Straordinaria intervista oggi a Ang£lica , artista poliedrica che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Senza identità, pubblichiamo con estremo interesse l’intervista a Ang£lica , grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Leggeremo di più sulla vita musicale e artistica, Ang£lica si narrerà con quelle che sono le collaborazioni, come ad esempio con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a Ang£lica !
Com’è nata tua la passione per la musica?
Mi ricordo che già da bambina amavo ascoltare ore intere la musica dal mio mp3 verde. Poi a 6 anni ho iniziato a ballare,prima classica,poi hip-hop e breakdance e a scuola amavo fare le recite musical di fine anno. Solo da più grande mi sono avvicinata al canto,ma la musica la amo da sempre.
Cosa significa e com’è nato il nome Ang£lica e il suo personaggio, il suo sound?
In realtà il mio vero nome è Anjelique,ma forse da piccola mi sentivo di appartenere di più ad Angelica…sai l’innocenza dei bambini,la timidezza e il non voler trovare nessun pretesto per farmi prendere in giro.
Poi da qualche tempo qualcosa è cambiato.
Per come sono andate le cose nella mia vita,per la consapevolezza che ho preso della mia personalità,per il modo che ho di vestire ma anche per la musica che porto,più malinconica,romantica,credo che Anjelique calzi più a pennello. Ed è per questo che quest’anno sto lavorando ad una serie di loghi e merch in cui ho scelto di espormi al mondo finalmente come Anjelique.
Generalmente un’artista è in continua esplorazione di sé,in continua evoluzione,in base anche a come si evolve il pensiero,la società. Vedi per esempio Rihanna,com’è passata dal pop,all’R’n’B alla pop trap nel corso degli anni. Ma puoi riconoscerla subito dai suoi testi,da come decide di usare il suono delle vocali.
Ecco io credo che il mio sound,il mio personaggio,si veda e si senta di più nel modo che ho di scrivere,semplice e diretto,un po’ passivo aggressivo,così come nel modo che ho di vestire,tra lo chic e il kitsch,o nei miei tatuaggi,piuttosto che nel genere musicale.
Tutto è riconducibile alla mia personalità,diretta e senza troppi fronzoli,ma anche tanto malinconica.
Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro Senza identità?
È iniziato tutto perché avevo voglia di farmi produrre da un’etichetta indipendente,per entrare nel mondo dei professionisti e sentirmi anche io parte di quella professionalità che ho sempre sognato. Una volta superata l’audizione con il team di Up Music,ci siamo messi subito a lavoro per realizzare un progetto di co-produzione.
Attraverso la mia musica,l’obiettivo che mi sono posta è quello di portare temi più profondi,più appunto malinconici,che sensibilizzino un po’ le persone e le facciano riflettere. Senza Identità è uno sfogo personale,ma che riguarda tutti.
In passato ho scritto dei brani sul senso di alienazione dei giovani o della tossicità di rapporti violenti,e ora volevo scrivere del disagio che provo ogni giorno nel sapere che nel mondo ci sono state e ci sono cose gravi che stanno succedendo a causa dell’essere umano,ma che come me,ognuno,nel proprio piccolo,può fare ed essere il cambiamento.
E allora ho voluto scrivere questa canzone,in cui chiedo a tutti di prendere in considerazione di fare una scelta: omologarsi ad un mondo senza identità e senza dignità oppure essere diversi e migliori?
Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?
Io cerco sempre di collegare alle mie canzoni un video,così da completare ciò che voglio esprimere con il testo. Soprattutto in un’era digitale com’è quella di oggi,allegare un video o delle immagini ad una canzone,aiuta chi lo guarda a sentirsi più vicino all’artista,a conoscerlo e comprenderlo e di conseguenza aiuta l’artista ad avere sempre di più un pubblico che lo ascolta e lo apprezza.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
Non voglio dirvi troppo,ma ci sono molti progetti in lavorazione!
Sicuramente un album ci sarà e rappresenterà un po’ le fasi della mia vita e i problemi che ci accomunano un po’ tutti. E Senza Identità sarà senz’altro all’interno.
Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la tua storia, tutto il suo percorso!
Per 10 anni ho fatto danza,recitazione,e chi più ne ha più ne metta. Ero una bambina iper attiva,cosa che purtroppo ho un po’ perso crescendo.
Poi alle superiori mi sono fermata un attimo e ho deciso di fare una cosa alla volta,così dai 15 ai 18 anni ho studiato canto,facevo un po’ di busking in giro e il mio sogno era quello di diventare famosa…però era tutto un gioco per me,ero un’adolescente con la testa fra le nuovole che sperava in tante cose.
