Accogliamo calorosamente e spalanchiamo le nostre curiose orecchie a Mike Sueg, artista poliedrico che raccoglie consensi a go-go. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Luci Spente, pubblichiamo con estremo interesse l’intervista a Mike Sueg, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Entriamo più a fondo nella vita e nelle opere, Mike Sueg ci condividerà con quelle che sono le collaborazioni, come ad esempio con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a Mike Sueg!
Com’è nata tua la passione per la musica?
Sono nato in un’ambiente che respira musica 24/7. Mio padre è sicuramente il mio mentore ed è lui che mi ha trasmesso il senso del potere della musica. Ho iniziato proprio con lui ad avvicinarmi agli strumenti musicali e poi al canto e alla scrittura dei pezzi. I miei genitori sono i miei fan n°1 e sono la ragione per cui è nata questa passione. Grazie alle loro influenze musicali ho sviluppato le mie, quindi col tempo, attraverso gli artisti che ascolto, ho creato dei punti di riferimento e di conseguenza ho incrementato la mia produzione musicale e la mia ispirazione.
Dietro un personaggio può esserci 1, 100 o 1000 persone. Chi è Mike Sueg e il suo personaggio?
Ho cercato sempre di portare alla luce la musica più che la figura di un personaggio. Penso che esternando la propria musica e le proprie idee, il personaggio è il risultato dell’idea che si fa chi ti ascolta. Nelle mie canzoni voglio che si evidenzi il fatto che ognuno ha uno spessore emotivo, Ho vissuto momenti non proprio tranquilli e ho capito il valore della resilienza e questo si può sentire sia dai miei testi che dalle sonorità della mia musica. L’obiettivo è combinare me stesso con quello che scrivo e di dare importanza a entrambe le cose col fine di rendere autentico il mio suono.
Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro Luci Spente?
Luci spente ha due vite, una vita che chiamerei “tecnica” data dalla potenza del lavoro con Sabatino Salvati e Nicholas Frei (i produttori della strumentale), che racconta perfettamente il modo in cui percepisco la musica. E una vita “emotiva” che mi ha portato a raccontare di me e del bisogno di staccarsi dal resto per “rimanere intero”. Il brano l’ho scritto nel 2022 e lo registrai poco dopo con una strumentale diversa da quella di oggi. Il brano è maturato con il tempo e sapevo che sarebbe arrivato il momento giusto per dargli vita. Ho ultimato il lavoro a Milano negli studi di Up Music e ho raggiunto più del risultato sperato.
Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?
Ho lavorato con Danilo Ceruso (videomaker che ormai segue il mio progetto da mesi) a due progetti video per questo brano. Brevi video pubblicati su Instagram diversi l’uno dall’altro. Uno, da colori cupi quasi come se rappresentassero un ricordo, con frame di me che canto verso il microfono, con lo sfondo di una città illuminata e l’altro con colori diversi, più accesi, in un campo da basket all’aperto che riprende l’immaginario della pioggia, questo dato dalle pozzanghere e dal cielo nuvoloso. Io e Danilo abbiamo molte idee, alcune stanno prendendo vita concretamente, infatti per gli ultimi brani ancora non usciti, abbiamo avviato un progetto concettuale di immagini e colori che suscitino in chi li vede, ricordi e sensazioni.
È prevista l’uscita di un disco?
L’idea di un disco è sempre una buona idea, anche perché vuol dire che la produzione è fitta e attualmente per quanto riguarda il mio progetto, è così. Penso che ci debba essere una storia dietro un album , e brano dopo brano sta uscendo fuori un’atmosfera, che definisco “Deep Season”, un periodo di suoni che puntano a far scattare quello spessore emotivo di cui parlavo prima. Lavoro anche con Davide, in arte Dabotta, producer che lavora a sonorità che si incastrano perfettamente con quelle che porto avanti con Nicholas e Sabatino. Tutto questo lavoro mi porta sicuramente a pensare di lavorare a un album un giorno.
Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
Nel 2018 ho pubblicato il mio primo brano, “Cinema”, brano con cui è iniziato il sodalizio con Nico (Nicholas Frei). Forse, dato il fatto che ero uno dei pochi a fare musica nel mio liceo, il brano girò molto e per un bel po’ di tempo a scuola e nelle mie zone, tanto che iniziai ad essere invitato a eventi organizzati proprio dai licei limitrofi, in provincia di Salerno. Ho continuato a pubblicare brani fino al 2019, anno in cui è iniziato il percorso con Coca-Cola. Dopo la mia richiesta di partecipazione fui selezionato da Annalisa e dal suo team per partecipare al talent “Coca-Cola Future Legend”. Il progetto consisteva nel produrre 3 brani con il supporto di Coca-Cola e esibirsi live in giro per l’Italia. È stata in esperienza intensa che ha fatto crescere in me la determinazione e la voglia di raggiungere obiettivi. Nel 2020 ho pubblicato un EP composto da 4 brani, che penso sanciscano l’inizio della mia “nuova visione”, creare un mio sound. Successivamente ho avuto un periodo di stop,nel 2021, persi molta fiducia ed ero alle prese con una situazione difficile e per due anni, persi interesse nel mio progetto e nella musica in generale. A inizio 2023 si è riaccesa la fiamma e ho ripreso a scrivere e a comporre iniziando a rilasciare nuovi brani. Oggi, grazie a ciò che è successo negli ultimi anni, ho storie da raccontare che si traducono in canzoni che mantengono la fiamma ben accesa.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Ho diversi punti di riferimento in ambito musicale. Sono molto selettivo su ciò che ascolto ma quando trovo la canzone o l’artista che mi stimola, mi ci lego. Due nomi: James Blake e Ben Howard. Il loro immaginario, il loro modo di far sposare testo e musica in modo romantico e matematico allo stesso tempo, mi ha portato a voler entrare nel mondo di chi racconta con la musica. Un’artista di cui percepisco in modo intenso le sonorità è NAV, sonorità cupe che stimolano la mia creazione e il mio modo di approcciare alle melodie. Inevitabile è l’influenza dei Coldplay, soprattutto nei miei primi approcci al canto e al modo di dare importanza ai ritornelli. Ma il punto di riferimento tecnico che è alla mia portata ogni giorno, è mio padre, che segue il mio progetto come se fosse suo, e dai suoi consigli deriva molto di quello che compongo.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Come riportavo prima Nicholas Frei, Sabatino e Dabotta sono i produttori con cui lavoro maggiormente e che rappresentano a pieno il concetto di collaborazione. Fino a qualche mese fa, con dei miei amici, avevo un piccolo studio di registrazione nel quale sono nate diverse collaborazioni, anche solo per allenamento. Ho collaborato nel corso degli anni con diversi artisti che mi hanno permesso di dare una chiave di lettura diversa ai miei brani. Uno di questi è Lowchano, artista salernitano, con cui ho lavorato a “Bugiardo”, brano del 2020. Aprire un suo concerto nel 2018 per poi scriverci una canzone assieme due anni dopo, mi ha fatto capire le connessioni forti che fanno parte della musica.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Come ho anticipato ho dato un titolo al mio percorso attuale: “Deep Season”. Nei momenti di emozione forte, spesso una canzone che tocca le corde più sottili, intensifica quelle sensazioni. Questo è il mio obiettivo, amplificare una sensazione. Voglio raccontare immagini, frame, che portano me in primis a rivivere ricordi e momenti che verranno.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Il brano che ha suscitato più interesse e che ha raggiunto più ascolti è “Soli”, pubblicato in collaborazione con Coca-Cola, prodotto e registrato presso i “Canova Studios” di Michele Canova a Milano. Brano che ho portato in ogni mia esibizione, proprio nel 2019 durante il contest di Coca-Cola. In Puglia, in occasione dei Battiti Live, a Milano, per la Games Week e a Torino durante il GruVillage. L’ultima esibizione è stata in occasione del Capodanno in Piazza Plebiscito, a Napoli nel dicembre 2023. Esibirsi dal vivo fa parte del percorso e da quando ho iniziato a fare musica ho capito l’importanza di questo aspetto. È proprio dal 2019 che non partecipo a nuovi contest o talent, faccio più musica possibile per avere un bagaglio più ampio per me e per chi vuole ascoltare le mie canzoni.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Ci sono artisti italiani che fanno parte della mia crescita musicale. Tra questi c’è Coco che è sicuramente un artista capace, come dicevo prima, di raccontare ciò che vive rimanendo coerente con le sonorità del pezzo. Lazza è un artista che ascolto attentamente che sa abbinare tecnica e talento in maniera scientifica. “Alibi”, un suo brano, è forse tra i miei preferiti del panorama italiano. Cambierei forse il modo frenetico di ascoltare la musica. C’è da capire se la responsabilità è dell’artista o dell’ascoltatore. Oltre a scrivere sono prima di tutto un ascoltatore di musica e per come l’ho sempre vissuta è assurdo che una canzone possa significare solo 15 secondi di un video su Tik Tok.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Un brano che è un po’ il preludio di questo percorso, è “Niente da perdere”. Racconta dell’intenzione di cogliere l’unica chance a disposizione e dell’essere disposti a non avere nulla da perdere. È uscito a gennaio 2024 e riassume in pieno ciò che significa per me raccontare immagini e trasmettere con sonorità profonde. Un brano che ha segnato il mio percorso è sicuramente “Soli” un brano presentato in un momento importante per me che ho avuto modo di cantare in duetto con Annalisa.
Progetti a breve e lungo termine?
Mentirei se dicessi che non penso a un album. Quindi il mio progetto a breve termine è continuare a scrivere, andare in studio, registrare e continuare a trovare una quadra tra un brano e l’altro. Non penso spesso al mio futuro lontano, quindi a lungo termine non saprei dove vedermi, spero su un palco importante o trovando i miei brani in radio quando sono in macchina.