Ed è la reazione del popolo del Pakistan che oggi fà tremare la poltrona a mr. Zuckerberg, il giovanissimo pare di Facebook, il social network più conosciuto ed usato del mondo, oggi.
Dopo gli ultimi aggiornamenti sulla privacy, numerosi sospetti e certezze amare nell’ambito dell’uso dei dati personali raccolti nei profili dell’omonimo social network, a scatenare le ire delle masse Pakistane sono le accuse di blasfemia dei contenuti in esso presenti.
Dopo gli ultimi aggiornamenti sulla privacy, numerosi sospetti e certezze amare nell’ambito dell’uso dei dati personali raccolti nei profili dell’omonimo social network, a scatenare le ire delle masse Pakistane sono le accuse di blasfemia dei contenuti in esso presenti.
“Internet e Facebook sono luoghi di libera espressione” è in sintesi l’opinione del CEO di Facebook, ma le turbolenze continuano e il caso Facebook contro Privacy sembra non chiudersi nelle prossime ore, infatti è nato un movimento che incita la chiusura di tutti i profili entro il 31 maggio, in segno di protesta.