Straordinaria e interessante intervista oggi a Claudio Rigo, artista poliedrico che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro In viaggio, leggiamo con senso di empatia l’intervista a Claudio Rigo, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Avviciniamoci con garbo e curiosità al mondo musicale e personale, Claudio Rigo ci condividerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Bellacanzone, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto a Claudio Rigo!
Com’è nata tua la passione per la musica?
E’ nata quando ero molto piccolo, a quattro anni, su una tastiera Farfisa ricevuta in regalo, e non si è mai interrotta.
“Claudio Rigo” vogliamo sapere di più dei tuoi superpoteri…!
Bella la parola “superpoteri”, fa sognare e pensare in grande, la mia però la definirei soprattutto una “passione”. Di quelle che ti prendono e ti rapiscono, così come mi è successo sino ai 25 anni. Oltre allo studio del pianoforte moltissime serate di piano bar, mesi in giro per l’ Italia con gli strumenti in macchina e un carico enorme di speranze. Poi non è andata come avevo sognato, ho abbandonato la musica e intrapreso un’altra carriera, ma va bene così. Mi è rimasto tutto dentro, e qualche anno fa mi sono rimesso in moto.
Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro In viaggio?
Sì è così, e forse entrambe le cose. Ci si incontra, ci si scontra. Ci si trova, ci si lascia, ci si ritrova. E’ un percorso, appunto un viaggio. Io ho descritto quello che conta nel mio.
E com’è nato il suo videoclip?
Il videoclip non è ancora uscito, ma sarà piuttosto un liryc video.
Il lavoro sarà contenuto in un EP/Album?
No, penso che il concetto di “Album”, per come la musica si muove oggi, sia un concetto un po’ superato e troppo vincolante. Penso che continuerò a scrivere e a pubblicare pezzi singoli ogni volta che mi verrà l’ ispirazione per farlo e avrò qualcosa da dire, senza dover attendere per forza di raccoglierli in un Album.
Cos’è per te l’arte, la musica?
E’ nutrimento…la mia compagna di viaggio.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Sono i cantautori italiani melodici, quelli che hanno fatto la storia nelle varie epoche a partire da Tenco passando per Mina e Battisti, più avanti Venditti o De Gregori, fino a quelli di oggi come Ultimo (giusto per fare alcuni nomi).
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
I miei lavori sono un po’ tutti dei “fai da te”, con l’aiuto negli arrangiamenti di piccoli (come dimensioni) ma grandi professionisti, e di uno studio di registrazione a Milano (Studio b recording) con una attrezzatura audio di altissimo livello.
E la collaborazione con Bellacanzone nel lavoro in promozione?
Samantha è bravissima, un aiuto prezioso per chi come me non è così dentro i meccanismi della promozione musicale e ha bisogno di affidarsi a qualcuno del mestiere.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
I miei testi sono autobiografici e il loro contenuto ha sempre un fondo di speranza che vorrei arrivasse a chi mi ascolta. Il quale potrebbe condividere i miei pensieri (avendo forse vissuto esperienze simili) e ritrovarsi in ciò che canto.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di live, concerti e concorsi?
I concorsi sono stati quelli di quando ero piccolo, quelli pianistici. I live invece a centinaia e sono stati quelli delle serate di piano bar in giro per i locali negli anni ’90! Da quando ho ripreso a comporre e a pubblicare nuovi pezzi invece, anche a causa pandemia, i live sono rimasti in sospeso.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Servirebbe un po’ di tempo per affrontare un argomento così complesso, tutto sommato però sono felice di vedere quanta musica indipendente ci sia in giro e quanti nuovi artisti, anche giovanissimi, stiano venendo fuori. Questo anche grazie alla facilità con cui oggi è possibile accedere alla pubblicazione on line e ai digital stores. E nonostante le copie delle copie (vedi la moltitudine di cantanti trap uno identico all’altro), credo che alla fine i valori vengano sempre fuori.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Bè vi consiglierei di ascoltare “La vita perfetta”, il mio primo brano, e “Fino a qui”, un altro pezzo solo piano e voce.
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Ho avuto l’opportunità di dedicare più tempo alla musica di quanto non avessi mai fatto prima. Sì è stato chiudersi in casa…ma assieme al mio pianoforte.
Quali sono i tuoi programmi futuri?
Continuare a scrivere, ma soprattutto, come dice il refrain de “La vita perfetta”, continuare a sognare…