Gli basta abbracciare la sua fedele amica chitarra, per rapirci con le sue note. Dotato di grande umiltà ma altrettanto carisma Simone Zanelli ci concede questa bella intervista, di cui siamo grati per il tempo e la gentilezza concessaci. Impegnato a produrre tante nuove idee e buona musica, Simone Zanelli ha da poco pubblicato il singolo “Non posso più stare” che ha ricevuto ampi consensi in radio e digitali musicali, di cui ci parlerà a breve. Non roviniamo la magia senza anticipare troppo: signore e signori, Simone Zanelli!
Grazie ancora Simone per il tuo tempo e la tua generosa disponibilità: parliamo degli esordi e raccontaci com’è nata la passione per la musica?
Per quanto non abbia con lui un buon rapporto, mi sento di dire grazie a mio padre. È un appassionato di musica e mi ha fatto crescere ascoltando i migliori artisti. Aveva una vera e propria fissa per Pino Daniele e quando lui era a casa quando si mettevano le cassette nello stereo e si ascoltava musica per ore.
Chi è Simone Zanelli e il suo personaggio?
Sono un ragazzo un po’ particolare. Amo la vita in tutte le sue sfumature e cerco di prendere il meglio da qualsiasi esperienza. Ho tanta forza di volontà, sono cosciente del fatto che quando si vuole qualcosa bisogna guadagnarsela e penso che la cosa più importante nella vita sia l’umiltà. D’altrocanto, però, sono un tipo molto distratto. Spesso sono impegnato a fantasticare e mi dimentico completamente del resto del mondo. Insomma sono un sognatore, ho sempre bisogno di stimoli e nuovi e non sono uno che si arrende facilmente.
Com’è stato concepito il singolo “Non posso più stare”?
Questa composizione è nata un po’ per caso. Stavo tornando a casa a piedi da una festa e ricordo che mentre camminavo stavo registrando note vocali delle strofe di questa composizione. La mattina dopo mi sono svegliato e mi sono ritrovato sul telefono con circa una trentina di registrazioni. Poi nel giro di un paio di giorni ho messo insieme i pezzi e sono riuscito a farne una composizione.
E album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
L’album è in cantiere… Per adesso sono entrato nel mondo della musica pubblicando due singoli. Credo che l’album completo uscirà per giugno. Ho un sacco di inediti ma non ho nessuna fretta e voglio che ogni singola traccia sia come la sento suonare nella mia testa.
Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
Il mio esordio nel mondo musicale è talmente recente che è difficile parlare di percorso. Stiamo vivendo in un momento storico che complica molto la vita di un talento artistico visto che non ci si può esibire dal vivo. L’unica cosa che posso dire è che il singolo è stato molto apprezzato. Ho avuto molti più ascolti di quelli che immaginavo su Spotify e sono molto contento di ciò.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Diciamo che sono stato fortemente influenzato da Ed Sheeran. Ho sempre avuto questa concezione del musicista che si accompagna con la chitarra e canta e quindi facendo solo cover in adolescenza è stato il mio punto di riferimento primario. Poi però ho iniziato a scrivere e lì mi si è aperto un mondo… Credo che in Italia ci sia tanto da prendere da ogni grande talento artistico del passato perché alcune canzoni sono eterne però il mio linguaggio di scrittura non è influenzato da nessuno di questi. Non mi metto a pensare che dovrei prendere spunto da qualcuno. Io semplicemente prendo quello che mi passa per la testa e lo scrivo sulle note del telefono.
Quali sono le collaborazioni musicali?
Ho solo una collaborazione ed è quella con il mio produttore Alessandro. Devo molto a lui perché mi ha fatto capire che credeva in me da subito e questo mi ha dato forza. Lo reputo un amico e quando lavoriamo alle canzoni mi rendo conto che siamo in perfetta sintonia su molte cose e sono davvero felice di questo.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?
Voglio raccontare qualcosa di me, non sono uno che parla tanto. Preferisco scrivere. Per me la musica è un mezzo per condividere le mie sensazioni i miei stati d’animo.
Parliamo delle esperienze live, concerti o competizioni.
A 16 anni sfiorai l’ingresso a Sanremo Giovani. Era il mio primo concorso, mi iscrissi quasi per caso e tra 700 partecipanti riuscii ad arrivare alla finale dove eravamo rimasti in 16. Ricordo quel giorno come fosse ieri. Mi classificai quinto e solo i primi tre avevano l’oppurtunità di presentarsi a Sanremo. Non farò il nome di quel concorso ma ci vidi del marcio ho capito in fretta come funzionano questo tipo di competizioni e decisi di non partecipare piu visto anche l’impegno economico che comportano questi concorsi. Tuttavia mi aiutò molto. Presi consapevolezza dei miei mezzi e abbandonai la paura di esibirmi davanti alle persone, anzi non vedevo l’ora di farlo. Ho fatto circa 20 o 30 live nella mia piccola carriera da musicista e vivendo in una città che non offre molto da questo punto di vista presto mi trasferirò per avere più possibilità di far ascoltare la mia musica.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? Cosa cambieresti/miglioreresti?
Non essendo un fan della trap non riesco a capire come possa piacere cosi tanto quel tipo di musica. In Italia ormai è la musica che va per la maggiore senza se e senza ma. Sono molto legato al cantautorato italiano e voglio intraprendere quella strada perchè credo che le mode passino e le canzoni no. Non sono un fan di Ultimo ma lui mi dà speranza. Riempie gli stadi ed è la dimostrazione che il bel canto e la musica italiana alla fine vince su tutto.
Oltre al lavoro in promozione quale altro ci consigli di ascoltare?
È uscito da poco il mio secondo singolo “Vieni con me“. È un pezzo leggero, allegro, ideato per fare festa quindi consiglio quello.
Come stai vivendo da talento artistico e persona questo covid-19?
Male… Purtroppo ho contratto il Covid un mese e mezzo fa e ancora non ne sono uscito. Sto passando uno dei momenti più brutti della mia vita e spero di uscirne prima possibile. Ho capito che diamo troppe cose e troppe persone per scontate quando invece nella vita di scontato non c’è nulla. Comunque nonostante sia dovuto stare lontano da tutte le mie persone più care alla fine in questo periodo ho preso consapevolezza del fatto che anche da soli si può superare qualsiasi tipo di cosa.
Quali sono i programmi futuri?
Per prima cosa cambiare città. Già da gennaio dovrei trasferirmi a Bologna dove spero di fare conoscenze nel mondo della musica e di avere più possibilità di fare esibizioni live. Per il resto ho il proponimento dell’album e il sogno nel cassetto di partecipare a Sanremo che spero un giorno si possa avverare