Accogliamo calorosamente a Mitra, al secolo Maria Teresa Mastrodonato, artista poliedrica che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Perchè ne ho voglia, condividiamo con piacere l’intervista a Maria Teresa Mastrodonato, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Leggeremo di più sulla vita musicale e artistica, Maria Teresa Mastrodonato ci racconterà con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con KML Records, Doc Ketamer, Domenico Bore Iannucci, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a Maria Teresa Mastrodonato!
Com’è nata la passione per la musica?
Ho incontrato la musica all’inizio della mia adolescenza. Possiamo dire intorno ai 12/13 anni, non voglio assolutamente dire che mi sono avvicinata subito al rap, perché la verità è che ascoltavo gli 883, o Venditti, Riccardo Cocciante. Piu in là, poi ho conosciuto:
I grandi Articolo 31 che mi hanno ispirata a trasformare i miei testi, le mie poesie in canzoni.
Cosa significa e com’è nato il nome MITRA e il suo personaggio, il suo sound?
Mitra nasce dalla sconfitta di Ansia Felice. Innanzitutto. Ho sempre sofferto di ansia, in qualsiasi evenienza e occasione. Che fosse bella o brutta, l’ansia prendeva il sopravvento.
Non riuscivo mai a controllare la mia energia ed essere quello che dentro sapevo di essere. Quando finalmente ho compreso che quell’ansia era solo insicurezza, o meglio, paura. Temevo che chi mi ascoltasse non sarebbe riuscito a comprendere! Beh c’ho lavorato su e ho reso la mia ansia un’arma! Un’arma energetica possiamo chiamarla. D’altronde il canto e la scrittura, sono due degli elementi più antichi. Due delle ARMI più antiche! Al contrario di tutte le armi, non hanno uno scopo distruttivo ma di risveglio coscienziale. Anche aggiungo, il mio nome completo è Maria Teresa, le iniziali del mio nome sono le iniziali delle sillabe del mio nome d’arte MiTra! Cerco di essere me stessa, nei social e nelle strade, quindi penso che Mitra sia Teresa, non ho creato nessun personaggio, mi sto solo mostrando per ciò che sono. E il mio sound semplicemente è in piena crescita grazie al mio producer, che mi sta dando gli strumenti adatti per poter conoscere e sperimentare.
Come è stato concepito il lavoro Perché ne ho voglia?
Ho scritto questa traccia un anno fa. Ero arrabbiata: avevo perso tante di quelle occasioni per colpa della rabbia… ero così arrabbiata che con consapevolezza mi autodistruggevo, nonostante sorridessi, sia ben chiaro! Perchè nessuno doveva vedere quello che dentro accadeva. Ho cambiato 5 licei in 3 anni, non ho mai avuto un gruppo di amici fisso , come si chiamano le comitive o crew. La rabbia mi impediva di esprimermi con le parole ma non certo con la scrittura. Mi autodistruggevo con la consapevolezza che non fossi io quella sbagliata, la parte sbagliata era la rabbia nata dall’incomprensione, il giudizio, gli abusi (che siano fisici o psicologici e fanno davvero tanto!). Sono sensibile, empatica. L’essere sensibile ed empatica porta una bambina a provare: paure, squilibri, insicurezze, complessi che magari manco le appartengono, perché sono emozioni appartenenti a chi la circonda. Purtroppo l’incomprensione anche da parte della medicina stessa, crea per i bambini e i ragazzi troppo sensibili ed empatici un problema così grande… Non servono tranquillanti. I bambini non vanno addormentati, vanno ascoltati, vanno fatti esplodere. Perchè da quella esplosione si creerà quella che è la personalità, l’energia del singolo individuo! Ho voluto raccontare la mia visione:
“chiusi nei tuguri di una società che non ci vuole vivi. Oscurati dalla perfezione e obbligati ad essere ciò che non vogliamo! Intere generazioni manipolate dalla convinzione che la bellezza della vita è ciò che rende figo! Scoppio la bolla e mi risveglio, per ricordare alla mia generazioni e a quelle che verranno che la nostra anima va curata, ascoltata e raccontata!”
E com’è nato il suo videoclip?
E’ stato girato da Domenico Iannucci. Le riprese sono scene veritiere. Ho scritto davvero questa traccia in quel parco, Wester Park. Ho gettato per davvero tutti i tranquillanti che avevo e ho urlato per davvero il mio sclero a Dio! Sempre in quel parco! Faccia a faccia con lo specchio, in bagno, perché è lì che togliamo la maschera e ci guardiamo dritto negli occhi. Lì ci diciamo la verità e magari scappa il sorriso o la lacrima… quel sorriso e quella lacrima che fai vedere solo a te stesso!
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
Si! C’è in progetto un album e non vedo l’ora che sia pronto per poterlo far ascoltare ovunque andrò! Perché non importa se non avrà milioni di streaming sulle piattaforme! Io lo porterò fra la mia gente, alle mie feste, alle cene. In qualsiasi paese del mondo mi troverò, potrò far ascoltare il racconto di un piccolo pezzo della mia vita.
Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
Prima scrivevo sulle note di qualche strumentale presa da youtube, ora ho dei musicisti fantastici che creano melodie: Mario Lo Castro ed Ernesto Randone. Prima dovevo pagare per farmi fare un mix o un master, con qualità pessime e prezzi altissimi. Ora il mio carissimo Alessio D’Urso , nonché Doc Ketamer si prende cura di ogni dettaglio. Fa in modo che il messaggio arrivi a più gente possibile e io devo solo preoccuparmi di scrivere quello che con gratitudine ho vissuto! Senza parlare della connessione che si crea in un’etichetta quando davvero il sogno di tutti è emozionare più anime possibili! Prima ero sola, senza un euro, arrabbiata. Oggi ho un’etichetta che mi sostiene e io sostengo loro. E dico sola nella musica, perché nella vita non ho avuto tanti amici! Pochi ma buoni, come si suol dire! Ho avuto due genitori pieni di forza e coraggio, due sorelle affettuose e meravigliose! Ma soprattutto ho incontrato l’amore della mia vita a soli 16 anni e mezzo! Volevo sottolineare che mi sono sempre sentita sola nell’ambito della musica ma mai nella vita! Anche perché ho fede nel mondo celeste, il mondo arcaico! Credo che Dio sia davvero sempre con noi!
Quali sono le influenze artistiche?
Influenze… non so. Mi piace molto lo stile di Nitro, Gemitaiz. Adoro Leun Faun è un ragazzino, ma pieno di idee! Bravissimo! Sono cresciuta come ho raccontato all’inizio con Venditti (che tesoooro che seii..) o con Cocciante (e questo è il tempo delle cattedraliiii..) gli 883 (diimmii come mai ma chi saraii per fare questo a mee…!)
Poi crescendo gli Articolo 31 mi hanno ispirata, ho capito che è più simpatica una poesia cantata che letta! Almeno per me!
Quali sono le collaborazioni musicali?
Per ora ho collaborato solo con Amos, un ragazzo di Torino che ancora non ho avuto la possibilità di conoscere a causa del Covid-19! Mente Guasta un caro amico! Entrambi pugliesi, solo che ci siamo conosciuti in Uk!
E la collaborazione/i con Doc Ketamer, Domenico Bore Iannucci nel lavoro in promozione?
Con il caro Doc Ketamer e Domenico Bore Iannucci abbiamo registrato, girato e pubblicato due tracce: Squotto il mondo e Perché ne ho voglia!
Due tracce per me significative perché parlano entrambe di argomenti che hanno segnato la mia adolescenza, la mia crescita, la mia formazione!
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?
La speranza che tutto è possibile. Lo so, ci sono dei momenti dove tutto sfugge dalle mani, tutto crolla. Ti sembra che non ci sia via d ‘uscita se non la morte! Ma non è così! Esiste davvero un ciclo, e più a fondo si va, più in alto si può arrivare! Ovvio tocca a noi non rimanere sul fondo per troppo tempo! Voglio trasmettere forza, speranza, verità. Voglio essere la sveglia di tutte le generazioni! Voglio che ci sia luce e chiarezza! E spero davvero di riuscirci in questa vita o nelle prossime!
Parliamo delle pregiate esperienze di live, concerti e concorsi?
Un po’ per sto Covid-19, un po’ appunto per l’ansia che da oggi comincio a domare! Ho avuto l’onore solo una volta di cavalcare il palco! Incontrare l’emozione scaturita dalle anime degli ascoltatori! A bari nella mia citta, alle ex Casermette Rossani, il centro sociale della mia zona e che tra l’altro vorrei salutare! Lo ringrazio ancora per l’evento “Mala femme” organizzato da gente fantastica! Spero di avere altre occasioni, non sogno altro!
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Sono dispiaciuta. La più grande manipolazione di massa, se posso. La voce è uno strumento antico, usato per trasmettere emozioni belle o brutte che siano. Se modificata non ha più la sua funzione! Sono d’accordo con la sperimentazione di suoni, infatti Nitro la usa molto come anche Leun Faun. Ma non sopporto assolutamente questa correzione melodica computerizzata, ‘sto autotune, va bene ok, posso capire nel ritornello per renderlo psichedelico e farlo entrare, appunto, in testa. Ma le strofe no, vi prego! Voglio ascoltare la voce, il suono, la frequenza. Per percepire la musica! Non deve solo “gasarci“, deve emozionarci. Farci riflettere. Farci fermare ad osservare.
Non cambierei nulla, forse solo migliorerei ciò che si mostra! La gente è morta dentro, ha bisogno di verità per ritornare a vivere!
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?
Ho scritto più forte penso 2/3 anni fa… su un beat di youtube! E’ stata la prima traccia dove mi mostro come Mitra. Poi c’è Pulsa Veleno feat MenteGuasta, Squotto il Mondo, la mia preferita. O addirittura se vogliamo andare ancora più a ritroso, c’è AnsiaFelice coming from the street. Insomma se volete ne avete un po’ di roba da ascoltare!
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del Covid-19?
Una tragedia! Ahahah non ce la faccio più! Ho bisogno di scendere in Puglia per salutare la mia mamma che il 4 aprile compie gli anni e non posso! Vorrei abbracciare il mio papà, le mie sorelle… e ho due nipoti! Una bimba meravigliosa piena di grinta ed energia proprio come la zia! Ed un bimbo che ancora non ho potuto vedere, abbracciare e conoscere a causa delle restrizioni! Ma non demordo! Spero che presto tutto torni al proprio posto! La natura ci darà una mano a superare tutto questo. Spero che l’essere umano sia pronto a capire solo quanto rispetto meriti la natura!
Quali sono i programmi futuri?
Io sogno, sogno ad occhi aperti Il pensiero anticipa la materia. Non voglio svelarvi i miei programmi futuri, voglio solo che sappiate che ci sono e che sono pronta a mostrarmi al mondo!