Dopo aver stupito pubblico e critica con “Attraverso lo specchio”, una vera e propria full immersion sensoriale tra immagini e suoni, l’eclettico cantautore, producer e sound engineer Isaac torna con “Sibilo”, il suo secondo EP.
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Un percorso artistico distinto e ricercato, volto alla valorizzazione dell’armonia e dell’emozionalità del suono, che ha preso il via nel 2018 con “Scritto sull’acqua”, giungendo ad una maturazione autorale e compositiva con l’ultima release, che è riuscita a farsi spazio tra le numerose proposte emergenti, affascinando l’ascoltatore per delicatezza e autenticità.
“Sibilo” è un prezioso scrigno armonico in cui sono racchiuse 5 tracce, interconnesse dall’abilità creativa di Isaac e dal file rouge dell’introspezione e della ricerca, un’analisi interiore che prende vita dal desiderio di conoscenza, di sé, dell’altro e di ciò che ci circonda.
Sul fronte sonoro, il progetto riprende e riflette l’identità artistica del suo ideatore, innovando e sperimentando attraverso atmosfere e scenari differenti: si passa dall’ambient all’indie, per giungere al mood intimista e raccolto tipico del cantautorato, il tutto impreziosito da sfumature elettroniche che cedono ampio spazio a sintetizzatori e pad, ispirandosi liberamente all’ammirazione del loro esecutore per James Blake e Bon Iver.
Un’incantevole escursione ai confini della quotidianità, in cui l’artista ci guida, con maestria e sensibilità, alla scoperta di noi stessi, tra emozioni ignote e sensazioni celate dal caos e dalla frenesia della routine contemporanea.
Rivelazioni rese possibili anche grazie alla penna fortemente figurativa di Isaac e alla sua capacità di attingere all’immaginario collettivo, tra serie TV come “Lost”, “BoJack Horseman” e “Love, Death & Robots” e richiami alla pittura di K. S. Malevič, o alle atmosfere musicali di Apparat e Applefish – riadattandone tratti e tempi, rendendolo così personale e innovativo.
“Sibilo” è un disco in grado di donare al tempo stesso leggerezza, riflessione e scompiglio, quel disordine necessario per scorgere e affrontare ombre e fragilità, trovando il proprio equilibrio personale, quella dimensione intima e soggettiva che consente di lasciarsi cullare dalla pace interiore.
E come accade ogni qualvolta si intraprende un lungo tragitto, anche “Sibilo” prevede degli step: ogni brano, infatti, delinea e traccia uno spunto di riflessione, un input da cui trarre ispirazione per volgere lo sguardo verso l’anima, analizzando il proprio sentire nel momento presente, in un limbo di consapevole quiete in cui perdersi per ritrovarsi.
A seguire, la tracklist ed il racconto dell’EP a cura di Isaac.
“Sibilo” – Tracklist.
1- In
2- Tutto Il Resto Dietro Te
3- Attraverso Lo Specchio
4- Ombra
5- Galleggiante
“Sibilo” – Il disco raccontato da Isaac.
”Sibilo” è un vero e proprio viaggio: basta mettersi le cuffie e lasciarsi trasportare dalla marea e dalla pioggia dell’intro (“In“) per compiere il primo passo. Sembra di partire sotto un diluvio, ma si finisce a fluttuare nello spazio in “Galleggiante“, traccia che chiude il disco, per poi risvegliarsi più sereni di quando ci si è incamminati. All’interno del progetto – e anche nell’artwork – non mancano richiami a serie televisive come “BoJack Horseman” e “Lost”, o alla stupefacente puntata Zima Blue di “Love, Death & Robots” fino alla pittura di Malevič e alla musica ambient di Apparat e Applefish. Tutte cose che ho assimilato e riadattato per esprimere i miei concetti. I testi sono molto figurativi e lasciano l’ascoltatore libero di lasciarsi trasportare da ciò che sente. Alcune sfumature sono chiare e nitide, altre decisamente meno, ma spero si percepisca la mia idea di base, ovvero ricercare il contatto più vero e profondo delle relazioni, come in “Tutto il resto dietro di te“, per esempio, attraverso momenti di solitudine, depressione ed ansia, in cui c’è bisogno di abbandonarsi alla marea oscura per confrontarsi con essa e uscirne vittoriosi. Poi c’è “Ombra“, caratterizzata dall’utilizzo del Little Alterboy – il plug-in usato per realizzare l’effetto sulla mia voce -; un brano molto intimo che allude all’impossibilità e all’occasione mancata di poter dire ad una persona a noi cara quanto sia stata importante per la nostra vita, anche e soprattutto quando non è più stato in grado di ricordarlo da solo. E in chiusura troviamo “Galleggiante“, un pezzo strumentale, un vero e proprio crescendo in cui il “Sibilo” del disco dirompe quasi a sembrare un ululato, un richiamo che esplode in un senso di serenità e pace dato dal synth pad che accompagna il termine del brano, dove un suono di un allarme ci riporta alla dura realtà. In questo progetto ho voluto sfogare la mia creatività, ma soprattutto, le emozioni che scaturiscono dai suoni, cercando, al meglio delle mie possibilità, di dare un piccolo contributo nel percorso verso la scoperta di noi stessi.