Straordinaria intervista oggi alla band Alhena, formazione poliedrica che sta spopolando nelle piattaforme musicali. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Arancione EasyJet, approfondiamo con riconoscenza l’intervista alla band Alhena, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! In punta di piedi ma con la curiosità di un bambino entriamo nella musica e nella vita dei componenti, la formazione Alhena si aprirà a noi con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto alla band Alhena!
Com’è nata vostra la passione per la musica?
La nostra passione per la musica affonda le radici nei primi ricordi d’infanzia. Tutti noi siamo stati fortemente influenzati dai gusti musicali dei nostri genitori, che ci accompagnavano nei viaggi in macchina con musicassette o CD che spaziano tra vari generi musicali. Quelle ore trascorse ascoltando musica ci hanno insegnato a vivere la musica come una forma di espressione e connessione. Ci ha permesso di entrare in contatto con un mondo che, con il passare del tempo, è diventato parte della nostra identità.
Alcuni di noi hanno preso in mano uno strumento già da bambini, altri più avanti ed hanno scoperto la loro passione attraverso progetti musicali nati in sala prove. Quello che ci accomuna è il desiderio di esplorare e sperimentare, e di trovare nella musica un mezzo per raccontare storie e connetterci con chi ci ascolta. Ognuno di noi ha seguito percorsi anche molto diversi tra loro, ma questa varietà di esperienze è diventata una delle nostre più grandi forze come band. Ci ha permesso di creare un linguaggio musicale comune, che ci rappresenta e ci dà la possibilità di esprimerci appieno.
Il personaggio può essere una maschera, protettiva quando ci esibiamo. Calato il sipario, chi troviamo dietro Alhena?
In realtà cerchiamo di portare sul palco esattamente chi siamo nella vita reale, perché crediamo che sia il modo più onesto, intellettualmente parlando, che ci possa essere nel connetterci con il nostro pubblico: per questo evitiamo qualsiasi tipo di maschera. Sentiamo che i cliché tipici di alcuni generi musicali non ci appartengono. Se ci incontrassi in un momento di vita quotidiana, ci vedresti esattamente con lo stesso sorriso che abbiamo sul palco. Crediamo molto nella positività e nella genuinità dei sentimenti, quindi cerchiamo di trasporre questo nostro modo di vivere anche nella musica. Ciò non toglie che abbiamo i nostri momenti meno allegri e spensierati, ma diamo un grande valore alla felicità ed all’amore, che crediamo debbano prevalere sempre sui sentimenti più negativi, specialmente in questo momento storico predominato da conflitti su varia scala. Sappiamo di non essere affatto perfetti in questo, ma cerchiamo di imparare giorno dopo giorno. Se dovessimo farti una confidenza, siamo molto critici nel confronto con noi stessi, quindi il nostro lato più serio lo troveresti senza ombra di dubbio all’interno del nostro studio o in sala prove, dove cerchiamo di prepararci al meglio per i nostri concerti, ai quali approcciamo con l’ambizione di essere dei veri e propri spettacoli.
Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro Arancione EasyJet?
Arancione EasyJet è un racconto ispirato ad una storia vera che ci ha visto direttamente protagonisti. La canzone è nata una di quelle sere in cui non hai molta voglia di uscire, ma alla fine lo fai lo stesso. Ci siamo ritrovati in un club di Roma, e mentre ci facevamo spazio tra la folla, uno di noi ha notato una maglietta di colore arancione che spiccava in mezzo al buio del locale. Non è certo il colore che ti aspetteresti di vedere in discoteca… La ragazza che la indossava era con un’amica, e quando è rimasta sola, Andrea (il nostro cantante) ha deciso di avvicinarsi per parlarle. Quella sera non ci furono grandi gesti o parole importanti, solo due mani che si stringevano e due cuori che battevano allo stesso ritmo. E, soprattutto, la sensazione di conoscersi da sempre.
Quella sera, rientrati in macchina, abbiamo preso il cellulare ed abbiamo scritto un pezzetto di quello che è l’attuale ritornello. Ma è solo qualche giorno dopo, su un aereo per Basilea, che vedemmo su uno schermo il logo della compagnia aerea e pensammo “è esattamente lo stesso arancione di quella maglietta!”. Lì capimmo che quella storia sarebbe diventata una canzone.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Purtroppo, considerando che il nostro progetto è finanziato attraverso le attività lavorative di ciascuno di noi, non abbiamo potuto considerare l’opportunità di produrre un videoclip per Arancione EasyJet. Abbiamo però bene in mente come dovrà essere, e preferiamo attendere un po’ di tempo in più per poterci permettere un risultato che sia degno di un brano che abbiamo prodotto insieme ad un produttore del calibro di Sabatino Salvati. Ad ogni modo sarà, senza ombra di dubbio, il nostro primo videoclip.
Il lavoro sarà contenuto in un EP/Album?
