Con grande piacere diamo il benvenuto a Limoni, performer poliedrico che sta spopolando in radio e in digitali di ascolto. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Brucia la stanza, pubblichiamo con estremo interesse l’intervista a Limoni, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita, Limoni si aprirà a noi con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con ConzaPress, Sanremo Music Awards, Visory Indie, Sugar Teddy, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a Limoni!
Com’è nata tua la passione per la musica?
Sin da bambino ho sempre nutrito un fortissimo interesse per la musica. A cinque anni mi venne regalata una batteria che mi veniva regolarmente requisita perché disturbavo tutto il vicinato. A undici anni ho cominciato a suonare il pianoforte, l’anno seguente sono entrato in conservatorio e in tutti questi anni ho militato in diverse band suonando i generi più disparati, dal pop al punk. Poi grazie ad Alice, un’amica molto speciale, mi sono appassionato alla scena indie ed è nato il prodotto Limoni.
Descrivi “Limoni” e il suo personaggio, i suoi pregi e i suoi difetti
Limoni è una vita incasinata, come tante altre. I suoi pregi sono la passione e la costante ricerca di emozioni all’interno della quotidianità. I suoi difetti sono il suo talento per intrappolarsi in situazioni paradossali, che spesso tuttavia diventano uno spunto per i suoi testi, e le winston blue.
Prima l’uovo (il testo) o la gallina (la musica). Com’è stato il processo di creazione di Brucia la stanza?
Sono un fermo sostenitore del partito “prima la musica, poi il testo”, ma con Brucia la stanza è stato tutto più particolare perché questi sono arrivati insieme, e non succede spesso. Me ne stavo in spiaggia libera, avevo da poco litigato con questa ragazza e mi è arrivato tutto alla mente d’un colpo: musica, parole, è stato tutto molto limpido. Le canzoni di cui mi sento più soddisfatto sono quelle su cui non ho troppo bisogno di ragionare, per Brucia la stanza è stato così.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Il lavoro è accompagnato da un video che uscirà a breve e al quale ho lavorato in collaborazione con Cianotica Arts&Graphics. La realizzazione di un video è sempre molto interessante dal punto di vista artistico e sono molto felice di come abbiamo lavorato a questo prodotto. Il movie è stato girato tra i Lidi Ferraresi e uno splendido locale di Roma: è stato davvero stimolante.
Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?
Al momento parlare di albumè prematuro, questa è solo la prima uscita e ho intenzione di rilasciare una serie di singoli nei prossimi mesi per definire meglio il prodotto e dare un respiro più ampio all’idea di chi e cosa possa essere Limoni.
In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, vuoi raccontarcele?
Ho sempre scritto musica in inglese. Quando ho deciso di dare una svolta al mio lato artistico e cominciare un prodotto in italiano stavo cercando di esprimermi in un modo più intimo, che mi concedesse un’espressività maggiore. Non è mai facile intraprendere un nuovo cammino, ma ho avuto la fortuna di collaborare con professionisti che poi sono diventati anche e soprattutto degli amici. Questo ha reso le cose molto più semplici: il team di Visory Indie e Kovoó Agency ha svolto un lavoro pazzesco.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Cerco qualcosa di nuovo e diverso in ogni composizione che scrivo e non amo fossilizzarmi su una singola scelta stilistica, ma se dovessi elencare tre artisti che in qualche modo hanno esercitato un’influenza su questo prodotto, direi Billie Eilish, Oasis e Canova.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
I brani a cui ho lavorato di recente sono stati realizzati insieme a Sugar Teddy e HRVI, due produttori che stimo moltissimo e con cui ho sempre lavorato al meglio. Ci lega un’amicizia sincera, ma non so se anche loro possano affermare che il lavoro con me sia tranquillo: in studio sono veramente maniacale, a volte ai limiti dell’insopportabile.
E le collaborazioni con ConzaPress, Visory Indie e Sugar Teddy nel lavoro in promozione?
Visory Indie è stata il vero valore aggiunto per il lancio perché il team ha fin da subito creduto nel prodotto e per questo devo a loro moltissimo. Kovoó Agency, che ha seguito il management, ormai è diventata una seconda famiglia per me: collaboro con loro da parecchio tempo e come sempre il lavoro svolto è stato ottimo. ConzaPress si è rivelata una piacevolissima sorpresa. È la prima volta che mi appoggio loro e devo dire che il lavoro come ufficio stampa mi ha veramente stupito: spero che la collaborazione continui in futuro. Con Sugar Teddy c’è un rapporto unico ormai. Affrontiamo ogni problematica insieme e in studio rappresentiamo una coppia consolidata: quando sono troppo puntiglioso mi lancia le bottiglie d’acqua, ma ogni matrimonio ha i suoi piccoli problemi.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Non mi pongo limiti particolari, l’importante è riuscire a trasmettere qualcosa che rimanga a livello emotivo, perché una composizione assume un significato differente per ognuno di noi. Spero che ogni persona che ascolta un mio elaborato musicale possa ricavarne qualcosa, nel bene e nel male.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di live, concerti e concorsi?
Suono dal vivo da quando ho 13 anni. Ho militato in moltissime band e con queste ho avuto la fortuna di accumulare una buona esperienza dal vivo. Inoltre, avendo battuto per anni il terreno della musica classica, ho avuto l’occasione di tenere innumerevoli concerti anche in questo ambiente. Esperienze che mi hanno sicuramente dato tanto sono stati i vari concorsi nazionali di pianoforte e il Sanremo Music Awards del 2017. Ora non vedo l’ora di iniziare l’attività live come Limoni!
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Apprezzo molto la scena indie italiana. Vedo molti artisti giovani con talento e voglia di mettersi in gioco: questo è importante per tutto il movimento. Se c’è qualcosa che cambierei è la velocità con cui ascoltiamo e cestiniamo un elaborato musicale: dopo una settimana le canzoni sono già vecchie. A volte mi manca quella sensazione di attesa spasmodica per la release di un album dopo che una band non pubblicava nuova musica da qualche anno.
Oltre al lavoro in promozione quale altro elaborato musicale ci consigli di ascoltare?
Ovviamente tutti i prossimi brani, che verranno rilasciati molto presto!
Come stai vivendo da performer e persona questo periodo del covid-19?
È un periodo difficile per tutti, non solo per gli artisti. La cosa che mi manca di più è la limitazione nei riguardi di tutte quelle attività che per un performer sono una fonte d’ispirazione continua: le serate con gli amici, i concerti, la vita quella in tutta la sua pienezza. Spero che la situazione migliori sempre di più anche per cominciare finalmente a cantare tutti insieme su un palco.
Progetti a breve e lungo termine?
Sono molto concentrato sulle uscite che abbiamo programmato da qui ai prossimi mesi, ma non smetto mai di comporre nuova musica. Il movie sarà la ciliegina sulla torta di questa prima release, ma siamo solo all’inizio. La priorità attuale è la pubblicazione dei brani a cui abbiamo lavorato di recente. Ho pronta tanta nuova musica che non vedo l’ora di potervi far sentire!