AGRONOMIST

presenta

TUTTI PAZZI

(Orangle / The Orchard / Sony)

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Il brano

Tutti pazzi è il primo singolo estratto dal mio primo disco solista.

Un brano inclusivo per i generi musicali e per gli esseri umani che celebra.

Una matrice hip hop che danza su ritmi energici post punk e garage rock. Un testo che ho fatto fatica a scrivere e che mi fa piangere ogni volta che lo risento, perché scava nel profondo e dice la verità. Ho fatto forse un buon lavoro.

“I normali non li voglio più… quelli sani pigliateli tu. Tutti pazzi, tutti pazzi, gli amici miei so tutti pazzi.“

Cosa è la normalità, cosa è la pazzia? Chi sta dentro i binari del giusto e del regolare e chi li travalica, sta ai margini, non rientra in categorie prestabilite, è considerato dalla società quasi un reietto, disadattato, emarginato.

“Fluidi nei sessi”, con lavori con nomi inventati, non troppo attaccati ai danari, ma molto fissati con i legami, precari, come gran parte della mia generazione, che si sente sempre fuori posto. Artisti, senza un posto di lavoro fisso, che forse non hanno trovato un posto nel mondo o che non hanno concepito ancora un figlio.

Forse senza un conto in banca rigoglioso o con non abbastanza followers, a differenza di molti rapper o celebrità. O forse bullizzati o dimenticati, perdenti. Tutto ciò può portare a sentirsi diversi, sbagliati, “pazzi”. Questo brano celebra proprio la ricchezza della varietà e tratta anche il tema della salute mentale  e non per ultimo l’amicizia che unisce nella diversità, l’inclusività. Un’ analisi di ciò che vedo intorno a me e un’autoanalisi di ciò che vedo dentro di me.

La straordinaria bellezza della diversità, la non perfezione e la stranezza, come valori aggiunti, sia nella vita, che nell’arte, dove spesso si rimane appiattiti, schiacciati da etichette imposte dalle playlist, dai trend, dalle case discografiche, dai social, dai numeri, dalla società in generale, fino a non esprimersi più, fino a smettere di esprimersi e creare, per paura di essere fuori.

Libertà di essere sbagliati, diversi e bellissimi così. “Reietti, outsider, sottovalutati, ma altrimenti saremmo scontati. Decine, centinaia di nulla, che insieme hanno un valore straordinario.”

Estetica identitaria e unica che non si rifà a cliché esistenti, ma crea nuovi paradigmi, sonori, di linguaggio ed estetica.

IL VIDEO

Il video del brano è girato interamente sul territorio lucano con persone reali, differenti, anche neuro divergenti, senza comparse o attori professionisti.

E quella nel video è una Basilicata bucolica e quasi utopistica, ma anche futuribile e sicuramente alternativa, dove si può ricreare, ripartire, facendo perno sulla propria unicità, sulla propria lingua e molteplicità di dialetti, su una fauna differente con diversi usi, gerghi, stile e suoni.

I Boschi, i paesini, la piazza, i volti reali di ogni età, sesso, estrazione, persone reali con la loro “pazzia”, che li rende unici, preziosi e poetici.

Musiche, testo e concept di Vincenzo Lofrano – Agronomist

Video di Walter Molfese

Biografia

Agronomist: polistrumentista, producer, rapper, cantante, essere senza età. Emergente e emergenza, più artista che uomo. Sta forgiando un alternative hip hop con una forte contaminazione e commistione di generi. Non ha mai creduto nelle regole e nei dettami, quando tutti ci credevano. Non ho una scena di riferimento, solo la mia visione da esprimere. 

Nato in Lucania, è fondatore della band Smania Uagliuns, gruppo di hip hop sperimentale, che si è distinto negli anni per originalità e innovazione ricevendo molte lodi dalla stampa.

Il suo primo singolo da solista è stato “WOW” (2020), prodotto dai Gumma Vybz. Dopo i freestyle della serie “Hit Mania Enz”, alcuni featuring e varie collaborazioni, a febbraio 2021 ha pubblicato il secondo singolo “Hype Blog”, prodotto dal londinese HLMNSRA. Nel 2023 ha collaborato con un altro producer, Zero Portrait, per il brano “Instagram” e all’inizio del 2024 ha pubblicato “BERLIN (Travel Freestyle)”.

Attualmente al lavoro sul suo primo progetto solista che sarà totalmente scritto, arrangiato, prodotto e cantato  da me, in fase di finalizzazione. 

Ogni aggettivazione o descrizione di generi e stili sarebbe fuorviante e sminuente.

Sarà ciò che nessun altro fa, con un’identità e una verità scioccanti sonicamente e liricamente parlando.

Il suo vero nome è Vincenzo Lofrano e, oltre a essere un musicista, è un dottore in traduzione letteraria e tecnico-scientifica.