Assolutamente si! Stiamo ultimando gli ultimi due brani di quello che sarà il nostro album di esordio e che proporremo all’etichetta che ci ha seguito con Arancione EasyJet. Volevamo da sempre che il nostro primo album fosse un concept, un po’ come “Ghost Stories” dei Coldplay, in cui abbiamo deciso di affrontare tutte le fasi di una travagliata storia d’amore. Abbiamo pensato però che la narrazione, nonostante trattasse di temi e problematiche “importanti” come quella dell’attaccamento evitante, dovesse avvenire con un linguaggio quanto più moderno possibile e ricco di citazioni alla cultura pop, così da consentire a chi lo ascolterà di cucirci sopra la sua storia, non la nostra. Vorremmo che fosse il racconto di tutti e non il nostro: questo per noi è un aspetto fondamentale del fare musica, al quale non vogliamo rinunciare per niente al mondo e che abbiamo scoperto essere il modo più forte per metterci in connessione con chi ci ascolta. Un modo per dire che nella felicità e nella tristezza, in realtà, non siamo mai soli perché c’é sempre qualcuno che ha passato una situazione analoga. La consapevolezza che la felicità tornerà di nuovo, in fondo, è già una validissima ragione per tornare a sognare o, almeno, ad accennare un sorriso.
Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la vostra storia, tutto il suo percorso!
Inizialmente gli Alhena era un duo formato da Andrea Tantimonaco (il cantante) e Nicolò Tammaro (il batterista). Ci siamo incontrati nello stesso centro di formazione artistica e professionale del Pigneto, Armonie Musicali. Li abbiamo avuto la fortuna di studiare con dei docenti pazzeschi quali Andrea Di Giustino, Giulio Fraternali e Roberto Pirami, e di esibirci insieme nei laboratori di musica d’insieme. Avevamo capito da subito che c’era feeling, e visto che avevo da poco scritto quello che sarebbe diventato il nostro singolo d’esordio, “Come la Neve”, decidiamo di partecipare ad un contest a Largo Venue, un noto locale della capitale. Ovviamente non ci posizioniamo neanche lontanamente sul podio: avevamo moltissimo da imparare dal punto di vista della produzione.
Capiamo che dobbiamo e vogliamo migliorare, quindi mentre continuiamo a suonare in alcuni dei piccoli locali della periferia di Roma, iniziamo a studiare produzione con Matteo Cantaluppi (proprio il produttore dei Thegiornalisti e di Francesco Gabbani). Grazie alla nostra scuola abbiamo la possibilità di salire sul palco di alcuni locali interessanti come Stazione Birra che ci ha fatto da sfondo per alcuni dei nostri live più belli.
Forti di quello che avevamo imparato con Matteo Cantaluppi, decidiamo di cimentarci nella produzione di un brano dalle sonorità del tutto nuove per i nostri standard: “Arancione EasyJet”. Ci piace talmente tanto il risultato che lo proponiamo ad un casting per artisti emergenti, così guadagnamo il nostro primo contratto di coproduzione con Up Music Studio. Tra l’altro partecipiamo al contest Aprilia Original Music portando in gara proprio la nostra produzione di Arancione EasyJet, classificandoci sul gradino più basso del podio.
Intanto si aggiungono Stefano Taborri (il nostro bassista), studente al Saint Louis College of Music, e Simone Ledda (chitarrista) con i quali ci sentiamo finalmente al completo non solo in studio, ma anche e soprattutto sul palco.
Quali sono le vostre influenze artistiche?
Quando abbiamo iniziato questo progetto avevamo chiaro in mente il sound che volevamo dalle nostre produzioni. Sicuramente la band alla quale ci ispiriamo di più sono i Coldplay, sia per quello che riguarda le produzioni, i testi e le emozioni che vogliamo trasmettere nei nostri concerti. Un’altra band alla quale ci ispiriamo molto sono i Pinguini Tattici Nucleari: amiamo il modo in cui scrive Riccardo Zanotti. Avere delle influenze così nette ed una direzione tanto precisa potrebbe far credere che il lavoro in studio sia reso più facile. In realtà ti ritrovi sempre a confrontarti con i tuoi artisti di riferimento e, se sei particolarmente critico con te stesso come lo siamo noi, ti fa sentire spesso il peso del confronto. Alcuni di noi sono più bravi di altri a contenere questo impeto di ricerca verso una perfezione irraggiungibile, e ci aiuta a ricordarci come, in fondo, facciamo comunque sempre del nostro meglio.
Quali sono le vostre collaborazioni musicali?
L’unica collaborazione che abbiamo fatto finora è proprio su Arancione EasyJet essendo un brano coprodotto con Sabatino Salvati. Lavorare con un produttore del suo calibro ci ha ricordato quanto ancora abbiamo da imparare dal punto di vista della produzione musicale, ma è stato bello poter arrivare nel suo studio e ricevere comunque un parere positivo su quella che era la nostra produzione originale.
Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?
