Lisa Giorè è una cantautrice toscana affascinata dall’astronomia e dalla morte.
Affetta da una precoce predilezione per la musica di Alice e Battiato, inizia a studiare musica durante l’adolescenza e compone i primi brani solo molto più tardi, compensando l’esiguità di accordi utilizzati, con testi maniacalmente ricercati e pieni di parole.
Nel 2016 pubblica il primo album auto-prodotto “Le vie dell’insonnia”, una raccolta di dieci agrodolci inediti in cui si parla di ossessioni e percezione alterata della realtà e morte, nei quali la radice cantautorale si contamina con un gran numero di influenze, toccando rock ed elettronica, swing e folk.
Attualmente è al lavoro sul secondo album, già anticipato dai singoli “Sull’orlo del suicidio (come al solito)”, “Parigi è un’altra cosa”, “La tristezza non fa rumore” (terzo classificato all’edizione 2020 del Premio Lunezia) e l’ultimissimo “Atlantide”, nel quale trovano spazio racconti di disastri umani e sonorità alternative-pop-rock curate dal polistrumentista Mattia Mattei