Diamo oggi il benvenuto a Matilda, artista poliedrica che sta raccogliendo consensi crescenti nel pubblico italiano. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Io non voglio te, pubblichiamo con interesse l’intervista a Matilda, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita, Matilda ci racconterà con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con YourVoice Records, le esperienze, come Festival di Gatteo, Una voce per l’Europa, Festival di Rimini e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a Matilda!
Com’è nata la passione per la musica?
Non so precisamente quando sia nata la mia passione per la musica, penso sia sempre stata una parte di me. Mi ricordo, però, un momento in cui mi ci sono molto avvicinata: quando avevo otto anni i miei genitori sono dovuti stare via per un po’ di tempo e al loro ritorno mi hanno regalato il Cd di Gianna Nannini. Ho iniziato cantando in macchina tutte le sue canzoni…
Com’è nata Matilda e il suo personaggio, il suo sound?
In realtà non è mai nato il mio personaggio, sono semplicemente me stessa, una ragazza di 17 anni che non può fare a meno di cantare tutto il giorno.
Come è stato concepito il lavoro IO NON VOGLIO TE?
Io non voglio te è un singolo nato un po’ per caso, da un’emozione forte che mi ha colpita. Non avevo mai scritto una canzone e ringrazio il mio produttore Marco Giorgi per aver creduto in me e per avermi permesso di iniziare a realizzare il mio sogno.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?
Ci tengo molto a quello che scrivo, com’è giusto che sia e non ho dei contenuti specifici già decisi. Dipende molto dalle emozioni che provo e che ho provato, nel caso di io non voglio te, per esempio, possiamo parlare di forza.
Parliamo delle pregiate esperienze live, concerti e concorsi come Festival di Gatteo, Una voce per l’Europa, Festival di Rimini?
Per quanto tutte le volte che salgo su un palco io sia emozionatissima, questo è il mio habitat naturale e tutti i concorsi che ho fatto mi hanno dato l’opportunità di divertirmi facendo ciò che amo fare.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Purtroppo il mio pensiero è che la scena musicale italiana in questo momento si sia un po’ impoverita, spogliata di contenuti e questo mi dispiace molto.
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Sicuramente questo è un periodo molto difficile per tutti e, per quanto riguarda me, mi manca poter andare a fare un giro in centro con le mie amiche, vedere i sorrisi delle persone che amo, poter esibirmi sul palco e mi mancano anche i banchi di scuola. Vorrei tanto tornare alla vita di prima e mi auguro che tutto questo finisca al più presto.
Quali sono i programmi futuri?
Sicuramente non mi fermo… Presto vi farò sentire qualcosa di nuovo.
E’ solo l’inizio.