Keyprog: il ritorno di Gianluca Grasso

Keyprog: il ritorno di Gianluca Grasso

Dal progressive all’elettronica, dal nu-jazz all’hip hop, il secondo album solista del poliedrico tastierista beneventano a quindici anni dal disco d’esordio
Keyprog: il ritorno di Gianluca Grasso
GIANLUCA GRASSO
Keyprog – Collection 1
10 brani – 46 minuti
«Nel mio nuovo album Keyprog l’approccio è più aperto a nuove contaminazioni, dal nu-jazz al progressive-rock, dal concerto per pianoforte e orchestra di musica classica a elementi hip-hop, d’n’b, chill-out. Nuove influenze dovute soprattutto alle collaborazioni con diversi artisti in questi dieci anni, intese molto prolifiche che hanno contribuito alla realizzazione anche di altri album. Inoltre in KeyProg utilizzo nuovi banchi sonori, keyboard più sofisticate e software di ultima generazione con i quali ho ricercato nuove sonorità, realizzando un mixaggio più meticoloso rispetto al passato. Come nel disco precedente resta una improvvisazione legata sia alle regole armoniche che al mio mood».
A quindici anni di distanza dal debutto da solista VortexGianluca Grasso torna con il secondo album Keyprog – Collection 1, che lui stesso presenta come un lavoro al crocevia tra stili, influenze, ispirazioni e atmosfere. Dall’antico amore per la musica classica e il prog-rock alla fusion e all’elettronica, senza dimenticare sonorità urbane e metropolitane contemporanee. Il tutto condito da ampie dosi di improvvisazione e ricerca tra nuovi strumenti. 
Il tastierista beneventano, attivissimo in studio e dal vivo, come docente e come session man, negli anni ha suonato con nomi del calibro di Chuck Findley, Claudio Fasoli, Pietro Condorelli, Rick Margitza, Francesco Bearzatti, Tony Esposito, Tullio De Piscopo, Luca Aquino, Fabrizio Bosso, Silvia Mezzanotte, Marco Zurzolo e molti altri. Queste collaborazioni ed esperienze lo hanno portato al debutto Vortex (Videoradio 2009) all’insegna di un progressive elettronico e visionario, quindici anni dopo è la volta di Keyprog, in merito al quale precisa: «Il titolo intende sottolineare non tanto il genere prog-rock, che comunque è presente sotto forma di piccole sfumature, quanto il mio “progresso”, ovvero la mia evoluzione personale legata alle mie più recenti esperienze e al mio desiderio di continua ricerca musicale. Non a caso il titolo KeyProg è seguito dalla dicitura “Collection 1”, sottolineando la scelta di pubblicare solo alcuni dei nuovi brani realizzati, con l’idea di pubblicarne altri prossimamente seguendo questa linea di pensiero».
Le dieci tracce di Keyprog racchiudono l’universo sonoro di Gianluca Grasso, che è musicista aggiornato e curioso, ma anche un attento ascoltatore: «Credo che un musicista debba dedicare il suo tempo allo studio dello strumento in generale, dalla tecnica allo studio di brani di vario genere. La conoscenza dell’informatica musicale poi gioca un ruolo indispensabile nella possibilità di poter produrre musica, ma il musicista non deve mai dimenticare di ascoltare musica, di vario genere. La spinta a realizzare Keyprog mi è venuta ascoltando gli album di Virgil Donati (oltre ad ascoltarlo dal vivo all’Iridium a New York), di Jordan Rudess con i Dream Theater oltre ai suoi interessanti album da solista, il beat di Mark Guiliana con Brad Mehldau (che ultimamente ho ascoltato in piano solo dal vivo a Napoli), le tastiere di Jason Lindner ed il suo famoso trio Now by Now, Derek Sherinian con i Planet XJulian Oliver con Dave Weckl, Chick Corea e il mitico Keith Emerson che non muore mai».