Straordinaria e interessante intervista oggi alla band The Bowers, formazione poliedrica che ci sorprende coi suoi prodigi artistici. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Quanto basta, pubblichiamo con estremo interesse l’intervista alla band The Bowers, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Scopriremo interessanti retroscena musicali e di vita dei componenti, la formazione The Bowers ci racconterà con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto alla band The Bowers!
Com’è nata vostra la passione per la musica?
È una passione che è nata sin dalla nostra infanzia, ad alcuni di noi è stata trasmessa dai genitori, da fratelli o amici, dalle prime band che abbiamo formato, ognuno di noi ha fatto prima altre esperienze musicali che ci hanno portato fino a qui al “progetto” The Bowers. La musica per noi è un’esigenza, quella cosa che ci fa sentire vivi.
“The Bowers” vogliamo sapere di più dei vostri superpoteri…!
Siamo essenzialmente un gruppo di persone che si sono trovate e crediamo che il vero superpotere della nostra band sia l’amicizia e la volontà condivisa di fare musica, il che non è scontato, soprattutto in un gruppo. Sebbene siamo nati nel 2016, la formazione attuale si è consolidata nel 2021, quando abbiamo lavorato insieme per trovare l’equilibrio giusto. “L’equilibrio sopra la follia” diceva qualcuno…
Per noi, ancor prima della musica, conta il legame umano. Ci aiutiamo e ci sosteniamo a vicenda anche nella vita quotidiana, e questa è la nostra vera forza. Lo consideriamo, come detto prima, il nostro superpotere.
Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro Quanto basta?
Il pezzo “Quanto Basta” è principalmente ispirato a una storia d’amore, o meglio, a un’avventura amorosa. Quella situazione in cui uno dei due è sempre in fuga, incline all’avventura, mentre l’altro resta ferito da un sentimento non corrisposto.
Matteo ci ha portato questo brano e ci è piaciuto da subito. Abbiamo iniziato a lavorarci insieme, facendo il lavoro di affinamento, concentrandoci sui dettagli della struttura e dell’arrangiamento. I nostri brani nascono sempre così: uno di noi propone un’idea, che sia una base, un riff o un testo, e poi lavoriamo insieme durante lunghe sessioni in sala prove, tra una birra e l’altra, finché il pezzo prende forma e inizia a suonare.
Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?
Al momento, non abbiamo pianificato alcun video, o meglio, non abbiamo avuto il tempo di realizzare un video che potesse valorizzare appieno la canzone prima dell’uscita il 22 dicembre scorso. Sicuramente lo avremo per il nostro secondo singolo, in uscita il 2 febbraio dove Valentino, il nostro batterista, si è sbizzarrito e divertito ad ideare e montare tutto il video.
Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?
Sì, l’uscita è prevista a marzo 2024. Sarà un EP composto da 6 brani. I pezzi hanno un filo comune ma anche una loro identità unica, parliamo di esperienze di vita in modo diretto in alcuni e con un linguaggio più
criptico in altri. In generale, rappresentano diverse situazioni e stati d’animo, raccontando storie senza per forza tirare fuori una morale o giudicare. Lo consideriamo un trampolino di lancio per le cose future; stiamo infatti già lavorando all’album successivo. Abbiamo molta voglia di creare e suonare, quindi non riusciamo a stare fermi, stiamo già pensando al futuro.
Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la vostra storia, tutto il suo percorso!
Le nostre origini musicali sono diverse: Charith (cantante) ha iniziato con il rap e ha poi abbracciato il canto, accumulando esperienza in diverse band rock alternative. Alessandra (bassista) proviene dal mondo del metal e ha una lunga storia sui palchi, così come Matteo (chitarrista) che ha avuto soddisfazioni importanti su palchi anche con Flacopunx (ex Punkreas). Valentino ( il batterista) vanta una lunga esperienza con band dal taglio punk e non solo.
Quali sono le vostre influenze artistiche?
