Intervista a quattro occhi con Camilla formidabile artista

Intervista a quattro occhi con Camilla formidabile artista

Diamo oggi il benvenuto a Camilla, artista poliedrica che sta raccogliendo ampi consensi sulle piattaforme digitali e non solo. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro “Atlantide”, leggiamo con curiosità l’intervista a Camilla, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Scopriremo interessanti retroscena musicali e di vita, Camilla si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a Camilla!

Com’è nata tua la passione per la musica?
La mia passione per la musica è nata grazie ai miei genitori, che hanno deciso di iscrivermi a un corso di chitarra quando avevo 8 anni. Da lì, è cresciuta poco a poco, alimentata dalle esperienze vissute lungo il percorso. Ogni tappa, ogni evento e ogni soddisfazione musicale hanno aggiunto un tassello, costruendo la passione profonda che provo oggi.

Il personaggio può essere una maschera, protettiva quando ci esibiamo. Calato il sipario, chi troviamo dietro Camilla e il suo personaggio?
Posso dire di sentirmi molto vicina alla Camilla artista: per me, l’autenticità è uno degli elementi fondamentali per riuscire davvero a parlare alle persone. Ci sono, certo, delle piccole differenze tra la me di tutti i giorni e la Camilla che sale sul palco, soprattutto nel modo in cui mi vesto. Quando canto, mi piace indossare camicie o abiti colorati, anelli su tutte le dita e cappelli di ogni tipo (ne ho una collezione piuttosto ampia, penso di superare la cinquantina!!).Nella vita quotidiana, invece, per una questione puramente di praticità, non riesco sempre a vestirmi così. Ma anche quando sono più sobria, c’è sempre un dettaglio che richiama il mio mondo artistico, infatti anelli, jeans flare e vestiti colorati sono comunque all’ordine del giorno!

Prima l’uovo (il testo) o la gallina (la musica). Com’è stato il processo di creazione di “Atlantide”?
In questo caso, prima la gallina! In fase di scrittura io e Caterina Magliozzi, la coautrice del brano, quando ci siamo incontrate per scrivere Atlantide, abbiamo prima buttato giù una linea melodica canticchiando una melodia nel mentre. Arrivate più o meno al ritornello con una linea di accordi consolidata abbiamo iniziato a scrivere il testo. Poi ovviamente è impensabile che nasca solo prima una cosa e poi l’altra, ma è comunque un gioco di aggiungere tanti piccoli elementi per poi arrivare all’ultima versione del brano.

Il lavoro è accompagnato da un video?
Sì, girato a Roma a dicembre 2024 e rilasciato il 24 settembre 2025. Con la regia di Valerio Matteu, il video è caratterizzato da luci al neon con colori predominanti blu e bianco. Tutta la prima parte si svolge in uno studio fotografico, la parte del sottomarino e di Atlantide in un’escape room. Una giornata davvero divertente con un team davvero professionale.

Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?
Devo ancora pensare a questo, al momento non ho un disco in programma contenente Atlantide quindi potrei tranquillamente lasciarlo come singolo, ma il futuro potrebbe anche indicarmi diversamente.

Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la tua storia, tutto il suo percorso!
Amo questo tipo di domande! Ho iniziato a fare musica a 8 anni con un corso di chitarra, e l’anno successivo mi sono iscritta a un corso di canto. È stato lì che ho capito quanto il canto e la musica fossero importanti per me: non era solo una passione, ma un vero e proprio bisogno espressivo. La mia prima scuola si chiamava Orizzonti Sonori, dove sono rimasta fino ai 14 anni, quando mi sono iscritta alla Crossover Academy del Maestro Piero Mazzocchetti, a Pescara. Quella fase è stata intensa e formativa: ricordo ancora le serate passate a studiare in macchina, tornando tardi da Pescara (quasi due ore di viaggio) cercando di tradurre versioni di greco o prepararmi per verifiche e interrogazioni. In quel periodo ho avuto la possibilità di approfondire molto: oltre al canto, ho studiato produzione musicale, canto corale gospel e perfezionamento della pronuncia inglese nelle canzoni. Dopo la parentesi pescarese ho concluso l’ultimo anno di liceo e mi sono trasferita a Londra, dove mi sono diplomata in Music Performance con specializzazione in canto e mi sono laureata in Songwriting all’ICMP (2020– 2024). Attualmente studio pianoforte pop al Saint Louis College of Music di Roma. È stato un percorso pieno di sacrifici, ma non ho alcun rimpianto. Ogni tappa mi ha lasciato qualcosa, e mi ha aiutato a costruire la mia identità artistica. Si tratta di tenere duro e di non lasciarsi abbattere dalle difficoltà e scomodità che si trovano durante il percorso.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Una delle cose che desidero trasmettere di più attraverso la mia musica è un senso di appartenenza. Vorrei che chi mi ascolta si sentisse accolto, compreso, parte di qualcosa.Mi piace affrontare temi attuali che toccano da vicino le persone, come la fragilità, l’autostima e il valore dell’ascolto di sé. Ma anche temi più sociali, come i diritti umani e l’inclusione.Credo che la musica, e la mia musica, possano essere un luogo sicuro, in cui ognuno ha il diritto di sentirsi visto e accettato, esattamente per quello che è.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Ho pubblicato il mio primo brano nel 2017. Da allora sono cambiate moltissime cose, sia dal punto di vista artistico che personale: posso dire di essere cresciuta tanto, tappa dopo tappa. In quegli anni collaboravo con l’etichetta ‘Accademia 2008’ del Maestro Corrado Lambona, con cui ho pubblicato tutti i miei singoli, ad eccezione di Atlantide, che trovate sul mio profilo Spotify. Sempre in quel periodo ho avuto le mie prime esperienze in concorsi nazionali, che mi hanno permesso di mettermi alla prova dal vivo e di confrontarmi con altri artisti. Sono stata finalista radiofonica al Premio Mia Martini, finalista a Je So Pazzo e a Coppa Italia Metodo Pass, semifinalista a NYCanta e ad Area Sanremo. Negli anni ho continuato a scrivere e pubblicare brani, lavorando con diversi autori e cercando sempre di evolvermi, sia musicalmente che umanamente. Due anni fa ho incontrato il mio attuale manager, Ivan Iacutone, che ha avuto un ruolo fondamentale nel portare la mia musica su palchi importanti. Grazie a lui ho avuto l’opportunità di aprire i concerti di artisti come Carl Brave, Raphael Gualazzi, Bianca Atzei, Nesli e Shade, esperienze che mi hanno arricchita e motivata ancora di più. Attualmente collaboro con Ebim Records, con cui sto lavorando alla scrittura del mio secondo EP. Vorrei dedicare una parte di questa risposta a una persona che ha avuto un ruolo importante nel mio percorso musicale: il maestro Marco Di Marco, che purtroppo ci ha lasciati qualche mese fa. Con lui ho condiviso esperienze musicali indimenticabili, come il mio primo concerto da solista nel 2023, in cui mi ha accompagnata al pianoforte, e una serata di beneficenza per l’Ucraina, sempre nello stesso anno, ancora insieme sul palco.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
La scena musicale italiana è ricca di talento, anche se spesso molti artisti faticano a emergere per una serie di dinamiche complesse. Una cosa che apprezzo molto è quanto il cantautorato sia ancora considerato un genere centrale e profondamente rispettato, e trovo bello che, nonostante tutto, ci siano artisti indipendenti che riescono comunque a raggiungere traguardi significativi.

Se potessi cambiare qualcosa, migliorerei il modo in cui vengono percepiti e valorizzati i generi che non seguono le tendenze del momento. Sarebbe meraviglioso vedere, ad esempio, un artista emergente jazz o folk esibirsi su uno dei palchi principali in Italia, dimostrando che non solo il pop o il rap possono portare a risultati importanti. La musica è vasta, e ogni genere ha il potenziale per arrivare al cuore delle persone, se gli viene dato lo spazio che merita.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
‘Schubert’s Fantasy’, brano che fa parte della colonna sonora che ho scritto ispirandomi al libro ‘Come Anima Mai’ di Rossana Soldano. È un brano fuori dagli standard del momento, non ha un ritornello orecchiabile ed è molto lenta, però è un brano molto speciale per me e racconta molto della mia personalità. Un altro è ‘Viva Vivo’, il quale racconta del mio mondo immaginario fatto di fate e magia.

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?

Spero di non sembrare banale, ma se sto lavorando così tanto ai miei progetti musicali è perché il mio sogno è diventare una cantante di successo e arrivare al cuore di più persone possibili. E perché no… un giorno riuscire anche a riempire gli stadi! Lo so, sono obiettivi ambiziosi, ma mi avete chiesto quali sono i miei sogni, e io ve li sto dicendo, senza filtri! (Con un po’ di autoironia, ovviamente… ahah)