Uno spritz con Andrea Armocida eccezionale artista, vita e curiosità partendo da Colibrì

Uno spritz con Andrea Armocida eccezionale artista, vita e curiosità partendo da Colibrì

Straordinaria e interessante intervista oggi a Andrea Armocida, esecutore poliedrico che sta raccogliendo ampi consensi sulle piattaforme digitali e non solo. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Colibrì, leggiamo con curiosità l’intervista a Andrea Armocida, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita, Andrea Armocida si aprirà a noi con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con BDM Press,JOSEBA PUBLISHING,Giovanni Segreti Bruno,Valerio Matteu , le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto a Andrea Armocida!

Com’è nata la tua passione per la musica?

Mi ricordo che durante il periodo delle elementari, prima della scuola, facevo colazione guardando canali come MTV, che trasmettevano le canzoni del momento insieme ai video; credo che questo sia stato il primo contatto personale con la musica. Poi in realtà la mia passione è arrivata più tardi, nei primi anni delle superiori, quando ho cominciato a prendere seriamente lezioni di canto. Da allora non ho più smesso, anche perché credo che una continua ricerca e allenamento siano fondamentali per un buon risultato. Ormai più di un anno fa ho cominciato a muovere i primi passi nel mondo discografico grazie alla collaborazione con la Joseba Publishing di Gianni Testa, arrivando fino ad ora con il mio primo singolo

Descrivi Andrea Armocida e il suo personaggio, i suoi pregi e i suoi difetti

Andrea Armocida è un ragazzo di 21 anni con tanta, tanta voglia di cantare. Andrea Armocida non è diverso dall’Andrea, è un fil rouge che collega chi sono con gli amici e chi sono sul lavoro. Andrea è sensibile, molto estroverso (ed è proprio questo che lo fa essere intraprendente) ed anche ironico ed autoironico. Ma ha anche dei difetti, come quello di essere un po’ permaloso, anche se ci sta lavorando per risolverlo.

Come descriveresti la nascita di Colibrì?

Il singolo è nato dalla collaborazione con Giovanni Segreti Bruno e Francesco Greco, la stesura è stata relativamente veloce perché avevamo le idee chiare riguardo la voglia di far trasparire molta quotidianità in un testo apparentemente semplice, ma caratterizzato da alcune metafore, come ad esempio proprio quella che dà il titolo al singolo, Colibrì. Un altro tema a noi caro è stato quello della libertà. La libertà nell’amore credo debba essere fondamentale: la libertà di amare senza pregiudizio, la libertà di essere completamente se stessi, la libertà di essere due entità singole ma al contempo unite.

Si sa che un’immagine vale più…

Si, abbiamo voluto un video che raccontasse la verità dietro ad una storia d’amore che spero chiunque abbia o possa vivere. Tutta la naturalezza e la quotidianità tra due ragazzi che si amano, vista dal punto di vista di una ragazza verso il proprio fidanzato; abbiamo voluto che lo spettatore si immedesimasse negli occhi di lei, che riprende il ragazzo da una vecchia telecamera. Se ci pensiamo bene è proprio quello che facciamo oggi con video e storie di Instagram. Abbiamo voluto focalizzarci su tutti quei gesti quotidiani ma unici che forse spesso vengono accantonati, ma che sono le fondamenta di un rapporto.


Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?

Per ora ancora nessun albumall’orizzonte, facciamo un passo alla volta e per ora puntiamo tutto sul singolo appena uscito.

Cos’è per te l’arte, la musica?

Credo che l’arte, così come la musica (che ne è una delle molteplici espressioni) siano prodotti portatori di emozioni, che siano queste positive o negative.

Quali sono le tue influenze artistiche?

Le mie influenze artistiche arrivano dal mondo del pop internazionale, da icone come Madonna, Lady Gaga, Beyoncé. Ma artisticamente parlando mi sento più vicino a grandi artisti del panorama italiano come Giorgia, Marco Mengoni. Sono anche legato al mondo soul e Rnb per la profondità e la forza vocale. Ma anche il fenomeno indie degli ultimi anni mi affascina, soprattutto per il contenuto dei testi. Insomma, ascolto tanta musica di generi molto differenti per prendere ispirazione e cercare ciò che mi fa emozionare più di ognuno di questi.

Quali sono le tue collaborazioni musicali?

Per ora sto collaborando con Gianni Testa e Giovanni Segreti Bruno, un mio piccolo enorme sogno sarebbe quello di collaborare in modo stretto, o fare un duetto con Giorgia.

Sono molto contento di tutte le collaborazioni del lavoro in promozione, la cosa che mi ha reso veramente grato e che questo team è in grado di ascoltare veramente le idee dell’esecutore.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Credo che le parole chiave siano semplicità e quotidianità. Ci sono tante sfaccettature e piccoli attimi della nostra vita quotidiana che diamo per scontati, ma che sono parte dell’essenza stessa di ogni giorno. Io voglio raccontare proprio questi, di tutti quei bellissimi difetti che ognuno di noi ha, di quegli errori che cerchiamo di coprire, di quell’autenticità che si allontana completamente dalla vita perfetta che spesso viene rappresentata.

Parliamo delle tue pregiate esperienze live, concerti e concorsi

Ancora non posso parlare di veri e propri live perché essendo appena “nato” come esecutore non ho avuto ancora l’opportunità di esibirmi per un pubblico diverso. In questi anni ho partecipato a diversi concorsi, quello che considero più formativo è stato il Fuoriclasse Talent dell’estate scorsa.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Oggi come oggi penso che in Italia da un paio d’anni a questa parte tutti possono fare musica, cosa che io trovo veramente sbagliata infatti ciò che spero e che l’Italia diventi un paese più meritocratico musicalmente parlando.

Oltre al lavoro in promozione, quale altro singolo ci consigli di ascoltare?

Sui digital store trovate anche le mie due cover di “Giant” e “Glicine”, vi consiglierei di ascoltare queste –

Come stai vivendo da esecutore e da persona questo periodo del covid-19?

Sto cominciando a vedere la luce in fondo al tunnel, anche se inevitabilmente a livello personale ne ho risentito molto. Sento di aver perso una parte della mia giovinezza, ma come tanti altri, ho la voglia di riprendermela con gli interessi! Il covid ha anche rallentato molto il mio percorso di esordio come esecutore, il tutto sotto la consapevolezza di come il settore artistico sia stato molto trascurato in questo periodo di crisi.

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?

Credo che il sogno più grande sia quello di avere la possibilità di esibirmi sui grandi palchi, un giorno. Ma andando per gradi, direi che vorrei arrivare alla pubblicazione di un albume cominciare a fare i primi miei live.