Marco Calabrese cantautore introspettivo

 <<Tutto è iniziato quando mio padre mi regalò a 10 anni la prima tastiera, da subito ho capito che suonare, scrivere e cantare erano l’unica strada che mi permetteva di esprimere realmente i miei stati d’animo e di liberare la mia anima. >> Inizia così l’incontro che ci ha concesso Marco Calabrese, cantautore che attraverso la musica esprime la sua grande anima. Artista empatico e di sostanza, scopriamo il suo talento accanto al grande uomo che porta con sé grandi valori della vita, li mette in musica e crea grandi opere d’arte musicale. Con il suo “Vorrei scrivere di te” ci emoziona in radio e streaming, dalla sua recente pubblicazione, e interessanti novità ci aspettiamo da Marco Calabrese, artista con la “a” maiuscola.


Raccontaci delle tue origini e del tuo percorso musicale iniziale

Come ti dicevo ho iniziato da piccolo a suonare, inizialmente da autodidatta e poi prendendo lezioni private con un maestro che mi bacchettava ad ogni minimo errore.

Qualunque occasione era buona per fare musica: suonavo durante le funzioni religiose nel mio paese, partecipavo a diverse manifestazioni, mi emozionavo ad ogni occasione cantando i grandi successi italiani e mi dicevo: sarebbe bello un giorno riuscire a creare un’opera bella ed emozionante quanto queste.

Poi, in un momento particolarmente pesante in cui quelle emozioni che uscivano diventavano macigni da sopportare, mollai tutto e nascosi “gelosamente” in cassaforte quella passione fino a quando mia figlia riuscì a trovare la chiave per aprirla: la gioia di condividere la musica con lei fece riemergere tutto. Ricominciai a scrivere perchè riaffiorò il desiderio di esprimere ciò che avevo dentro.

Com’è nato il brano “Vorrei scrivere di te”? E quanto c’è di autobiografico?

“Vorrei scrivere di te” è nata un lunedì mattina da uno dei tanti momenti di riflessione che mi accompagnano. Mi capita di guardare dietro e pensare a ciò che ho fatto e non ho fatto, chiedendomi se oggi rifarei le stesse scelte o cambierei qualcosa. Non sono l’unico a farlo, vero.? 😀

Da questa introspezione è nato il brano in cui racconto di un rapporto sentimentale che mi ha accompagnato per più di 10 anni. Una relazione che mi ha arricchito, mi ha fatto soffrire, crescere e regalato emozioni forti. In un rapporto che attraversa tanti anni e tante vicissitudini diventa fondamentale confrontarsi e parlare perchè se si rinuncia a questo perdi tutto.

E come hai concepito il videoclip del brano?

Sono abbastanza introverso e quindi non esprimo facilmente i miei stati d’animo più intimi davanti ad altre persone; quando queste emozioni spingono per uscire fuori sento il bisogno di isolarmi in un porto sicuro per sfogare il tutto. Il videoclip racconta questo: la corsa solitaria in macchina durante la quale pian piano i pensieri cominciano ad uscire per poi esplodere definitivamente una volta arrivato in uno dei pochi posti che mi fa sentire libero: il mare, liberandomi da questo tormento.

Quali sono stati gli incontri che ti hanno segnato musicalmente di più? e quelli umani?

Qualche anno fa un cantautore italiano che ammiro moltissimo mi disse: “Quando la mia anima è tormentata scrivo e canto: è come prendere la tachipirina quando ho la febbre. Se capita anche a te, scrivi e canta. Ti criticheranno 99 volte su 100 ma tu scrivi e canta, fallo per te“. Finalmente ho trovato il coraggio di farlo anche grazie a due persone che ho conosciuto negli ultimi anni in Abruzzo e che a loro modo mi hanno dato la giusta spinta emotiva: Maurizio Di Martino e il Maestro Antonio Di Corcia.

Maurizio, oltre ad essere un bravissimo interprete (è stato semifinalista a Castrocaro e finalista al Festival di Napoli), è un uomo dai grandi valori umani: la verità che esprime in ogni esibizione e l’amore che ne traspare mi hanno mostrato come l’arte possa emozionare chi la fa e chi la osserva. La sua grande forza di volontà nel riprendersi ciò che era stato costretto a lasciare mi ha fatto capire che si può ricominciare e tornare più forti di prima.

Antonio Di Corcia, Maestro di canto e fondatore di “EMV – Extreme Mix Voice”, per me è semplicemente un genio, uno che con la voce fa quello che vuole. Mi ha insegnato tanto tecnicamente e umanamente ma soprattutto mi ha ridato fiducia, mi ha spronato a fare. 

Raccontaci del tuo brano/dedica “Un passo dietro te”

“Un passo dietro te” è il brano dedicato a mia figlia Michelle.

È un racconto nato tutto d’un fiato in una notte di novembre mentre, in penombra, guardavo dormire la mia piccola.

È un brano d’amore puro, nato come regalo di compleanno (lei è nata a Dicembre) in cui raccolgo i miei pensieri tra i ricordi del passato ed uno sguardo al futuro che l’aspetta. La vita è fatta di momenti belli, pieni di sole, e di momenti bui. E tutti vanno vissuti appieno, soprattutto quelli grigi perché è in quelli che si trova la forza ed il coraggio di rialzarsi e tornare a splendere. Cerco di spiegarle anche che la vita è sua, lei dovrà scoprire la sua strada, è lei che dovrà trovare la sua felicità, rispettando sempre gli altri ma soprattutto se stessa. Ma semmai, un giorno, dovesse aver bisogno di qualcosa, di qualunque cosa, io sarò lì con discrezione, ma sarò li: -Un passo dietro te- “.

Quanto conta per te la famiglia e quanto influisce nel tuo processo creativo?

La famiglia è sopra ogni cosa per me, nonostante la distanza fisica che mi separa da anni dai miei affetti più cari. So che c’è, in qualunque momento c’è e questa certezza mi da forza in ogni situazione, anche quando scrivo. 

Come stai vivendo questo preoccupante periodo del covid-19, sia da artista che da cittadino?

Viviamo in un periodo storico difficile dove tanti sentimenti si rincorrono: paure, disperazione, speranza. Occorrerà tempo per tornare a quella normalità che conoscevamo ma non possiamo attendere inermi che quel momento sopraggiunga quindi: rimbocchiamoci le maniche, seguiamo le indicazioni che ci arrivano dagli organismi preposti e proviamo ad andare avanti, con attenzione, mascherina, distanziamento e musica che ci accompagni.

Artisticamente il periodo del lock down mi ha fatto capire che stavo perdendo troppo tempo, che non potevo trattenere oltre quel desiderio di mostrare la mia anima e quindi a Maggio ho lanciato il primo inedito “Un passo dietro te” e non mi sono più fermato. Dopo il secondo singolo uscito nello scorso luglio, è ora disponibile “Vorrei scrivere di te” per tutti coloro avranno voglia di ascoltarlo.

Programmi per il futuro?

Ho tanti progetti in testa e qualcosa bolle in pentola. Posso dirti ora che all’inizio del nuovo anno uscirà un nuovo singolo e poi.. seguitemi: ci saranno altre novità.