ANGELO IANNELLI
POEMA VOCALE
UN BRANO PER TUTTI QUELLI CHE MANDANO VOCALI
INTERMINABILI SU WHATSAPP (O PER I MALCAPITATI DESTINATARI)
Reduce dal suo singolo di maggior successo (DAG, uscito a ottobre 2020), Angelo Iannelli inaugura il suo 2021 con la sua nuova composizione Poema Vocale. Già dal titolo risulta chiaro quale sia il tema del pezzo: l’artiere ha infatti avuto il “momento-eureka” quando proprio mentre canticchiava nella mente la linea musicale allegra e scanzonata che caratterizza il pezzo, il telefono ha vibrato rivelando un messaggio vocale su WhatsApp di ben quattordici minuti. “L’ho ascoltata a salti, era un delirio infinito, insopportabile persino per me. Scriverci su qualcosa è stato automatico, quasi dovuto.” Poema Vocale diventa allora l’occasione di togliersi i classici sassolini dalle scarpe contro gli odiati e sfortunatamente popolarissimi messaggi vocali, ma senza alcuna “pesantezza”. Il pezzo si muove su un tono che è al tempo giocoso e vagamente nostalgico, virando su una rievocazione degli anni duemila, quelli a base di feste dove mezzanotte era tardi, ubriacature col Bacardi Breezer, uscite che finivano sempre male e in cui a fine serata il “ma tu che cazzo ti guardi?!” era quasi d’obbligo. È un pezzo atipico rispetto al resto della discografia di Angelo Iannelli, ma che mostra comunque un altro e veritiero lato della personalità dell’artiere, e in fondo cerca anche di portare un po’ di leggerezza e apparente spensieratezza in un momento, come quello attuale, in cui sembra essercene fin troppo bisogno.