Dopo l’esordio nel 2020 con “Autotune” e l’incredibile successo ottenuto con “2G” e “Ora d’Aria”, il rapper capitolino Faax, al secolo Fabio Cannavale, torna a scuotere menti e coscienze con “Giornate Storte”, il suo nuovo singolo.
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Nato dalla penna incisiva e camaleontica dello stesso artista in un cupo pomeriggio del 2020, poco dopo l’avvento della pandemia di COVID-19, e prodotto dal tocco attento e competente di Bernardo Cardone, Declich e Luca Gaudenzi, il brano è un ritratto di note e barre che raffigura l’arcobaleno di sensazioni e sentimenti da cui sono attraversati mente e spirito in situazioni ed istanti di stallo, difficoltà e negative vibes.
Un perfetto mix di malinconia ed energia, impreziosito dal flow icastico e scorrevole di Faax e da un abito sonoro fresco e accattivante, che riprende il mood del testo, combinando nuance vivide e accese a gradazioni vitree e meste, per un prodotto finale in grado di collimare alla perfezione dinamismo e introspezione.
Un vero e proprio percorso tra riflessioni e punchlines, che porta l’ascoltatore ad immergersi in un universo musicale originale e insolito, in cui la parte autorale si contrappone a quella melodica, con un susseguirsi di considerazioni ed autoanalisi – «è che ho paura più di fallire della morte» -, mettendo in luce le ombre dell’anima, quel velo posato sul cuore da tristezza, frustrazione e disorientamento «per tutte le persone che io impersono» – che caratterizza la parte oscura dell’ambivalenza, dell’eclettismo e della dualità dell’essere umano e che l’artista esprime egregiamente con il traslato del «bianco e nero sui tasti del mio pianoforte», dando vita, con originalità e creatività, ad un’innovazione e ad un completo rivolgimento delle prerogative insite nella scena italiana.
«”Giornate Storte” – dichiara Faax –, è una canzone che, come suggerisce il titolo, racconta lo stato d’animo che ci pervade nelle cosiddette “giornate no”. Il pezzo è nato più di un anno fa, in piena pandemia, quando chiesi al mio producer, Bernardo Cardone, di lavorare un beat dal sapore nostalgico e triste. Il provino della traccia, inizialmente, si chiamava “Sad Song”. Il tutto si è poi evoluto con la collaborazione di altri due producer, Declich e Luca Gaudenzi, rendendo l’ambientazione sonora un mix di malinconia ed energia. Con questo brano voglio trasmettere il messaggio che i momenti bui ci sono e ci saranno sempre; dobbiamo solo imparare a conviverci, iniziando ad apprezzare la compagnia di noi stessi, perché è solo così che potremmo apprezzare le meraviglie della vita, per poi decidere con chi condividerle».
Una release che, concepita e sviluppata per dar forma, e conseguentemente presa di consapevolezza, al turbamento interiore dell’artista, parla a ciascuno di noi, fungendo da appiglio e monito nei momenti di sconforto e afflizione e ricordandoci che è soltanto facendo prima i conti con sé stessi, con i propri timori e le proprie zone oscure, che potremo accettarci nella nostra totalità, compiendo il primo ed imprescindibile passo verso un miglioramento quotidiano, della nostra essenza e, pertanto, delle nostre relazioni.