Poi la realtà mi ha riportato con i piedi per terra,e a 18 anni,dopo un’esperienza di animatrice in Abruzzo,sono tornata a Trieste,nella mia città e ho dovuto cercarmi una casa e sono andata a vivere da sola. Di lì è andato tutto in salita,ho dovuto cercarmi un lavoro per affrontare le spese,e così ho abbandonato l’idea di cantare,ho chiuso il cassetto ed è rimasto solo un sogno.
Dai 18 ai 22 è andato tutto male,tante responsabilità e pochi soldi,ma per fortuna nella mia vita ho incontrato persone meravigliose che mi hanno aiutato a rimanere più o meno sana mentalmente.
Così a 22 anni,quando finalmente sono andata via dal lavoro che mi ha portato tanta sofferenza e dolore,sono rinata. E la prima cosa che ho ripreso è stata cantare.
Così da un anno e mezzo a questa parte sto lavorando sodo per realizzare concretamente il mio sogno,e tra serate in locali,busking,collaborazioni con professionisti del settore,canzoni e progetti sono dove sono adesso,ancora agli inizi,ma con tanta soddisfazione e tanti stimoli.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Al primo posto sicuramente Rihanna,poi Mina ed Amy Winehouse. Amo tanto il cantautorato italiano,e le collaborazioni tra Battisti e Mina o Mina e Celentano.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
A livello di cantanti ancora nessuna,ma sono sicura che ce ne saranno perché è un lavoro super stimolante. A livello di produttori e fonici sono in stretto contatto con Aljosa Gergolet,direttore della World Music di Monfalcone,che mi ha aiutato tanto a crescere e a capire la mia direzione,e con il team della Up Music(l’etichetta è “Il Branco Publishing”),con cui appunto ho lavorato per Senza Identità.
E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?
Sta andando molto bene,ho avuto feedback super positivi e sono molto fiduciosa per questo.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Sicuramente voglio sentirmi vicina a chi soffre,e voglio far sapere che posso comprendere il dolore,anche quello che non ho passato sulla mia pelle direttamente. Voglio far trasparire empatia e sensibilità,e voglio far riflettere le persone su temi un po’ più scomodi,come l’indifferenza in cui viviamo o l’inadeguatezza in cui molti si sentono a causa della superficialità di altri.
Ma oltre a sofferenza e dolore,che comunque fanno parte della vita quotidiana di ognuno di noi, voglio anche cantare di amore e gioia,della felicità che si prova nel guardare un bambino che ci sorride,della leggerezza che ogni tanto dobbiamo provare per affrontare i giorni più bui,del mare e del Sole,della Luna.
Insomma io sono più emozioni,e voglio cantarle tutte.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Diciamo che sono ancora ai primi passi,è da poco che ho ripreso questo percorso,è ho ancora tantissima strada da fare.
Sono però felicissima di aver fatto già tante esperienze,cantato per strada,nei locali della mia città e aver fatto conoscere il mio nome in giro.
Ho fatto anche tanti concorsi come Tour Music Fest o X Factor e Amici,di cui nonostante abbia fatto solamente le audizioni,sono esperienze di vita che hanno fatto crescere e che mi porterò sempre nel cuore,soprattutto grazie alle persone che ho conosciuto.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Quella passata è senza dubbio immensa e speciale. De André,Battisti,De Gregori,Lucio Dalla,Pino Daniele e tanti altri sono eterni.
Oggi ascolto pochi cantanti italiani,ma quei pochi indipendenti sono davvero bravissimi,come Mannarino,Naip,Serena Brancale o Giordana Petralia.
Non mi permetto di giudicare,ognuno è libero di fare la musica che più gli piace. Quello che mi sento di dire è solo un consiglio: date un senso alle parole,le parole sono tutto,e la nostra lingua è meravigliosa,usiamola bene e non dimentichiamola.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Per ora sono usciti 3 brani,l’ultimo è appunto Senza Identità. Gli altri due sono Mine Vaganti,con cui ho inaugurato il mio progetto,e Parole e Silenzi,un dialogo in cui però solo chi soffre parla,chi è la causa della sofferenza resta in silenzio.
Progetti a breve e lungo termine?
La prima cosa che uscirà sarà il mio nuovo logo e il mio primo merch,per inauguare anche il nuovo nome del personaggio Anjelique(per gli amici resterò sempre e comunque Angelica).
L’uscita è prevista entro fine febbraio ,e da lì si lavora per una nuova canzone scritta in inglese in collaborazione con Giorgia Elosart,una mia grande amica,e composta da suo padre. Questo progetto sarà la chicca che stringerò sempre fra le mani,perché è un lavoro che dura da mesi e con una storia enorme dietro(ma questa sarà un’altra storia).
Poi entro la fine dell’anno vorrei far uscire due album,uno con le cover migliori del mio percorso,e uno con le mie canzoni.
Insomma tanti progetti in mente,tante idee e non vedo l’ora di lavorarci su!