Con grande gioia diamo il benvenuto a Clark P, artista poliedrico che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Accosta, condividiamo con piacere l’intervista a Clark P, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita, Clark P ci condividerà con quelle che sono le collaborazioni, come ad esempio con HomerunPromotion, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto a Clark P!
Com’è nata tua la passione per la musica?
Da bambino durante le recite scolastiche mi sono accorto di essere portato.
Sono stato incoraggiato dagli insegnanti a fare le parti da solista nelle canzoni di gruppo, finché poi, sono arrivato ad avere più consapevolezza della mia passione, meno timidezza e la giusta spinta per affrontare concorsi regionali e nazionali.
Cosa significa e com’è nato il nome Clark P e il suo personaggio, il suo sound?
Sono entrato in Blocco Recordz nel 2012 senza conoscere quasi nulla dell’ambiente Hip-Hop, avevo solo un ampio background Soul e Gospel alle spalle (quindi conoscevo bene solo i generi “cugini”).
Mi sono presentato con il mio nome e il mio cognome, ma col passare del tempo i miei compagni di crew hanno cominciato a storpiarli in ogni modo! Alla fine mi hanno affibbiato il mio attuale nome d’arte, lo porto con orgoglio proprio perché sono stati loro a darmelo… Del resto, avendo già passato l’adolescenza da un pezzo, non credo che sarei stato capace di scegliermene uno da solo.
Per quanto riguarda il mio sound, penso che sia il risultato di un miscuglio di diversi generi con i quali sono stato a contatto: il POP che, inutile dirlo, fa da padrone, l’R&B, che contraddistingue invece più la mia impronta vocale ed il ROCK, di cui si sentono chiare sfumature in diversi miei lavori.
Prima l’uovo (il testo) o la gallina (la musica). Com’è stato il processo di creazione di Accosta?
È un gran casino…Non saprei dirtelo ad essere sincero, ma questo vale un po’ per tutti i brani che ho scritto o composto. Tendenzialmente parto dalla composizione della strumentale, questo perché la musica rivela, subito e senza lasciare dubbio, lo stato d’animo in cui realmente mi trovo in quel momento, dopodiché a seconda dell’energia e dell’impronta che ha preso la musica, mi dedico alla scrittura del testo, ma questo non è un dogma… Una volta chiarito il concept e aggiunte le parole, arrivo alla fine del lavoro con l’idea del brano che si è concretizzata ed è molto più nitida, ma capita anche che debba fare un passo indietro e rivedere la musica, magari perché non trasmette più la stessa suggestione che trasmettono le parole. È un lavoro di continui nuovi adattamenti fino a raggiungere il risultato che ti eri scolpito nella testa o fino a che non sei stremato!
Così è nata Accosta…Un po’ come tutti gli altri brani.
Comunque, per i processi di creazione dei brani forse una regola su tutte c’è: “Partire e iniziare a buttare giù un’idea senza scoraggiarsi o avere fretta, un po’come quando prepari una torta… Naturalmente, per una buona ricetta gli ingredienti devono essere di qualità: talento, personalità, intelligenza”.
E com’è nato il suo videoclip?
I video dei brani precedenti ad Accosta (es: Freddo e Distante/Chance) sono stati fatti in totale autonomia, mio fratello aiutato da qualche amico faceva le riprese e io a casa montavo tutto il girato sempre confrontandomi con lui.
Per Accosta ho deciso di investire qualcosa in più e mi sono rivolto all’ RKH studio di Torino.
Ho studiato insieme a loro la trama e la realizzazione del video e compatibilmente alle possibilità devo dire di essere rimasto piuttosto soddisfatto del risultato finale.
Chiaro che con un budget più alto si possono fare cose ancora più interessanti, ma io non ho più tempo per le illusioni… Sto correndo la 24h di Le Mans con una 127, me ne rendo conto… Ma il pilota c’è… E al traguardo ci arriverò anche se di ore me ne serviranno 36!
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
Accosta non fa parte di nessun album, sto programmando uscite più o meno regolari di singoli slegati l’uno dall’altro, se alla fine rimarrò soddisfatto dell’intero lavoro, li raccoglierò in un EP che li conterrà tutti…Ma questo lo scoprirò strada facendo, per ora è questa l’idea. Masterizzo tutti i brani in uno studio di Lucca, precisamente al MEDASOUND studio, lì ho trovato Davide e Pamela, due persone eccezionali con le quali è nata una forte sinergia.
Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
Penso che solo un fanatico, un appassionato, un innamorato della musica come me possa comprendere un percorso come il mio… Vivo da solo da quando ho 19 anni e anche se nel periodo del tour con Emis Killa sono riuscito a campare solo ed esclusivamente di musica, si tratta comunque di un periodo relativamente breve, tutto il resto del tempo ho speso la mia vita in funzione di questa passione sfrenata che porta via tanto tempo e tante energie e per la quale ho sacrificato anche affetti e svaghi. Ho fatto lavori più duri del dovuto perché compatibili con la scelta di portarla avanti…Un percorso tutt’altro che semplice: “qualche vittoria e infinite umiliazioni”. Più volte ho pensato che più che un dono, questa passione, fosse una limitazione: anziché darmi una spinta e semplificarmi la vita sembrava complicarmela.
