Incontriamo LaCùra eccezionale formazione, tutta la loro musica partendo da Tra ignoranza e realtà

Incontriamo LaCùra eccezionale formazione, tutta la loro musica partendo da Tra ignoranza e realtà

Diamo oggi il benvenuto alla band LaCùra, formazione poliedrica che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Tra ignoranza e realtà, condividiamo con piacere l’intervista alla band LaCùra, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Leggeremo di più sulla vita musicale e artistica dei componenti, la formazione LaCùra si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con DELTA Records & Promotion, Diego Pagani, Dedolor Music HQ, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto alla band LaCùra!

Com’è nata vostra la passione per la musica?

 

Andrea:

Ho sempre avuto interesse per la musica da che mi ricordo di essere nato. Poi crescendo l’interesse è diventata passione e la passione un’esigenza.

Gabriela:

La Musica mi ha sempre presa per mano, sin da piccolissima. Amavo cantare i brani dell’immensa Mina ma la voce della Callas stregò il mio cuore e così iniziai a studiare l’Opera.

Carlo:

Da quando, alla tenera età di sette anni, mio cugino mi consegnò la cassetta originale di “Iron Maiden”, direi che da lì è iniziato tutto.

 

Descrivi “LaCùra” e i suoi pregi e i suoi difetti…

 

Andrea:

Il pregio principale è quello che mi consente di dare sfogo alle mie urgenze espressive e di poter stare con persone alle quali voglio bene che mi fanno stare bene. Il difetto è che non abbiamo mai troppo tempo per dedicarci con più intensità al asset.

Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro “Tra ignoranza e realtà”?

 

Andrea:

“Ignoranza e realtà” è la condizione che gli esseri umani vivono quotidianamente. Siamo immersi in un contesto sociale dove tutto sembra possa essere risolto controllato e deciso e  dove, peggio ancora, le certezze  si basano su suggestioni mediatiche o passaparola. Non c’è approfondimento ma molta superficialità, anche nei confronti di noi stessi. Se lo scontro è inteso come impatto capace di svegliare le coscienze allora si può trasformare in un incontro costruttivo altrimenti resta un conflitto fine a se stesso. La realtà è la natura con le sue regole e le sue dinamiche che non sono né incontro né scontro ma semplicemente vita.


Cos’è per voi l’arte, la musica?

 

Andrea:

Bellezza.

Gabriela:

L’ Infinito.

 

Carlo:

La possibilità di poter esprimere il proprio essere con forme e modi differenti che spesso non sono realizzabili con il linguaggio prettamente verbale.

 

Quali sono le vostre influenze artistiche?

 

Andrea:

Tutto ciò che ho ascoltato e che ascolto ha avuto influenza su di me. Metal, pop, jazz, classica, avanguardia, elettronica, cantautorale, punk, hardcore . Ecco in questo caso potremmo parlare di incontri di genere.

 

Gabriela:

La musica sacra, il Melodramma, la musica da camera, hanno influenzato maggiormente il mio percorso musicale.

 

Carlo:

Molti bassisti, Wooten, Miller, Pastorius, Harris, Claypool, Johnson, Garrison, Haden, Carter, Patitucci, Graham, Mingus, Jamerson… la lista potrebbe non finire mai, e anche per me come per Andrea l’ascolto dei generi più disparati dall’improvvisazione radicale al Pop.

E cosa avete da dire riguardo la collaborazione con DELTA Records & Promotion?

Andrea:

Un altro incontro felice. Siamo molto contenti di poter collaborare con Fabio che è presente h24 per qualsiasi nostra necessità. Una realtà virtuosa del nostro territorio.

 

Carlo:

Personalmente mi ha fatto rivalutare in modo positivo il mondo delle etichette e delle agenzie di promozione, sono molto contento della nostra collaborazione.

Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?

 

Andrea:

Cerco sempre di lasciare spazio all’interpretazione dei testi in modo che ognuno possa calarsi nel pezzo in modo singolar . Resta comunque un filo conduttore che vede nella critica sociale nell’introspezione e nell’urgenza ambientale i contenuti principali sui quali ci concentriamo. 

Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?

 

Andrea:

Ci sono bellissime realtà.  Personalmente in questi giorni sto ascoltando Bachi Da Pietra e Iosonouncane. In generale la musica in Italia è un fanalino di coda che da sempre fatica a restare in piedi, tolti i soliti noti.

 

Carlo:

Penso che si dovrebbe osare ancora di più. Ci sono stati tempi dove la realtà musicale italiana aveva molto da dire, per esempio nel Prog (Area, PFM, Napoli Centrale, Banco del Mutuo Soccorso, Goblin…) Servirebbe rinnovarsi e non dare da “mangiare” sempre agli stessi.

Oltre al lavoro in promozione quale altro pezzo ci consigliate di ascoltare?

 

Andrea:

“La Vanità “, che io avrei adottato come primo singolo, è un bel pezzo proto-stoner che senza troppi fronzoli arriva dritto al punto.

 

Carlo:

Anche per me “La Vanità”.

Come state vivendo da musicista e persona questo periodo del covid-19?

 

Andrea:

Una domanda a complessa, posso solo dire che alcune canzoni che probabilmente faremo per il prossimo lavoro sono nate proprio in questo periodo.

 

Carlo:

A livello musicale non è stato facile per fortuna abbiamo avuto questo EP da promuovere e la possibilità di scambiarci sempre idee nuove.

Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa state lavorando?

 

Andrea:

Vorremmo suonare un po’ dal vivo e registrare un altro EP.