Nel cuore della Calabria esiste un luogo con scenari da Scandinavia, a poco più di 30 minuti dal mare, con altipiani vasti e laghi ammantati di foreste: è il Parco nazionale della Sila, 150 mila ettari condivisi fra le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro. Una terra sorprendente che già Norman Douglas, viaggiatore del Grand Tour, descrisse agli inizi del Novecento come “un’autentica foresta vergine mai sfiorata da mano umana” e di cui, Virgilio e Plinio hanno decantato la maestosità, parlando della selva che la ricopre, nota nell’antichità come silva brutia (foresta del popolo dei Bruzi).