Con grande gioia diamo il benvenuto a SaraVita, artista poliedrica che sta raccogliendo consensi crescenti nel pubblico italiano. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Malibù, approfondiamo con riconoscenza l’intervista a SaraVita, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita, SaraVita si aprirà a noi con quelle che sono le collaborazioni, come ad esempio con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a SaraVita!
Com’è nata tua la passione per la musica?
“Da grande voglio fare la cantante” (Sorride). Questo è quello che penso dall’età di 6 anni quando ho cominciato i primi passi sul pentagramma della musica perché nonostante la gavetta e l’esperienza non bisogna mai sentirsi arrivati. Non sono stata io ad avvicinarmi alla musica, ma la musica ad avvicinarsi a me quando avevo bisogno di lei, è parte di me da sempre.
Dietro un personaggio può esserci 1, 100 o 1000 persone. Chi è SaraVita e il suo personaggio?
Saravita può essere tante cose e la mie sfaccettature sono innumerevoli, basti ascoltare le mie canzoni per capirlo. Canto l’amore, ma allo stesso tempo mi piace sperimentare con pezzi un po’ più ironici, come nella vita d’altronde, mi piace stupire, stuzzicare, ma poi essere rassicurante e sempre disponibile.
Prima l’uovo (il testo) o la gallina (la musica). Com’è stato il processo di creazione di Malibù?
MALIBU’ è nato in 3 ore spinta dalla voglia di uscire con un brano estivo, leggero, dinamico, ma soprattutto ironico. Insieme al mio amico e collaboratore Nicola Coppola siamo partiti dal testo, abbiamo buttato due/tre idee e le abbiamo “cucite” su una base melodica primordiale che avevamo sottomano. Il lavoro di produzione e arrangiamento è stato il punto di svolta del brano perché ha dato vita a qualcosa d’inedito per il mio repertorio in linea con le sonorità del momento.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Il videoclip ufficiale uscirà a breve, fine luglio sul mio anale ufficiale di Youtube. Ogni mio brano è accompagnato da un video perché credo che oltre all’ascolto, il pubblico abbia bisogno di vedere e chiudere il cerchio.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
Negli anni, dalla mia esperienza a The Voice of Italy ad oggi, ho pubblicato diversi singoli che a dirla tutta un album veniva fuori, ma la tendenza della musica di oggi è quella di uscire con più singoli perché gli album non li vendono nemmeno i colossi della musica italiana. In realtà a me questa formula piace molto perché mi permette di sperimentare più generi e alimentare il mio pubblico con più attenzione, questo non toglie che prima o poi esca un progetto completo che mi porti anche a presentare questo lavoro in tour.
Cos’è per te l’arte, la musica?
Già potersi esprimere è una forma d’arte, se lo fai poi attraverso la musica e le parole credo che non ci sia strada migliore. Pensare che la musica e quindi la tua voce possano divertire, accompagnare o distrarre una persona che ti ascolta è la mia più grande soddisfazione. Quindi l’arte come la musica sono occasioni altissime per staccare dalla routine di tutti i giorni.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Sono sempre stata affascinata dal cantautorato italiano da Dalla a De Andrè e dalle voci potenti, ruvide un po’ come la mia. Saper interpretare una canzone è una delle qualità più difficili da trovare in un artista e tra tutti Mia Martini ha sempre rappresentato per me un esempio da seguire, ma seguo anche artisti del momento che il palco se lo mangiano.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Nascendo da un talent in tv con The voice of Italy sono stata fortunata a poter duettare con personaggi noti della scena musicale italiana e non. Ho cantato con J-Ax che mi ha scritto anche il mio primo inedito, con Fedez, Alvaro Soler e tanti altri. Ho collaborato con Francesco Facchinetti, cantato di fronte a Patty Smith, condiviso il palco con Alan Sorrenti e tanti ragazzi emergenti della scena rape e trap con dei featuring. Diciamo che non mi sono fatta mancare nulla e spero di poter continuare su questa scia.
E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?
Questa è la prima volta che lavoro con Red&Blue per il lancio di un mio brano. Conoscevo la loro realtà e sono entusiasta di poter collaborare con loro attraverso la mia etichetta discografica Maionese Project.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Io canto per emozionarmi e la mia più grande soddisfazione è quando mi sento dire che la gente si emoziona ascoltandomi. Voglio anche divertire però, infatti molte canzoni che canto sono ironiche e ballabili perché l’emozione esploda in euforia. Il Mix perfetto
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Mi ritengo molto fortunata perché la mia carriera è nata cominciando dall’alto con un talent in tv The voice of Italy, forse uno dei meno fortunati ai tempi, ma che mi hanno fatto conoscere dal grande pubblico. A 19 anni avere un contratto con Universal, cantare un brano scritto da J-Ax, aprire i suoi concerti ed entrare nel Top10 di Itunes dopo essere uscita dal programma, l’unica di quella edizione a raggiungere quel traguardo, mi ha permesso di intraprendere questa strada che continua, non con pochi ostacoli, ancora oggi in uno scenario musicale che è cambiato molto da allora. Nonostante questo ho fatto e sto facendo la gavetta di un tempo, quando l’artista cresceva sul palco e non in tv durando una stagione. Ancora oggi le porte in faccia sono tante, ma ormai sono abituata che più ne prendo sul muso e più sono motivata ad esserci.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
E’ cambiata molto. E’ tutto veloce, immediato. Il pubblico cambia idea velocemente e segue le tendenze, ma quelli fedeli restano. Devi essere al passo con tutto, social, piattaforme digitali, playlist. C’è un lavoro dietro un pezzo che spesso viene sottovalutato e l’ascoltatore dopo 50 secondi ha già deciso se ascoltarti ancora o meno. Non è facile, ma questa tendenza mi permette di far vedere le mie innumerevoli sfumature artistiche sperimentando generi diversi.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Sulla mia pagina Spotify potete ascoltare oltre a Malibu’ uscito il 18 luglio anche il mio brano “Vado che è una favola” uscito ad aprile alla quale sono molto legata, oltre ad altri singoli usciti in precedenza.
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
A me piace sognare in grande, altrimenti tanto vale non sognare, ma mi piacerebbe un giorno essere apprezzata e valutata per la mia voce e le mie canzoni raggiungendo più pubblico possibile e magari un giorno vivere solo di musica. Vedo molti emergenti che fanno numeri altissimi, poi scava, scava comprano ascolti e visualizzazioni. Io non ho mai amato queste scorciatoie perché sono fortemente convinta che un artista debba essere scelto e arrivare al successo perché il pubblico lo ama, non perché è diventato virale su TikTok.
Un saluto a tutti i lettori da Saravita