Intervista a quattro occhi con Space formidabile artista

Intervista a quattro occhi con Space formidabile artista

Straordinaria intervista oggi a Space, artista poliedrico che ci sorprende coi suoi prodigi artistici. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro “Come una fenice”, approfondiamo con riconoscenza l’intervista a Space, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Leggeremo di più sulla vita musicale e artistica, Space si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a Space!

Com’è nata tua la passione per la musica?

La passione per la musica è nata grazie a mio padre, che amava cantare in macchina durante i viaggi e mentre preparava la cena. Quei momenti semplici e quotidiani, pieni di musica e allegria, hanno acceso in me un interesse profondo per il mondo musicale. È proprio da queste esperienze familiari che questa passione si è lentamente radicata, diventando una parte importante della mia vita.

Com’è nato “Space” e il suo personaggio, il suo sound?

Il soprannome “Space” mi è stato dato da mia madre: quando da piccolo combinavo pasticci, mia madre mi urlava spesso “Spaceeeeeee!”. Da quel momento, tutti hanno iniziato a chiamarmi così.

Per quanto riguarda il sound della canzone, abbiamo scelto insieme, io e il mio maestro Bernasconi Marco, di orientarlo verso l’R&B.

Prima l’uovo (il testo) o la gallina (la musica). Com’è stato il processo di creazione di “Come una fenice”?

Prima l’uovo, durante una delle mie solite passeggiate con il mio cane, ho cominciato a riflettere sui sentimenti legati alla prematura perdita di mio padre. Ho mescolato queste emozioni personali con il mio modo di affrontare la vita. Per quanto riguarda la base musicale, abbiamo scelto di darle un ritmo energico e coinvolgente, capace di trasmettere forza e movimento.

E com’è nato il suo videoclip?

Il videoclip è nato dall’idea di ricreare i luoghi in cui andavo da bambino con mio padre. Ancora oggi, quando visito quei posti senza di lui, nella mia mente affiorano dei flashback che mi riportano indietro nel tempo, facendomi rivivere quei momenti preziosi del passato.


E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?

È in cantiere un album, questo è solo l’inizio.

Cos’è per te l’arte, la musica? 

L’arte si presenta in molte forme diverse, e la musica è una di queste. Per me, la musica è qualcosa di vivo, un’energia che sento dentro e che mi accompagna in ogni momento della giornata. Credo che attraverso la musica si possa arrivare dritti al cuore, toccando le emozioni più profonde.

Quali sono le tue influenze artistiche?

Le mie influenze artistiche sono Paolo Meneguzzi, Eros Ramazzotti e Sasa Kovacevic


Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Voglio trasmettere un messaggio di speranza: mai arrendersi, mai. Voglio dimostrare che, anche nelle difficoltà, c’è sempre qualcosa di positivo da trovare, basta solo volerlo cercare. In ogni canzone che realizzerò, porterò sempre un messaggio positivo, perché anche quando le cose sembrano andare male, insieme possiamo farle andare per il verso giusto.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Finora ho cantato davanti a un pubblico solo due volte nella mia vita: la prima durante un karaoke al bar e la seconda a un evento organizzato dalla PopMusicSchool il 25 maggio.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Ascolto soprattutto musica italiana, in particolare quella degli anni 2000, che per me era davvero speciale: vere poesie, storie raccontate con profondità e canzoni d’amore bellissime. Le produzioni più recenti invece le ascolto meno, perché spesso le trovo un po’ superficiali, anche se ovviamente questo è un parere personale. L’arte è libera, e ognuno ha il diritto di esprimersi come preferisce. Detto questo, penso che sarebbe importante fare un passo indietro, soprattutto perché i giovani si identificano molto con la musica. Io sono cresciuto ascoltando Paolo Meneguzzi e quelle canzoni hanno influenzato molto il mio modo di essere, rendendomi una persona più sentimentale e romantica. La musica può avere un grande impatto sulle persone, quindi credo che sia fondamentale trasmettere messaggi positivi e significativi.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?

“Come un fenice” è il primo, entro dicembre usciranno altri due brani.

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?

Ho due sogni nel cassetto uno personale e uno come cantante: il primo è quello di scrivere una canzone e cantarla con Paolo Meneguzzi in un evento. L’altro è quello di poter costruire dei rifugi per gli animali abbandonati in Macedonia, prendermi cura di loro.