Con grande piacere diamo il benvenuto a Alisel, artista poliedrica che sta raccogliendo consensi crescenti nel pubblico italiano. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Virgole, leggiamo con senso di empatia l’intervista a Alisel, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! In punta di piedi ma con la curiosità di un bambino entriamo nella musica e nella vita, Alisel si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a Alisel!
Com’è nata tua la passione per la musica?
Da piccolissima, quando son salita sul primo palco in braccio alla mamma a 3 anni, esibendomi per gioco in un concorso della mia città. Da lì poi, non perdevo occasione di mettermi sulla sedia a tutti i pranzi e cene di famiglia, per fare il mio concerto.
“Alisel” vogliamo sapere di più dei tuoi superpoteri…!
Come descriveresti la nascita di Virgole?
“Virgole” è senza dubbio la mia canzone venuta fuori in modo più inaspettato e spontaneo. Nel senso che, di solito, quando compongo una canzone mi metto in camera per le mie e mi dico “ok, proviamo a scrivere”.
In questo caso invece, è nato tutto una sera d’estate mentre strimpellavo con un mio amico giusto per passare il tempo. Non pensavo che ne sarebbe venuto realmente fuori un brano completo.
Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?
Sì, un mio amico mi ha aiutato a girare un video che potesse esprimere una parte di questa canzone. L’abbiamo girato un po’ di corsa, ma alla fine credo di essere riuscita a esprimere quello che volevo esprimere. L’obbiettivo era cercare di rappresentare “l’assenza” e ho deciso di farlo sfruttando “un viaggio mentale”. Nel video la protagonista pensa di partire da sola, ma lo immagina solo, non lo fa davvero, per poi decidere, alla fine, che da sola non ne varrebbe la pena.
Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?
Non ancora. Per il momento mi piace vedere ogni uscita come un’avventura, un percorso unico con un suo inizio e fine.
Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la tua storia, tutto il suo percorso!
Ho fatto tante cose, soprattutto quand’ero un po’ più piccola. Tanti concorsi e manifestazioni in giro per l’Italia, tante esperienze.
In realtà mi mette sempre abbastanza in difficoltà parlare di cos’ho fatto, perché se inizio a raccontare tutto ho paura che la gente mi prenda per vanitosa e, se non racconto niente, che la gente mi prenda per nulla facente. Sì, purtroppo la paura del cosa pensano gli altri non l’ho mai superata ahah
Comunque riassumendo, dopo tutti questi concorsi ho avuto un periodo dove mi sono fermata con la musica. Ho fatto il liceo scientifico, nel frattempo scrivevo canzoni per me stessa, mi sono innamorata della macchina fotografica e delle grafiche. Ho iniziato l’università, mentre studiavo lavoravo come fotografa. Poi mi sono laureata in comunicazione, ho trovato lavoro esattamente dove volevo, ho ripreso la musica, ho fatto uscite la mia prima canzone, ho scritto e pubblicato un romanzo, ho continuato a scrivere canzoni. Ecco, è più che altro un elenco ma penso che così ci sia un po’ tutto ahah
Quali sono le tue influenze artistiche?
Credo che l’unica cosa capace di influenzare davvero la mia arte sia la tristezza. Scrivo, canto, creo solo e unicamente per buttarla fuori e per dire qualcosa a qualcuno quando non posso farlo davvero.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Inizialmente avevo trovato un’ottima sintonia musicale e un bellissimo rapporto di amicizia con Void Amber, che mi faceva da produttore. Poi per svariati motivi la collaborazione si è interrotta e dopo aver girato vari studi posso dire di aver di nuovo trovato il mio posto felice con due ragazzi di Bologna. Le prossime canzoni saranno con il loro Tolà Studio.
E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?
In questa non so cosa devo dire
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
È difficile, ogni canzone trasmette qualcosa di diverso. Le mie più che altro sono racconti che rendo volutamente un po’ difficili da capire, ma che spero possano servire a qualcuno per sentirsi meno solo e compreso. Un tentativo di aiutare chi vive le mie stesse emozioni, a comprenderle meglio.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Questa domanda la eliminerei, al momento non faccio live.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Nulla. L’arte è un’espressione e ognuno si esprime come vuole e si sente. In generale, sento sempre meno profondità nei testi e questo un po’ mi dispiace, ma ovviamente ognuno ha i suoi gusti.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
KOrde. È stato il primo di questo progetto e quello più amato un po’ da tutti, da me in primis.
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
I miei sogni sono tutti un po’ astratti e molto grandi, tipo decidere chi essere e cosa voglio fare.
Rimanendo in ambito musicale però, sicuramente un album e un concerto.