Ma non sono scemo.
Se l’ho fatto e continuo ancora a farlo è perché ho occhi e orecchie per vedere e sentire cosa c’è intorno a me… E comunque per me non esiste modo di scappare da tutto questo…Vado a letto con in testa la cantilena della bozza che ho tirato giù e mi risveglio il giorno dopo con lo stesso motivo nel cervello.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Ho cantato praticamente tutti i tipi di musica “leggera” nella mia vita, i primi passi li ho mossi nel Rock, tra riferimenti come: Dream Theatre, Stratovarius, Guns N Roses, Lenny Kravitz, Deep Purple; era il genere che tutte le band suonavano nelle piazze.
Poi mi è bastato poco per capire di avere un’impronta più R&B e cambiare totalmente genere e riferimenti, passando quindi a Stevie Wonder, Seal, John Legend, Michael Jackson, Justin Timberlake, R.Kelly e molti altri.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Ho collaborato con Emis Killa, Giso, Dj Telaviv, Nu Cat, Checka, Duellz, Dafa… Insomma con tutti i membri della Blocco Recordz ovviamente, ma anche con: Bassi Maestro, Reset, Canesecco, Sick Luke, Lazza e come corista nel brano Noi di Eros Ramazzotti.
E la collaborazione con Homerun Promotion nel lavoro in promozione?
Mi sto trovando molto bene devo dire… Ho messo subito le mani avanti quando li ho conosciuti dicendo loro: “Non cerco milioni di followers, promesse o promozioni impossibili, cerco la sincerità e l’onestà intellettuale e nel lavoro”, non mi hanno mai deluso. Mi rapporto sempre con Cristiana che è una persona limpida e molto capace per quel poco che ho avuto modo di conoscerla.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
La chiave è proprio questa: “i contenuti”, non importa tanto quali… Purché ce ne siano!!!
Stiamo attraversando un periodo storico dove i contenuti vengono lasciati all’ultimo posto, per fortuna noto nella scena qualche nuova leva che si sta distinguendo proprio perché inizia a portarne e questo mi fa molto piacere.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Cantando sin da bambino, ho avuto modo di cimentarmi in diversi festival e di vincerne alcuni, crescendo, poi, ho tentato diverse strade: ho partecipato a Sanremo Giovani nel 2006 piazzandomi tra i 60 finalisti con un brano scritto da me e prodotto da A&A Recordings (purtroppo però non riuscendo a calcare il palco dell’Ariston), successivamente mi sono sempre esibito nei bar, nei pub e nei ristoranti, fino ad arrivare alla mia prima esperienza televisiva nel 2015 con The Voice of Italy, reality al quale ho partecipato fino alla fase dei Knockout.
Da quel momento in poi, ho capito che semmai fossi dovuto tornare in TV, l’avrei dovuto fare da ospite e non da concorrente.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Penso che vogliamo assomigliare troppo all’America…In America, come in tutti gli altri posti del mondo, c’è innovazione per certi versi, ma anche degrado…Non dobbiamo per forza “stracopiare” le linee americane… Penso che dovremmo prendere semplicemente spunto dalle sonorità e dall’attitudine. Per esperienza personale, trovo che siano veramente pochi i posti al mondo che diano valore e risalto ai testi come facciamo in Italia, non a caso la nostra è considerata una delle lingue più complicate al mondo, proprio perché ricca di sfumature e di vocaboli che possono descrivere stati d’animo vicini ma differenti.
Una cosa va detta in favore dell’America…Sanno distinguere bene la merda dalla cioccolata (perdonate il francesismo) o perlomeno, lasciano spazio ad entrambe: John Legend magari è meno famoso di Lil Pump, ma nessuno si sogna di metterli a confronto. Qui invece l’unico parametro sembrano i followers…Più ne hai, più sei bravo e anche se non sei un talento musicale qualcuno ti cucirà addosso un’etichetta per sfruttare il business che si crea dietro alla musica.
Quindi in sostanza…Occorrerebbe spazio per tutti senza limitazioni, ognuno deve essere libero di ritenere più bella una cosa piuttosto che un’altra ma chi ha le redini di questo settore dovrebbe avere un minimo di “responsabilità”, perché la musica è un mezzo potente e va usato con accortezza.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Tra i miei preferiti (anche se le produzioni magari sono più scarse, allora masterizzavo in casa…) ci sono: Freddo e Distante, Chance, Normale, Il Film Continua feat. Emis Killa, Solo Tempo feat. Giso, Non Sei L’unica di Lazza con il mio featuring.
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Un po’ come tutti credo… Dapprima impaurito, poi speranzoso, ora stremato. Credo nella veridicità di tutta la faccenda, ma credo anche che la linea tra emergenza e business purtroppo si stia assottigliando. Non voglio esprimermi troppo a riguardo, rischierei di essere frainteso, sicuramente è una situazione molto complicata.
Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa stai lavorando
A riguardo ho poco da raccontarvi… I miei brani sono un po’ come la “cucina espressa” sono tutti fatti sul momento senza troppi stratagemmi…Spero solo che sia di Vostro gradimento!
Grazie per lo spazio. Vi abbraccio. CkP.