Da Il sogno di Maria a tutta la sua vita, giù la maschera per Lara Puglia

Da Il sogno di Maria a tutta la sua vita, giù la maschera per Lara Puglia

Con grande gioia diamo il benvenuto a Lara Puglia , artista poliedrica che raccoglie consensi a go-go. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Il sogno di Maria, leggiamo con curiosità l’intervista a Lara Puglia , grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Entriamo più a fondo nella vita e nelle opere, Lara Puglia si narrerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le tante, quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto a Lara Puglia !

Com’è nata tua la passione per la musica?

La mia passione per la musica è nata esattamente ‘rubando’ musica qua e la, ogni volta che potevo! La raccolta di musica classica di Lucio il padre della mia amica del cuore, le musicassette di Battisti, degli Eagles, di Sting, di Riccardo Cocciante e perché no gli imperdibili appuntamenti con il Festival di San Remo che a casa mia ha da sempre rappresentato un momento clou per tutta la famiglia. Solo dopo questa formazione fai da te, a diciotto anni è arrivata la prima accademia dove poter finalmente studiare canto, danza e recitazione, poi i maestri privati e infine il conservatorio

Dietro un personaggio può esserci 1, 100 o 1000 persone. Chi è Lara Puglia e il suo personaggio?

Lara Puglia è il suo personaggio. Una donna che ama l’arte in ogni sua forma, quindi un’artista assolutamente poliedrica e polifunzionale. Volitiva, appassionata, estremamente emotiva  ma anche coraggiosa, scrupolosa, assolutamente coerente. Mi definiscono ‘un pò grandeur’, ma è che l’amore per la raffinatezza, l’estetica e la bellezza in generale mi accompagnano in ogni cosa che faccio, nell’arte come nella vita quotidiana. E’ innato, l’ho ereditato da mia madre, amante del cinema, divoratrice di libri, accumulatrice seriale di quadri, arredi e soprattutto bicchieri di cristallo per cui potrei anche organizzare ricevimenti anziché fare musica!

Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro Il sogno di Maria?

Il lavoro su De André è nato da una serie di incontri fortunati e poi si è protratto nel tempo in varie forme dalla musica al teatro. Il Sogno di Maria è stato arrangiato piano e voce in occasione di un concerto omaggio a Fabrizio De André nel Teatro omonimo a lui dedicato in provincia di Reggio Emilia, la mia città. Devo dire che la sensibilità e l’intelligenza musicale di Luca Savazzi al piano sono state determinanti, così come la presenza del pubblico nell’esecuzione dal vivo, nel creare un mood davvero emozionante

Il lavoro sarà contenuto in un EP/Album?

Sì, questo brano sarà contenuto all’interno di un ep intitolato appunto Lara Puglia, Live al Teatro De André, assieme ad altri due pezzi meravigliosi che sono Ho visto Nina volare e Rimini.

In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, vuoi raccontarcele?

Il mio percorso artistico si è dipanato tra: maestri che non mi hanno compresa e altri che invece mi hanno stimolata a fare sempre meglio e a credere nelle mie capacità; audizioni entusiasmanti con tanto di complimenti e ruoli persi o scansati per un soffio; una famiglia complicata ma che non mi ha mai ostacolata nelle mie scelte; musicisti sensibili e meravigliosi e altri assolutamente distaccati e indisponenti; colleghe generose e di grande talento che mi hanno donato la loro vicinanza sempre, mentre altre si vantavano di successi immeritati oppure mi trattavano con superiorità. Di tutto un pò insomma! Per questo decidere di intraprendere una carriera  artistica richiede coraggio e determinazione, ma allo stesso tempo ti regala momenti meravigliosi e carburante sempre fresco per superare ogni sfida.

Quali sono le tue influenze artistiche?

Come ho già accennato prima, sicuramente il cantautorato italiano e la nostra musica cosiddetta leggera assieme al repertorio musical e al jazz. I miei progetti originali nascono proprio da un incrocio tra linguaggio jazzistico e cantautorale, sono progetti cosiddetti crossover. Ma ho studiato anche canto lirico e praticato il canto popolare, il rock acustico, il pop. Quindi davvero mi ritengo un pò un ibrido e ancora mica l’ho capito quale è la mia vera vocazione. Vabbè, c’è ancora tempo per decidere…

Quali sono le tue collaborazioni musicali?

Le mie collaborazioni musicali sono avvenute fino ad ora all’interno della cerchia di musicisti con cui ho sempre lavorato principalmente in Emilia Romagna e nelle Marche, dove ho studiato, vissuto e dato vita ai miei progetti. Ma quest’ultimo tour promozionale dedicato all’album Esalgo mi ha dato l’opportunità di aprire i concerti di importanti personaggi musicali della scena italiana tra cui Pierpaolo Capovilla, Zulù, Cristiano Godano. Quindi non escludo possano esserci collaborazioni allargate in futuro, anzi il prossimo step sarà sicuramente un progetto in duo con un cantante, ci sono già alcune idee che promettono bene

E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?

