciale e di vero inizio del mio ‘personaggio’, perché è stato il momento del passaggio da cantante, ad autrice e cantante e l’inizio del mio primo progetto discografico.

Il sound invece ha radici molto più profonde e, a tal proposito, non posso non ringraziare Marco Gabrielli, compositore ed arrangiatore di tutti i miei pezzi, perché è riuscito ad esprimere un sound che si sposa perfettamente coi miei testi e con il mio mood.

A volte l’ispirazione ti coglie quando meno te l’aspetti. E’ stato così per BE 2 ?

L’idea dell’argomento che volevo trattare in BE 2 era già abbastanza definita nella mia testa fin dal primo ascolto della musica. Ma poi è successa anche una cosa abbastanza particolare che in pochi secondi mi ha dato la vera ispirazione. Ve la racconto, perché è un piccolo aneddoto. Il titolo BE 2 era solo il nome che Marco aveva dato al file audio del provino. Stava semplicemente per “Ballad Electro 2”. Ma io leggendolo l’ho immaginato subito come verbo, “Essere 2” e incredibilmente l’idea calzava già perfettamente con il testo che avevo in mente e poi da lì l’ho sviluppata in pochissimo tempo.

Quindi sì, avete proprio ragione, e nel caso di BE 2 l’ispirazione è arrivata molto inaspettatamente.

E com’è nato il suo videoclip?

L’idea del videoclip è stata di Marco. Poi abbiamo sviluppato insieme lo storyboard. La canzone parla di una relazione ormai al capolinea da cui non si riesce ad uscire. Che sia con un partner o che sia con una parte diversa di se stessi (ciò che vorremmo essere) è a libera interpretazione. La cosa che però volevamo comunicare è l’idea di un loop temporale da cui non si riesce a sfuggire. Questo tema del “loop” avevamo già iniziato a trattarlo con il videoclip del singolo precedente, Witch Eyes, e nel caso specifico era a carattere emotivo più che temporale. Quindi ora abbiamo voluto dare anche una sorta di continuità artistica al progetto anche a livello video, sviluppando nuovamente lo stesso tema, ma in una chiave diversa.



Il lavoro sarà contenuto in un EP/Album?

Sì, l’idea a quella di pubblicare un EP tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2022.
Ma per il momento posso anticiparvi con maggiore sicurezza che pubblicherò probabilmente altri due singoli prima dell’EP, ed entro la fine di quest’anno.

Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni…vogliamo conoscere la tua storia, tutto il suo percorso!

La mia storia e la mia formazione personale sono iniziate più o meno all’età di 7 anni quando ho iniziato a praticare sport a livello agonistico. Sono stata una pattinatrice sul ghiaccio per più di 10 anni. Nel frattempo mi sono anche dedicata allo studio fino alla laurea in lingue e letterature straniere all’università Ca’ Foscari di Venezia. Un’altra grande passione che mi ha accompagnato e mi accompagnerà per sempre, è la fotografia. Questa mi ha spinto a viaggiare tantissimo. Una mia foto è stata anche pubblicata su Africa Geographic nel contesto del concorso Photographer Of The Year 2018. Per ultima ma non meno importante, ovviamente, la musica!

Quindi, in definitiva, tante piccole e grandi soddisfazioni le ho già avute, ma le sfide non sono finite.. anzi!

Quali sono le tue influenze artistiche?

Le mie influenze artistiche spaziano molto e credo siano il risultato di una sintesi di vari generi ed artisti differenti che ho ascoltato molto negli anni. Sicuramente sono “figlia artistica” di tutto il filone pop-rock internazionale che c’è stato a cavallo dei due millenni. Posso citare, uno su tutti, un gruppo che ho adorato (e continuo ad adorare), gli Skunk Anansie della meravigliosa Skin, poi sicuramente non posso non menzionare i Muse; e negli ultimi due anni, devo ammettere di essere stata completamente travolta (…e stravolta!) da Billie Eilish.

Quali sono le tue collaborazioni musicali?

Per il momento la mia unica e consolidata collaborazione musicale è il sodalizio con Marco, che è il compositore ed arrangiatore di tutti i miei pezzi. Nonché fautore del mio progetto artistico in generale.

E le collaborazioni con Red&Blue e nel lavoro di promozione?

La collaborazione con Red&Blue è iniziata dallo scorso luglio e sono veramente entusiasta ed onorata di essere rappresentata da Marco Stanzani e dal suo Team a livello promozionale. Inoltre, non posso non ringraziare in particolare Valentina Seneci, che mi sta seguendo personalmente. Spero che questa collaborazione possa proseguire nel tempo. È iniziata benissimo, quindi non posso che essere fiduciosa anche per il futuro.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Più che veri e propri contenuti specifici, credo di voler innanzitutto trasmettere delle emozioni personali che possano essere condivise. Ma credo che l’Arte in genere abbia il “dovere” di provocare un’emozione in chiunque si relazioni ad essa. Diciamo che, essendo al mio primo lavoro discografico, spero di poter intanto trasmettere anche una sola piccola emozione in chi mi ascolta.

Se devo però trovare un tema ricorrente che in qualche modo lega quasi tutti i miei testi è l’idea di un dualismo dell’anima: se stessi contro se stessi!

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

La domanda “spinosa”!!! Scherzo…ma…

Credo che la scena musicale italiana al momento sia molto soffocata da più fattori: uno su tutti, la presenza veramente forte di alcuni Talent, che a mio avviso dettano le linee e bruciano l’arte troppo velocemente. Il secondo fattore è il mercato musicale, che ormai viaggia velocissimo e a livello stagionale, quasi come la moda. Quindi un singolo come Witch Eyes (il mio primo singolo) lanciato a metà luglio nel pieno del momento del Reggaeton e della musica più o meno estiva, è stato una gran bella sfida. Con BE 2 poi sto continuando la sfida…

Quello che cambierei è sicuramente legato alla possibilità per gli artisti indie di avere più spazio o più spazi, dedicati, su tutti i livelli media.

Oltre al lavoro in promozione, quale altro brano ci consigli di ascoltare?

Vi consiglio Witch Eyes, il mio singolo precedente, che per me ha rappresentato l’inizio di un filone artistico che sta ora continuando con BE 2, sia a livello musicale, che a livello visivo; i due videoclip sono infatti una sorta di continuazione e complemento, l’uno dell’altro.

Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?

Devo dire che, nonostante le immense difficoltà sia dal punto di vista umano che lavorativo, il periodo del primo lock down è stato per me il momento in cui ho avuto una vera e propria presa di coscienza. Mi sono resa conto d’un tratto che, per non sprofondare nella depressione e non sprecare il “troppo tempo libero” che mi è piombato addosso, la soluzione per me poteva essere quella di gettarmi a capofitto nella creazione del mio progetto musicale. Il mio pensiero costante è stato quello di non far passare passivamente il tempo, di avere il dovere di farlo fruttare positivamente in qualche modo. E così ho poi scritto tantissimi testi, e annotato tantissime idee che magari svilupperò prossimamente.

Ora però c’è veramente tanto bisogno di tornare alla normalità, poter risalire su un palco, aver un pubblico cui comunicare direttamente la propria musica.

Progetti a breve e lungo termine?

A breve termine, come già in parte anticipato, ci sarà la pubblicazione di altri due singoli entro fine anno e l’uscita del mio primo EP, che raccoglierà questi 4 singoli, più probabilmente altri 3 o 4 brani.

Poi a lungo termine, si spera di poter portare il progetto live e la stesura di un secondo album! E non vedo l’ora di iniziare!