Da Unanimità a tutta la sua vita, giù la maschera per Aaron Raschi

Da Unanimità a tutta la sua vita, giù la maschera per Aaron Raschi

Diamo oggi il benvenuto a Aaron Raschi, artista poliedrico che sta spopolando nelle piattaforme musicali. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Unanimità, approfondiamo con riconoscenza l’intervista a Aaron Raschi, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Scopriremo interessanti retroscena musicali e di vita, Aaron Raschi ci racconterà con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto a Aaron Raschi!

Com’è nata tua la passione per la musica?

La passione per la musica è nata sin dalla tenera età, ne ho sempre ascoltata tanta per merito dei miei genitori. Poi ho iniziato a suonare seriamente nel 2017 e da lì non ho più smesso perchè è diventato parte di me.

Descrivi “Aaron Raschi” e il suo personaggio, i suoi pregi e i suoi difetti

Aaron Raschi è un ragazzo che ha sofferto e ha saputo raccontarsi al mondo senza paura che la gente lo giudichi. Aaron fa musica per necessità perchè, se non la facesse, starebbe malissimo e si sentirebbe vuoto e inutile. Un pregio di Aaron è il fatto che ci metta il cuore in quasi tutte le cose che fa, un difetto invece è la costanza che ogni tanto manca.

A volte l’ispirazione ti coglie quando meno te l’aspetti. È stato così per Unanimità?

Unanimità è nata come un esperimento, d’altronde io non ho mai fatto questo genere musicale. Ero a casa e stavo pensando a dove potessi buttarmi per fare un qualcosa di diverso, ho optato per un genere un pochino più aggressivo. Le parole sono uscite da sole.

E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?

Per il momento non è in cantiere nessun album, ci sono tanti progetti ma niente album.

Cos’è per te l’arte, la musica?

La musica è trascendenza, è l’unico per modo per fare da tramite tra la vita terrena e ultraterrena. L’arte è banalmente tutto ciò che ci circonda, bisogna capirla perchè è veramente in ogni cosa.

Quali sono le tue influenze artistiche?

Le mie influenze artistiche sono varie: mi sono sempre piaciuti i Linkin Park, mi piace molto Ultimo e mi piace particolarmente Silent Bob. Ho tante ispirazioni da tanti modi separati, in modo tale da non risultare mai banale.

Quali sono le tue collaborazioni musicali?

Ho collaborato con vari artisti tra Modena, Roma, Rimini, Milano e Pesaro. Cito sicuramente Defurias che ha avuto il ruolo di mio produttore per un anno e mezzo e l’etichetta di Up Music mediante la quale sono cresciuto molto artisticamente

E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?

Sono stato affidato al team di Red&Blue dall’etichetta milanese di Up Music, devo dire che mi sto trovando molto bene, Clarissa è una persona splendida e il team di Marco è super competente.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Voglio trasmettere il fatto che ci sia possibilità di raccontarsi senza avere paura di parlare, abbiamo la libertà di parola ed è giusto che sputiamo fuori quello che pensiamo.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Ho tanti ricordi molto belli sia degli studi di registrazione che dei live, sono state esperienze formative e ho conosciuto tantissima gente fantastica. Ricordo con piacere il live al Garison Bar di Milano dove dei ragazzi si son fermati e hanno fatto un disegno a me e alla mia ragazza del tempo.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Smetterei di parlare di strada di donne e di droghe come se fossero l’unica cosa importante della vita ed inizierei effettivamente a parlare dei problemi seri della vita. Oltre che il genere non mi piace per niente ma questi sono gusti personali. La scena italiana in questo momento è veramente vergognosa.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?

A livello testuale sicuramente Quando ti senti persa e Casa di Specchi. A livello melodico vi consiglierei Quattro venti.

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto è vivere di musica e concerti, cantare davanti al pubblico e raccontarmi in ogni strofa che farò. Non permetterò a nessuno di ostacolare la mia strada, sono sicuro di potercela fare e ce la farò. Credere sempre in quello che si fa, è questa la chiave del successo per me.