Il contributo di Marco Stanzani e del suo staff nel dare un ulteriore slancio alla mia carriera è stato ed è tuttora estremamente importante. Marco ha un carisma e un’esperienza davvero infinite, ogni suo consiglio è per me fonte di ispirazione. Alle volte incute un pò di soggezione perché vede oltre e vorrebbe che tu fossi già la dove lui ha visto che puoi arrivare, ma è del segno dei gemelli come me, quindi sa essere perentorio e assertivo ma anche molto comprensivo e accudente quando serve. Un vero motivatore e qualcuno su cui poter contare. Io poi devo essere estremamente grata però anche a Davide che si occupa del booking in maniera assidua e instancabile, e Chiara che mi segue nella parte social, con la quale è nato un feeling speciale, grazie soprattutto a questa sua incredibile capacità di comprendere la psicologia dell’artista e senza mai forzarlo aiutarlo a trasformare la sua identità in qualcosa di visibile e comunicabile

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Attraverso l’arte ho sempre trasmesso in maniera molto spontanea il mio mondo interiore, la mia storia personale, le mie relazioni con gli altri e con le cose del mondo. I temi ricorrenti riguardano i rapporti, le relazioni: uomo-donna, madre-figlia ecc. In poche parole quell’amore che ci lega e ci tiene uniti anche nei conflitti e nella complessità. Del resto poi il desiderio di essere amati senza condizioni è il vero motore di ogni artista che ogni volta cerca l’abbraccio totale del pubblico e una luce che lo illumini e lo riscaldi all’infinito

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Quanto tempo abbiamo? Scherzo! Dunque, se c’è un’opportunità stai sicuro che a me non scappa. E se c’è qualcosa di nuovo da imparare stai sicuro che io sarò lì in prima linea. Non ci ragiono nemmeno tanto, anche se poi tutto ha un senso e si infila all’interno di un  percorso preciso, è che non sono mai sazia, non mi fermo mai, soprattutto mentalmente. Pure di notte i sogni sono fonte di ispirazione per me.  Adoro il mio lavoro, in tutte le sue sfaccettature: la scrittura, la performance, l’ideazione di un progetto, la sfida di un concorso o un’audizione per dimostrare a se stessi che si può fare e per godere di ogni momento speciale che il processo creativo qualunque esso sia ti può regalare

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Penso che ci siano tanti artisti straordinari e molto interessanti, che forse però non hanno la giusta visibilità, soprattutto donne, lasciatemelo dire visto che una delle mie mission è anche quella di ristabilire un pochettino di parità nei vari ambiti in cui mi capita di lavorare. Io amo molto Cristina Donà, Barbara Casini, Chiara Civello ma anche Malika Ayane, oppure un artista e uomo adorabile come Joe Barbieri. Ma in effetti siamo tanti e trovare spazio per tutti non è facile, in Italia poi un certo atteggiamento autoreferenziale non aiuta. Per fare un esempio di qualcosa che in Italia difficilmente potrebbe accadere, quando mi è capitato di mandare un semplice messaggio alla pagina face book ufficiale di Joni Mitchell parlando del mio tributo è finita che mi hanno chiesto subito il disco  e lo hanno promosso sui social inserendolo anche sul suo sito ufficiale. Per correttezza però devo dire che poi il disco è stato anche candidato alle Targhe Tenco, con mia grande sorpresa e a mia insaputa, semplicemente perché era arrivato alle orecchie dei giurati ed era piaciuto. Quindi, meglio non piangersi addosso e lavorare con impegno, così i risultati arriveranno comunque e soprattutto arriverà la soddisfazione di aver fatto bene, secondo coscienza, con consapevolezza e profondità

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?

Be’ il progetto su Joni Mitchell lo adoro, tutt’ora, come quando l’ho pubblicato. Non so, ma è stato come indossare una seconda pelle, sia vocalmente sia a livello di testi e contenuti. A case of you mi da i brividi ogni volta che la canto. Poi dell’ultimo album di inediti amo molto Esta vida scritto interamente da me e condiviso con la mia adorata amica e cantante Alessia Martegiani, e Sento che scritto una cover di Bill Frisell con un testo mio in italiano dedicato a mia madre

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?

Ho un solo grande sogno. Poter continuare a fare tutto ciò che faccio ora! Mi sento privilegiata. Sono una donna libera, autodeterminata, tutto ciò che ho me lo sono sudato e costruito con una grande passione e un grande lavoro. Ogni giorno vivo a contatto con una bellezza che si riverbera nelle cose che faccio e nelle persone che ho accanto. Ogni volta che canto oppure scrivo un pezzo nuovo, ancora mi stupisco, resto meravigliata, esattamente come quando ero bambina, la condizione più bella che ci possa essere