Non mi lasciare d’estate e altre storie, raccontate direttamente da Sara Sgarabottolo

Non mi lasciare d’estate e altre storie, raccontate direttamente da Sara Sgarabottolo

Con grande piacere diamo il benvenuto a Sara Sgarabottolo, artista poliedrica che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Non mi lasciare d’estate, approfondiamo con riconoscenza l’intervista a Sara Sgarabottolo, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Entriamo più a fondo nella vita e nelle opere, Sara Sgarabottolo si narrerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le tante, quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto a Sara Sgarabottolo!

Com’è nata tua la passione per la musica?

Mi sono avvicinata al mondo della musica grazie a mio padre, batterista per diletto. Ho cominciato da autodidatta suonando la chitarra acustica, ma nel tempo mi sono concentrata sul canto. Le esperienze dal vivo e il contatto diretto con i musicisti sono quello che mi hanno formato maggiormente.

“Sara Sgarabottolo” vogliamo sapere di più dei tuoi superpoteri…!

Il mio superpotere è la capacità di ingigantire in maniera drammatica anche il problema più inutile. Da una parte può essere un bene essere così analitici, ma la maggior parte delle volte mi complico la vita da sola e quello non serve quasi mai.

Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro Non mi lasciare d’estate?

Ho cominciato a scrivere “Non mi lasciare d’estate” quasi un anno e mezzo fa, anche se era completamente diversa da quello che è ora. Inizialmente volevo che fosse una canzone da viaggio, un po’ folk, che ricordasse un road movie. Solo dopo, quando il testo ha iniziato a prendere forma, ho deciso che avrebbe parlato della fine di una storia d’amore e lo scenario padovano è venuto da sé.

E com’è nato il suo videoclip?

Padova in agosto mi ha sempre affascinato: le vie deserte, i mezzi vuoti, gli studenti che tornano a casa… Non ho avuto dubbi quando è stato il momento di scegliere il tema per il video. “Non mi lasciare d’estate” sembrava proprio l’occasione perfetta per rappresentare quello che ho sempre visto in città, però in una chiave più malinconica.

Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?

Sì, “Non mi lasciare d’estate” è il primo singolo tratto dal mio primo EP, che uscirà entro l’anno.

Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?

È una crescita quotidiana e la strada è ancora lunga, ma devo dire che mi ritengo soddisfatta dei miei piccoli raggiungimenti. Questi anni sono stati utili per maturare e capire che direzione prendere, ora devo mettere ancora più a fuoco i miei obiettivi e inseguirli ad occhi chiusi.

Quali sono le tue influenze artistiche?

Ho diversi artisti di riferimento, anche se la maggior parte non sono di questi anni. Lucio Dalla, Amy Winehouse, gli Arctic Monkeys, i Beatles, Cremonini e Vasco sono un’eterna fonte di ispirazione per me, poi in generale sono una fan del cantautorato italiano e della musica rock.

Quali sono le tue collaborazioni musicali?

Ho avuto modo di suonare e collaborare con diversi musicisti di rilievo nel panorama italiano, ora sto lavorando al mio EP con Cristopher Bacco dello Studio 2 e con la mia band (Patrik Roncolato, Massimo Tiene, Marco Mazzitelli e Rocco Currado).

E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?

Mi trovo benissimo, sono molto precisi e si danno un gran da fare. Devo dire che è un vero lusso essere seguiti così da vicino.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Per ora la mia sfida più grande è con me stessa: attraverso le canzoni vorrei riuscire a parlare senza dover pensare troppo a quello che è giusto e a quello che è sbagliato. I miei brani raccontano il modo nostalgico, ironico e un po’ paranoico con cui sono solita vedere tutte le cose.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

La mia esperienza più importante è stata senza dubbio quella ad X Factor, nel 2020. Credo sia un privilegio poter entrare in un tipo di ambiente così stimolante, anche se poi ho partecipato anche ad altri concorsi che sono stati fondamentali per capire come migliorarmi.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Ci sono nomi davvero promettenti al giorno d’oggi, come per esempio Emma Nolde o Ditonellapiaga; l’unico mostro da sconfiggere credo sia il tempo e questo ritmo frenetico a cui tutti ormai siamo abituati, che ostacola il processo creativo ma anche il rito dell’ascolto da parte del pubblico.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?

A breve, venerdì 27 ottobre, uscirà il mio prossimo singolo. Quindi, non avendo all’attivo altre pubblicazioni, vi aspetto su Spotify.

Quali sono i tuoi programmi futuri?

Al momento sto concentrando tutte le energie sul mio primo EP e poi, chissà, spero di suonarlo dal vivo al più presto, ovunque.