Con grande piacere diamo il benvenuto a Ginevra Daz, artista poliedrica che ci sorprende coi suoi prodigi artistici. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Sola, leggiamo con curiosità l’intervista a Ginevra Daz, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita, Ginevra Daz ci racconterà con quelle che sono le collaborazioni, come ad esempio con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a Ginevra Daz!
Com’è nata tua la passione per la musica?
La mia attitudine verso la musica è nata il 12 marzo 2005 alle 19:30. Da quando sono nata sono stata circondata dalla musica, dato che tutta la mia famiglia è ne è molto appassionata. Però da quando ho iniziato a suonare il pianoforte a 5 anni, sentivo che sarebbe stata una parte molto importante della mia vita. So che da quando ho memoria sapevo che sarei diventata una cantante e avrei fatto della musica il mio mestiere.
Usa tre aggettivi (e perchè) per descrivere “Ginevra Daz” e il suo personaggio…
Ginevra Daz è energica, spavalda e uno spirito libero. Devo ammettere che io come persona normale non sono poi così spavalda, ma Ginevra Daz non ha paura di guardare la gente negli occhi e cantare per loro. Ginevra Daz è uno spirito libero perché le piace tanto viaggiare e trovare nuovi suoni e generi da sperimentare. Ginevra Daz è energica perché sul palco non sta mai ferma, ha bisogno di saltare, ballare…sotto questo punto di vista io ho ⅓ della sua energia e la impiego tutta per viaggiare o fare le passeggiate in montagna.
Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro Sola?
Tutto è nato da una cotta che avevo per un ragazzo. A causa della mia timidezza sapevo di non riuscire a parlargli seriamente a parte il classico “ciao, come stai?”, quindi per divertimento ho enfatizzato questa piccola cotta innocente e ho immaginato una situazione in cui due amanti si tengono compagnia e non vogliono lasciarsi.
E com’è nato il suo videoclip?
Volevo che il video di “Sola” suscitasse libertà, spensieratezza e un pizzico d’amore…ok taanto amore. L’amore viene raffigurato da una rosa che diventa la protagonista del video e la libertà è il mare, dove si trovano i due innamorati. Il video lo trovate su YouTube.
È prevista l’uscita di un disco?
Eccome! In serbo ho vari brani che non vedo l’ora di pubblicare. Ci si può aspettare brani che trattano di svariati argomenti, dall’esprimere un’ inquietudine interiore alla necessità di visitare il bellissimo Stato della California.
Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la tua storia, tutto il suo percorso!
Quando i miei genitori hanno visto la mia passione mi hanno da subito supportata, tuttavia io ero molto timida e non riuscivo a cantare in pubblico, e se cantavo non guardavo nessuno negli occhi. Con il tempo mi innamoravo all’idea di esibirmi davanti ad un pubblico e non volevo fare altro. A 16 anni ho iniziato ad esibirmi in veri e propri palchi nelle zone limitrofe di Padova fino ad arrivare ad esibirmi anche a Milano in occasione dell’incontro dell’organizzazione internazionale FGU.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Da bambina, ancora oggi in realtà, mi piaceva guardare le esibizioni delle cantanti pop del momento, come Lady Gaga, Beyoncé o Shakira, imparare i passi che facevano e cantavo cercando di imitarle. I miei genitori spesso mi chiamavano “Shakira” poiché, come lei, ho i capelli biondi e ballavo le sue coreografie. Queste artiste mi hanno fatto amare esibirmi e mi hanno ispirata a scatenarmi sul palco. Crescendo mi sono incuriosita sempre di più di altri generi e artisti, e mi sono cimentata su artisti pilastri della musica italiana come Fabrizio De André, Lucio Dalla e Mina. Con loro mi sono innamorata della poesia dei testi musicali e mi hanno spinta ad uscire dalla lingua inglese e scrivere canzoni in italiano.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Purtroppo per ora non ho ancora collaborato con nessun artista, tuttavia se si presentasse l’occasione di una collaborazione, ne sarò molto entusiasta.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Attraverso la mia arte voglio emanare amore, voglia di ridere, piangere, ballare…insomma la libertà di esprimere sentimenti. Voglio che attraverso la mia musica i miei ascoltatori trovino un “luogo” o una persona con la quale sentirsi liberi.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
La prima canzone che ho pubblicato è stata “Siamo Belle”, uscita il 17 giugno 2022 ma i live sono cominciati qualche mese prima. Il primo spettacolo che ho fatto è stata un’esibizione in una paesino in provincia di Padova in occasione di una sfilata di moda e nonostante fosse il mio primo live, non mi sentivo per niente nervosa, nel senso negativo del termine; direi invece che tremavo dalla voglia di salire sul palco e questo sentimento non è mai cambiato.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Credo che la musica sia bella perché è varia, c’è almeno un genere per ognuno e credo che la scena musicale italiana ricopra gran parte di questi generi. Anche se, secondo me, la musica si sta un po’ campionando, purtroppo ci sono molte canzoni che o sono simili alle canzoni precedenti dell’artista o a brani di altri autori. Ovviamente non tutti, infatti ci sono numerosi artisti italiani del momento unici e di grande talento sia nella composizione di brani sia come autori.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Per il momento ho 4 brani pubblicati: Siamo Belle, I Am A Woman, Heart of Gold e Sola. Ognuna di loro ha una propria essenza che le rende uniche. “Siamo Belle” è una canzone dance che ti fa battere i piedi. Parla del godersi il presente che tanto stasera siamo belle/i. Quindi se quello che cercate è una bella canzone su cui ballare sotto le stelle di una sera d’estate ( e non), “Siamo Belle” è la canzone giusta per voi.
“I Am A Woman”, invece, è uno sfogo contro le violenze di genere. Mi rendo conto che nel mio piccolo non sono in grado di cambiare la mentalità delle persone che credono ancora che la violenza di genere è lecita, quindi, essendo l’unico strumento in mio possesso, ho scritto una canzone dove esprimo tutta la mia angoscia e stanchezza. Questo è un brano forte e impetuoso e consiglio particolarmente di ascoltarlo.
“Heart Of Gold” è un buon sottobicchiere che richiama i bei suoni del rock anni ‘70. Proprio l’omonima canzone di Neil Young mi ha ispirata a comporre questo brano. L’ho scritto pensando alla musica e che è proprio lei ad essere il mio “Cuore d’oro”.
Se dovessi consigliarne una, direi “I Am A Woman” perché amo la sua ambiguità e il senso di sollievo e disagio allo stesso tempo.
Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa stai lavorando?
Al momento sto cercando di ampliare i miei orizzonti musicali, sperimentando nuovi generi.