Non ci stancheremo mai di ripetere quanto per noi la musica sia un potentissimo mezzo di aggregazione: cerchiamo di rendere le nostre storie quanto più possibile libere dal punto di vista interpretativo, così che l’ascoltatore possa cucirci sopra il suo racconto. Crediamo che quando si instaura questa connessione tra noi e l’ascoltatore, avviene un dialogo su un terreno comune in cui, anche nei momenti più tristi, ci si sente meno soli.
Per noi i valori dell’amore e della felicità sono fondamentali: anche se non sempre riusciamo a infonderli in ogni aspetto della nostra vita, stiamo imparando a farlo. Cosa meglio della musica ci permette di esplorare questi sentimenti e di condividerli in modo autentico? Attraverso le nostre canzoni, speriamo di trasmettere l’importanza di coltivare la felicità e l’amore, sia verso gli altri che verso noi stessi, anche nelle piccole cose quotidiane. È un processo continuo e anche noi, come chi ci ascolta, siamo in cammino verso una maggiore consapevolezza e applicazione di questi valori nella nostra vita
Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Quando ci fanno questa domanda ci scende sempre una lacrimuccia perché ci rendiamo conto che, essendo all’inizio del nostro percorso con questo progetto, il nostro non è un curriculum particolarmente “fitto” di esperienze.
Parlando di pubblicazioni, al momento esistono due singoli sulle piattaforme di streaming digitale che portano la nostra firma: “Come la Neve” che è il nostro singolo d’esordio nonché il nostro brano più cantautorale ed “Arancione EasyJet” che è indubbiamente la canzone che meglio rappresenta la nostra estetica musicale, sia dal punto di vista della scrittura che della produzione.
Per quello che riguarda i live invece, ci siamo esibiti (e ci esibiamo spesso tutt’ora) in piccoli locali della capitale. Il nostro concerto più bello è sicuramente stato ad Aprilia, durante la finale del contest Aprilia Original Music, dove abbiamo avuto la possibilità di esibirci su un palco professionale: due sere dopo la nostra esibizione, sullo stesso palco hanno suonato i Nomadi e pensare che abbiamo condiviso il palco con una band storica italiana è sicuramente un grandissimo vanto per noi. Tra l’altro, al contest arrivammo terzi e fu una soddisfazione immensa.
Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?
Pensiamo sicuramente che si sia perso qualcosa rispetto ad alcuni decenni fa, dove i testi e le storie erano veri protagonisti in qualsiasi brano. Oggi, con una produzione ben fatta, sembra quasi che puoi cantare qualsiasi cosa e correre anche il rischio di entrare in classifica. Probabilmente non è un problema di chi fa questo genere di musica più “povera” dal punto di vista narrativo, ma di chi ascolta e di quanto si sia abituato, complici anche i social network, a non elaborare una singola informazione complessa in un determinato lasso di tempo, ma tante informazioni semplici e frammentate in pochi secondi.
La cosa che ci pesa di più è il modo in cui oggi si fa musica specialmente nel panorama emergente ed esordiente: a volte ci si ritrova a fare più il social media manager che il musicista, e questo toglie molto tempo a ciò che ci piace davvero ovvero scrivere, produrre e suonare.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?
Sicuramente vi consigliamo di ascoltare il nostro singolo d’esordio “Come la Neve” che, tra tutte le nostre canzoni, è senza dubbio il brano dall’impronta più cantautorale. Se in Arancione EasyJet abbiamo voluto citare Niccolò Fabi e la sua “Andare Oltre”, in Come la Neve abbiamo ricordato il celebre brano di Mia Martini “La Nevicata del ’56”. È un brano che rappresenta gli albori del nostro percorso artistico e ciò che eravamo prima di approcciarci allo studio della produzione synthpop con Matteo Cantaluppi (grazie al quale ci siamo avvicinati molto di più al tipo di sound che volevamo ottenere nelle nostre canzoni sin dal principio). Ovviamente lo potete ascoltare su tutte le piattaforme di streaming digitale, proprio come Arancione EasyJet.
Progetti a breve e lungo termine?
In questo momento siamo concentrati sul lavoro in studio per concludere gli ultimi due brani del nostro primo album. Vogliamo assolutamente tornare sul palco ed inizieremo prima della fine dell’anno a Roma. Molta attenzione la stiamo dando alla partecipazione al Tour Music Fest, al quale parteciperemo portando in gara proprio “Arancione EasyJet”. Ovviamente, per conoscere tutte le date dei nostri prossimi concerti, vi invitiamo a seguirci sui nostri canali social (Instagram e TikTok) sul profilo @alhena.official
Per quello che riguarda il lungo termine, se ci è concesso sognare, è sicuramente organizzare un tour che porti la nostra musica in giro per tutto il paese, in contesti sempre più grandi ed importanti. Nelle nostre fantasie un sold out allo Stadio Olimpico lo abbiamo già fatto, ma sappiamo che per concretizzare questo sogno servirà un’enorme dose di impegno e di fortuna. Per la prima ci lavoriamo tutti i giorni, per la seconda staremo a vedere.