Dopo aver sostenuto la ricerca sul cancro con il “Torno a casa Tour”, i No Longer Player portano avanti il verbo del Rock n’ Roll in “Almond Tumblr Man”

Dopo aver sostenuto la ricerca sul cancro con il “Torno a casa Tour”, i No Longer Player portano avanti il verbo del Rock n’ Roll in “Almond Tumblr Man”

Dopo il successo del “Resto a Casa Tour” e del “Torno a Casa Tour” – un viaggio tra bicicletta e musica in collaborazione con lo IOR – Istituto Oncologico Romagnolo che ha attraversato l’Italia e attraverso l’Italia ha sostenuto la ricerca sul cancro (tutte le info disponibili a questo link: https://tornoacasatour.it/) -, i No Longer Player fanno il loro come back sulle scene con “Almond Tumblr Man” (Watt Musik Rock/Benvenuto Edizioni), un’incursione profonda e simbolica nel tema della vanità e della cultura dell’apparenza, esplorato mediante la metafora dei piccioni tombolieri.

Attivo sulle scene dal 2014, il trio composto da Cristian D’Emilio, Luca Staccoli e Federico Bertuccioli – a cui subentra, successivamente, Eugenio Borgia -, ha saputo lasciare il segno nel panorama musicale nazionale, non soltanto per l’impegno filantropico e sociale, ma anche per una versatilità degna di nota. Dal primo mini EP “Now Here, Nowhere” al debutto in lingua italiana “Buonanotte alle aspettative”, fino al ritorno all’inglese con “Sleeping with Ghost”, i No Longer Player si sono sempre distinti per la loro attitude cosmopolita ed il loro approccio pluridimensionale alla musica, mantenendo al contempo un’identità artistica forte e riconoscibile.

Questa nuova release, che promette di rivoluzionare l’indie rock italiano ed il modo in cui lo percepiamo, nasce da un’ispirazione tanto originale quanto affascinante: i piccioni tombolieri e la loro lotta estrema per l’amore, un parallelo con la vanità umana che trova eco nelle parole e nei ritmi incalzanti del gruppo. La genesi di “Almond Tumblr Man”, infatti, si ispira alla storia di questa particolare specie, gli Almond Tumbler, simboli di una passione così ardentemente folle da sfociare in autolesionismo, riflettendo sulla natura umana e sulla sua inclinazione a superare i limiti, spesso a discapito di se stessa.

Nel tentativo di conquistare il partner, i tombolieri si esibiscono in capriole mortali, rischiando tutto per un solo momento di gloria; un’analogia intensa e profonda con l’essere umano moderno, che spesso si smarrisce nel desiderio di piacere e piacersi, perdendo la propria identità morale ed ideologica.

“Quanti di noi muoiono per mano della propria vanità?”, si chiede Cristian D’Emilio, mente creativa della band, riflettendo su come ci si annienti nel tentativo di accettarsi ed essere accettati, compresi, amati.

Con il sound unico e potente che li contraddistingue, frutto della fusione di grinta e poesia, rock e introspezione, i No Longer Player fanno centro con un pezzo il cui arrangiamento evoca i ritmi incalzanti dei Kasabian. “Almond Tumblr Man” colpisce al primo ascolto per la sua energia bruciante e la sua attitudine punk: la batteria di Eugenio Borgia e l’estro creativo di Alberto Melloni alla produzione, aggiungono ulteriore grinta, dando vita ad un suono che è allo stesso tempo fresco e nostalgico.

“Almond Tumblr Man” non è solo un brano rock, è una metafora della vanità umana, un viaggio emotivo che esplora i confini di quell’autodistruzione generata dal sempre più frequente desiderio di piacere a chiunque incroci il nostro sguardo, la nostra strada, i nostri orizzonti. Proprio come i piccioni tombolieri, anche l’uomo talvolta si confonde e si fonde nel proprio ego, sacrificando la propria essenza per un’apparenza fugace. La band, con il suo stile caratteristico, cattura questa battaglia interiore, coniugando la potenza del rock a liriche profondamente riflessive.

Il testo del singolo, con le sue immagini vivide di circhi bizzarri, treni supersonici e paesaggi post nucleari, racconta «stories are between a freaky circus and a magic zoo» («storie tra uno strano circo e uno zoo magico»), guidando l’ascoltatore in un viaggio immaginifico. E nel passaggio «His secret bloody weapon is what you’ll never know» («La sua dannata arma segreta è ciò che non saprai mai»), il trio esplora il tema dell’occultamento e della rivelazione, riflettendo su come spesso nascondiamo le nostre vere intenzioni dietro maschere di superficialità. Verità inesplorate e intenzioni celate dietro facciate ingannevoli; il riflesso di un’umanità schiava dei suoi enigmi e delle sue apparenze, travestimenti in cui ci infiliamo nel tentativo di non sprofondare negli abissi delle relazioni e della società.

Un invito a ballare sulla superficie ma anche a riflettere in profondità, con cui i No Longer Player dimostrano ancora una volta la loro capacità di fondere versi poetici a melodie coinvolgenti, creando un’opera che non è solo una traccia da ascoltare, ma un’esperienza da vivere e da cui trarre ispirazione.

Un’esperienza auditiva immersiva nata dallo spirito creativo del gruppo, caratterizzato dalla fusione di contaminazioni che spaziano dalle metropoli europee di Berlino e Dublino fino alle galassie acide di un universo post-apocalittico dove l’immaginario si fonde con il reale. Questa miscela unica di suoni e stili non solo cattura l’orecchio, ma stimola mente ed anima, esortando l’ascoltatore a riflettere sulle estremità a cui può portare la vanità, su come questa possa influenzare le nostre azioni e le nostre interazioni in un mondo sempre più focalizzato sull’immagine e sull’apparenza.

Un inno alla vitalità del rock n’ roll, un richiamo alla semplicità disarmante, allo stile e all’energia del genere, che i No Longer Player abbracciano pienamente. Un invito ad ascoltare non solo con le orecchie ma con l’intero essere, meditando su quanto possiamo andare lontano per il desiderio di essere amati e accettati.

Con “Almond Tumblr Man”, accompagnato dal videoclip ufficiale diretto da Pietro Angelini, i No Longer Player dimostrano che il rock n’ roll rimane una forza potente, capace di trasmettere semplicità, stile ed energia pura. Una sintesi perfetta di grinta bruciante, eleganza stilistica e vitalità, con cui il trio non solo celebra un genere, ma lo eleva ad un nuovo livello di espressione artistica, confermando come possa ancora essere uno strumento potente per comunicare messaggi profondi e stimolare la riflessione.