Il duo milanese BOUNCE BACK è composto da Luca Lodigiani e Roberto Moretti. Insieme lavorano a “Bounce Back”, loro primo progetto discografico full lenght, un lavoro che sviluppa in dieci brani una storia di rinascita dell’individuo, accompagnato dalla musica nella risalita verso l’alto. Con già in cantiere una seconda produzione, il duo ha il suo credo: raccontare momenti di vita, che siano di riflessione solitaria o di apertura al mondo, concentrandosi su particolari stati emotivi dell’individuo. Preceduto dal brano “Freedom March” pubblicato lo scorso settembre, i Bounce Back pubblicano “GRAIN OF CORN”, ma facciamoci raccontare di più dai diretti interessati che con grande cortesia ci hanno concesso questa intervista e il piacere di approfondire la loro arte!
Ciao a tutti, grazie per noi è un onore farci conoscere a voi. La nostra passione nasce da dentro, è qualcosa che ci ha sempre smosso. Siamo sensibili alla musica, ci piace parlarne e ora ci piace crearla
Cosa significa e com’è nato il nome “Bounce back”?
Bounce Back significa guarire, riprendersi, è un phrasal verb inglese i cui suono e significato ci piacciono molto. È nato da un’idea di Roberto, la voce, ed è piaciuto ad entrambi. Credo che la guarigione accomuni tutti, seppur da mali diversi.
Come è stato concepito il singolo “Grain of corn”?
Grain of Corn è nato da una base registrata da Luca, quando ancora non ci si conosceva. Dato che il nostro album è un concept che parla rinascita, serviva un brano con un mood molto intimo, che rappresentasse una dimensione parallela, profonda e mistica, da cui trarre forza per reagire. Appena rispolverata la base, abbiamo capito che era terreno molto fertile.
Com’è nato il suo videoclip?
Il videoclip è un lyric video, il cui compito è trasmettere il mood del brano. Le parole scorrono sopra una parete nera, rotta in alcuni punti e nelle rotture si vedono paesaggi e scenari evocativi; la parete rappresenta la gabbia emotiva da cui il personaggio prova a fuggire.
Quali sono le vostre influenze artistiche?
Influenze artistiche? Beh pop/rock anni 80′ e 90′, rock alternativo e grunge. Sicuramente amiamo testi complessi e profondi, sonorità piene e voci fenomenali. La musica è bella tutta comunque…o quasi!
Quali sono le vostre collaborazioni musicali?
Allora, a livello strumentale stiamo suonando con due ragazzi, batteria e basso, con i quali stiamo trovando grande intesa e coi quali suoneremo live. Per la promozione siamo seguiti dalla Red e Blue di Bologna!
Quali sono i contenuti che trasmettete con la vostra arte?
Beh, la nostra arte trasmette contenuti introspettivi, vogliamo proporre pezzi che siano spaccati emotivi nostri e probabilmente dell’essere umano in generale. I nostri pezzi principalmente mirano ed essere di compagnia nei momenti in cui si è con noi stessi, più che in feste o seratone. Sono brani intimi, senza dubbio.
Come state vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Molto molto tappati e compressi. Siamo persone con diversi interessi e ci sentiamo in gabbia. La cosa più importante è però ovviamente preservare noi e i nostri cari, per cui massimo rispetto delle regole! Speriamo di uscirne presto per dare spinta nuova al nostro progetto!
Quali sono i vostri programmi futuri?
I programmi futuri? Crescere, migliorare, farci conoscere. Vorremmo buttare fuori altri due singoli da qui a Maggio, oltre che tutti i 10 brani dell’album. Vogliamo soprattutto suonare!! E proseguire il nostro sogno…