Le nostre influenze musicali spaziano attraverso vari generi, dal punk al pop, dal metal/nu metal al rap e grunge. Abbiamo una vasta gamma di ispirazioni, tra cui Nirvana, NOFX, Incubus, Metallica,
Deftones, Subsonica, Frank Zappa, Propagandhi, Salmo, De André… L’elenco delle nostre influenze è davvero ampio e non si limita a un singolo genere musicale, il che si riflette soprattutto nella nostra scrittura.
Quali sono le vostre collaborazioni musicali?
Collaborazioni musicali per ora non ne abbiamo ancora fatte, ma prevediamo di farne presto in futuro, siamo aperti a nuove collaborazioni. Crediamo in ogni caso che sia importante trovare un’affinità sia musicale ma anche personale, quindi di collaborare con persone che stimiamo.
E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?
La partnership con Red&Blue è frutto della collaborazione con la nostra etichetta, Overdub Recordings. La sinergia con Marco Stanziani e il suo team è ottima, e auspichiamo che questa sia solo l’inizio di una lunga e proficua collaborazione. L’entusiasmo e il sostegno di Marco e del suo staff al progetto The Bowers ci danno fiducia, e siamo certi che insieme raggiungeremo traguardi significativi. Lavorare con chi condivide la stessa visione è cruciale per il successo del progetto, e crediamo di aver trovato la combinazione giusta per perseguire i nostri obiettivi.
Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?
Sembra scontato, ma prima di tutto vogliamo emozionare e ci piace l’idea che la gente si immedesimi nelle storie che raccontiamo e che in qualche modo trovi anche dei nuovi significati, anche personali che magari coincidono esattamente con il significato del brano. è come se il brano avesse una vita propria, quindi non più una nostra creazione.
Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Questa è la nostra prima pubblicazione come gruppo, come detto prima uscirà il nostro primo EP a marzo. Per quanto riguarda il live, pensiamo sia la dimensione, l’habitat ideale di ogni Artista o Gruppo. A breve abbiamo 2 date a Rho tra cui una al Rock’N’Roll e altre date che sveleremo più avanti sui nostri social e che speriamo diventino sempre di più così da fare un bel tour per tutta Italia con l’arrivo della primavera.
Come concorsi ne abbiamo fatto uno a Desio, per gruppi emergenti dove siamo arrivati in finale e ci siamo iscritti per la partecipazione del concerto del Primo maggio a Roma che speriamo vada in porto.
Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?
La scena musicale italiana è piena di band o artisti di talento ma che spesso non riescono ad emergere perché la direzione a volte in italia è quella di riproporre qualcosa che già funziona. Adesso per esempio va molto la Trap e si spinge molto su quel genere, mentre in altri paesi non è così, ogni genere ha la sua importanza e il suo posto all’interno della scena musicale. Bisognerebbe in generale abituare “l’ascoltatore” ad ascoltare cose differenti.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?
Sicuramente il prossimo singolo, che si chiamerà “4 Giugno” parla di un’aggressione in piena regola dopo un concerto, un fatto accaduto realmente, “Vuoti” che farà parte dell’EP e avrà un tiro più Crossover/New Metal dove ci saranno anche delle parti Rappate. Diciamo che poi trattandosi di un EP consigliamo l’ascolto di tutti i brani, nessuno di questi è stato inserito come “Riempitivo” quindi riteniamo siano tutti brani interessanti e unici.
Come state vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Siamo animali sociali, quindi il fatto di stare a distanza è un qualcosa che va al di fuori della nostra natura e ci fa stare male. Detto questo abbiamo cercato di sfruttare quel periodo per riflettere su cosa volevamo realmente e per comporre i brani che ritroverete sull’EP.
Quali sono i vostri sogni nel cassetto?
Pensiamo il sogno di ogni musicista… vivere di musica, poterlo fare come lavoro al 100%, così da dedicare tutte le nostre energie alla nostra passione. Per farlo, la prima cosa è arrivare alle persone, cosa che speriamo di riuscire a fare.