Onorati e privilegiati, diamo il benvenuto a Strappo, nome d’arte di Omar Bendriss Miceli, artista poliedrico che ci vizia e seduce con la sua arte. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Stop, approfondiamo con riconoscenza l’intervista a Strappo, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita, Strappo si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Brainstorming Music, le esperienze, e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto a Strappo!
Com’è nata tua la passione per la musica?
Mi è sempre piaciuta, mia madre metteva sempre i CD il sabato mattina. E quindi in casa la musica girava sempre , era invasa da CD. Un giorno però successe una cosa strana . Aprì MTV sulla tv e mi ricordo perfettamente quando sentì per la prima volta Eminem. La canzone era “The Real Slim Shady” e da lì mi sono innamorato del genere rap.
Avevo 7 o 8 anni circa e pensai ” che cosa ho appena ascoltato?!”
Ma ascolto anche altri generi. Non mi limito ad un solo genere. Questo col tempo si è trasformato dal cercare di ascoltare e comprendere la musica, a cercare di farla.
Com’è nato “Strappo” e il suo personaggio, il suo sound?
Nasce come ossimoro “strappo il passato per ricostruire il futuro”. Il futuro è condizionato dal passato e dal presente. Prendere le esperienze negative passate per trovarci una chiave di lettura positiva per il presente per avere un futuro diverso. Lo so… è difficile da spiegare.
Il sound nasce a causa delle tante influenze musicali che ascolto. Mi piace spaziare tra i vari generi.
Prima l’uovo (il testo) o la gallina (la musica). Com’è stato il processo di creazione di Stop?
Prima la gallina e poi l’uovo. Il processo di “STOP” è nato in realtà dal caso, non doveva esistere come disco. A causa della pandemia ho dovuto cambiare i piani. Avevo in mente di continuare la saga “Meno Di Zero”, ma evidentemente il destino ha voluto questo.
E com’è nato il suo videoclip?
È nato per dare il giusto rispetto al singolo. “Tutto Quello Che Ho Dentro” è un singolo che parla da solo e si merita il rispetto omaggiandolo con un videoclip. Io e il mio videomaker Sergiy ,insieme ad amici , siamo andati in una casa al lago e in un weekend abbiamo fatto tutto. Abbiamo usato tutte le 48 ore che avevamo a disposizione.
Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
È stato faticoso, ho inciampato molto, ho preso batoste sui denti che mi sono servite molto per imparare. Oggi che è uscito STOP posso essere più che soddisfatto del mio percorso dagli esordi fino ad oggi.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Sono influenzato dal genere rap come si nota , ma anche dal pop. Anche l’arte e musei mi ispirano molto. Amo l’arte rinascimentale e sono un fan di Van Gogh.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Collaboro fin dagli esordi col mio produttore Red Scare , ho collaborato con altri ragazzi che ora hanno preso strade differenti come ad esempio Jey, che si scriveva e si produceva canzoni da solo e ora da tempo invece che si dedica solo alla produzione della basi musicali.
E la collaborazione con Brainstorming Music nel lavoro in promozione?
È nata con l’idea di provare un’esperienza diversa per la promo del disco. Loro super professionali e disponibili. Non mi aspettavo tutto questo interesse da parte loro per il mio progetto.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Non penso di avere ancora il “potere” di dire che messaggio mandare, non mi piace peccare di presunzione.
Alla fine chi ascolta un disco , che sia il mio o quello di qualcun altro , trova sempre messaggi diversi tra tutte le persone che lo hanno ascoltato. È questo il bello della musica. Una sola canzone e mille messaggi diversi.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Ho pubblicato nel 2019 “Disegni Strappati”, disco “esordio” se così si può definire essendo molto acerbo.
Sempre nello stesso anno dopo mesi di studio e di ricerca ho scritto “Nuovo Mondo” e “Senza Di Te”, singoli che hanno anticipato l’EP “Meno Di Zero PT.1”. Ora “STOP”, anticipato dal singolo “Tutto Quello Che Ho Dentro”. Purtroppo live e concerti non ne ho fatti ancora , ma mi piacerebbe farli per far conoscere la mia musica. Sono un concorrente del concorso Musit, concorso tenuto online con giuria del calibro di Michele Zarrillo ed altri che lavorano nel mondo della musica.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Dipende di chi si parla. È più facile dire “ faccio parte della scena “ che farne veramente parte. Se vuoi fare parte della scena penso che lo decidano gli ascoltatori quando gli lasci un segno con la tua musica. Quando ai concerti si emoziona veramente lì si che per me fai parte della scena italiana. Fa parte della tradizione della nostra storia musicale. A parte questo penso che la scena musicale italiana si stia evolvendo, in parte in negativo in altre in positivo. Cosa migliorerei ? Non lo so, forse l’egoismo che si crea perché noto che quando una persona entra a far parte della scena , è come se si scordasse di chi sia stato fino a 2 minuti fa. Come ad esempio frasi del tipo “ sono il migliore , adesso sono il capo”. Ma queste citazioni ci possono stare. Fanno parte del gioco.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Consiglio di ascoltare “Sono ciò che sono” è un brano leggero e spensierato. Adatto per chi in quel momento vuole liberare la mente e distrarsi dal mondo per tutta la durata della canzone.
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Da artista molto limitato, col mio team abbiamo molte idee , ma il covid non ci permette ancora di realizzarle. Da persona ora mai che ci sono meno restrizioni mi sento assolutamente meglio. Il fatto di avere molti più stimoli dall’esterno mi porta a pensare e a scrivere molto. Le due cose si compensano .
Progetti a breve e lungo termine?
A breve pubblicazione di altri videoclip. A lungo termine…lo scoprirete. Vi lasceremo a bocca aperta. È una promessa. Sempre se il destino lo permette.