Questo articolo vuole essere il primo di una serie di scritti che scaturiscono dall’osservazione del mondo psico-sessuale che mi circonda condita da valutazioni personali.
Il titolo “tendenze sessuali e psicologia” nasce dalla considerazione che essendo tutto psiche ed essendo Freud uno dei padri della psicologia e, non meno importante, vivendo in un momento storico di forte crisi d’identità, generale e sessuale, non si può prescindere dal mettere nero su bianco certe constatazioni e certe ragioni più profonde, conscio che il lettore le considererà mie personali opinioni e che ciò non hanno carattere al di fuori del più banale chiacchericcio impegnato da bar.
Perciò nell’articolo, e negli articoli che seguiranno, il mio sforzo è di porre le basi per un’analisi, ai miei occhi -gli occhi di un profano e di un ignorante che ha voglia di scoprire-, fra quello che è il mondo interiore e quello che è il mondo esteriore mettendone le variabili a sistema con la sessualità e gli stimoli erotici che al giorno d’oggi diamo e riceviamo, più o meno inconsciamente.
Parto quindi da un presupposto: nel 2012, anno di crisi economiche, sociali, politiche, l’evoluzione della specie umana ha portato un allungamento del’età media degli individui. Ciò deriva non solo dalle condizioni igienico/sanitarie medie dei paesi più civilizzati e che pesano matematicamente su tale media, ma anche dallo stile di vita, dalla transumanza cittadina dei popoli e dai costumi matrimoniali e coniugali più in voga. Di fatto l’allungarsi dell’età media sembrerebbe aver portato il posporre di una serie di obiettivi di vita dell’individuo che solo 50 anni fà erano anticipati, o forse oggi posticipati, di ben 10-15 anni. Si pensi al matrimonio, al desiderio di esser genitori, al vivere da soli e al trovare e mantenere un’impiego.
Dal punto di vista sessuale, e pur sempre mio personale, il procrastinare suddetti obiettivi, che sempre mediamente, appartengono a tutti, questo si riflette in un allargamento della “forbice” tempo-sessuale delle donne -gli individui che nel gioco delle parti dominano-. La capacità di procacciarsi un uomo come lo si desidera è aumentata, sia per quanto riguarda domanda che offerta. Il genere maschile ha quindi piegato il capo a determinati aspetti e mutando ha lasciato che la mutazione del genere femminile potesse aver luogo di più e più rapidamente, portando così ad un’antitesi di ciò che dichiaro essere le due fasi principali ed attuali della sessualità femminile moderna: la fase Teen e la fase MILF.
I termini Teen e MILF, di origine anglofona, saranno noti ai più per l’appartenenza a categorizzazioni di tipo pornografico, sebbene non è questo il luogo nè v’è intenzione di trattare tematiche pornografiche, rappresentano rispettivamente la fase di maturazione giuridica della donna che essendo maggiorenne ma under 20 è una neo-donna. Per MILF, acronimo che sta per mother i’d like to fuck, si intende quella donna o meglio mamma coniugata sui 40 anni che mantiene i caratteri di una cacciatrice o di preda nel gioco sessuale delle parti pur palesando un ruolo “superiore” alla Teen.
Le due categorizzazioni caratterizzano ormai la psicologia sessuale delle donne, da quel che mi è dato constatare, oggi in modo molto marcato. Tant’è che sono consolidate a tal punto che si possono annoverare come tipi psicologici, riferimento alla scuola Jungiana, e avere così una serie più approfondita di sotto-caratterizzazioni nonchè una mescolanza di un tipo all’altro, uno predominante rispetto all’altro.
Il conformismo del tempo moderno fà si che tali categorizzazioni giocano un ruolo di riflesso estremamente forte sulla sessualità maschile che non è solo preda della donna, in quanto mezzo per ottenere una progenie quanto più florida possibile al mero fine di una migliore continuità della specie, ma anche dei sudetti marchi che riconosce quasi istintivamente ed inconsciamente divenendone schiavo, aggiungendo schiavitù, la prima, a schiavitù, la seconda.
Sottolineando che le opinioni espresse non costituiscono giudizio morale alcuno, a fine riflessione preliminare raccolta nel presente articolo, ritengo che si stia creando un distacco generazionale, nelle femmine, molto forte sulla base di tale caratterizzazione da cui nasce una deriva ed uno smarrimento del genere maschile che conferma la perdita del suo essere soggetto in questo gioco delle parti e con ovvie e grandi ripercussioni sul gap generazionale immediatamente futuro e sui prossimi, aumentando quindi la frustrazione di genere.