A tu per tu con Dalîlah incredibile artista

A tu per tu con Dalîlah incredibile artista

Con grande gioia diamo il benvenuto a Dalîlah, artista poliedrica che sta raccogliendo consensi crescenti nel pubblico italiano. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Mille pare, condividiamo con piacere l’intervista a Dalîlah, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita, Dalîlah si aprirà a noi con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto a Dalîlah!

Com’è nata la tua passione per la musica?

Sin da piccola sognavo di liberare la mia timidezza e far sentire la mia voce, a mia madre, la mia famiglia, ma non riuscivo a sbloccarmi, allora mi chiudevo in camerata e cantavo a bassa voce per non farmi sentire. All’età di 19 anni sono partita in Australia e da li ho sbloccato questa paura, cantando per strada e davanti ai miei amici.

Dietro un personaggio può esserci 1, 100 o 1000 persone. Chi è Dalîlah e il suo personaggio?

Dalîlah è un personaggio mutevole, ma questo non vuol dire che non abbia una personalità ben precisa, anzi, credo che la sua forza sia quella di sensisti se stessa accettando tutte le parti di se, quella più sensibile, quella più spiritosa, quella più sensuale, quella più fuori di testa, ecc. ognuno di noi ha tutte queste parti e io credo che Dalîlah, come artista debba racchiudere la più totale verità, perciò i brani che scrivo e l’immagine che d’ho è sempre un pò diversa, perché è la mia vera personalità.

Com’è stato percepito il lavoro di Mille Pare?

Era un sabato sera Milanese e io non volevo uscire, venivo da un periodo di cambiamento, chiudevo una porta e forse ne stavo aprendo un’altra con una paura immane di rifarmi del male. Così, mi sono seduta a cavalcioni sul letto e ho iniziato a viaggiare con la mente. Venivo da un periodo di blocco per quanto riguarda lo scrivere, e invece, Mille Pare è nata in poche ore. Quasi come un bisogno di uscire fuori.

Il lavoro sarà contenuto in un EP/Album?

Per ora, insieme al mio manager e etichetta non abbiamo programmato nulla, ma non escludiamo niente.

Com’à stato il percorso dall’esordio a oggi?

Una scalata e una lotta con me stessa, ma lo dico in senso buono! Ho lottato con il mio carattere per fare davvero quello che volevo, perché la voglia di fare questo era più grande dei miei limiti. La musica mi ha reso la persona che volevo essere.

Quali sono le tue influenze artistiche?

Nasco ascoltando cantautorato italiano e British music sin da piccola grazie ai miei genitori e in realtà è una cosa che mi sono portata sin da grande, e credo che un pò questo si senta nei miei brani. Il mio Cantautore per eccellenza negli ultimi anni è Niccolò Fabi.

Quali sono le tue collaborazioni musicali?

Ho avuto la fortuna di lavorare con grandi musicisti, quali Phil Mer, Elvezio Fortunato, Gabriele Cannarozzo e Giovanni Antonicelli, che è anche il mio produttore. Loro hanno suonato nei miei brani e sono grata di avere questa fortuna, la loro presenza ha influito sicuramente sulla riuscita die pezzi.

E la collaborazione con red&blue nel lavoro promozionale?

Red&blue sta facendo un ottimo lavoro per quanto riguarda la promozione di Mille Pare, siamo già usciti su un sacco di testate giornalistiche.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

– Verità, come ho detto prima, il mio personaggio non è costruito, è vero, mutevole, com’è giusto che sia l’essere umano, certo con tutti i miei colori, il mio modo di vestire un pò stravagante, ogni tanto vintage, ogni tanto più elegante, ogni tanto più sportivo. Come le sonorità dei brani, ogni tanto un po’ retro, ogni tanto più fresche, ogni tanto più delicate e ogni tanto più accattivanti e allegre. Questa sono io e la mia musica mi rappresenta a pieno.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Ho iniziato a pubblicare nel 2020 il mio primo singolo “ Povera Illusa”, un brano molto intimo. Poi da li è arrivata “Teorie di Seneca”, “TEMPORALE”, “TARANTINO”, “CALICI” E “MILLE PARE”. Per quanto riguarda i live, io porto in giro la mia musica, accompagnata da cover che mi rappresentano e cover riscritte e rivisitate da me, ho fatto delle esibizioni in tv, quali Xfactor nel 2016 e ad amici lo scorso anno.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Credo che ci sia delle gente che valga veramente nella scena musicale di oggi, ma spesso viene schiacciata o nascosta da una qualità veramente inferiore solo perché ora la musica pare debba avere un determinato schema. Credo che stiamo abituando l’ascoltatore ad un certo tipo di musica tralasciando l’importanza di testi di un certo spessore e di qualità musicale. So che si ha bisogno di leggerezza in un periodo difficile come il nostro, ma si possono dire cose importanti in mille modi, anche con brani allegri e apparentemente spensierati.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?

Forse per riallacciarmi al discorso della risposta precedente vi consiglierei di ascoltare “CALICI”, sembra un brano allegro, da festa, ma parla di quanto la gente sia discriminante, snob e con la puzza sotto il naso ahaha

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?

Vorrei fare un duetto con Jovanotti ahahah credo sia il mio sogno più grande.