michiamanojack racconta la F.O.M.O. in “Domenica”

michiamanojack racconta la F.O.M.O. in “Domenica”

Ha accarezzato l’anima e cullato i battiti del cuore con il singolo d’esordio “Firenze-Roma“, ed ora, il cantautore toscano michiamanojack torna sui digital store con “Domenica”, brano con cui intreccia autoironia e melodie scanzonate per raccontare le sensazioni agrodolci che caratterizzano questo particolare giorno della settimana, da sempre simbolo di conclusioni e nuovi inizi.

Posato su una produzione impeccabile curata dalla maestria creativa del tastierista degli Zen Circus, Fabrizio “THE GEØMETRA” Pagni, “Domenica” si presenta come un pezzo autobiografico che riflette sulle ansie e le paure che spesso accompagnano le 24 ore più contemplative della settimana. Una raccolta di fotogrammi che immortalano le emozioni vissute da michiamanojack in varie domeniche, tutte tessute tra loro da un filo sottile di ansia. Narrando la lotta interna tra il desiderio di uscire e la paura di sprecare la giornata rimanendo a casa, questa traccia sfiora con delicatezza ed eleganza anche la F.O.M.O (“Fear Of Missing Out”, letteralmente “Paura di essere tagliati fuori”), ovvero la forma di ansia sociale caratterizzata dalla paura di essere esclusi da eventi, esperienze, o contesti collettivi gratificanti, in poche parole, il timore di perdere esperienze significative.

«Il brano – dichiara michiamanojack – è nato per caso in un pomeriggio di domenica, proprio durante uno di quei momenti di ansia e indecisione tra uscire e restare a casa. Ho cercato di esorcizzare questo disagio chiudendolo in una canzone allegra e affrontandolo con leggerezza.»

Il testo di “Domenica” è un affresco di momenti quotidiani e sentimenti contrastanti. La canzone si apre con un’immagine forte e simbolica: «Mi son lavato la faccia con il malumore, anche il sapone aveva il tuo sapore». Un verso che racchiude la percezione di iniziare la giornata con un peso sul cuore, un sentimento che molti possono riconoscere nelle loro domeniche solitarie. L’artista dipinge un quadro di alienazione e desiderio di controllo, esprimendo un conflitto interiore che, nel corso del testo, si fa strada tra la dualità: «Ma infondo questa domenica mi mette ansia. È ansia di uscire? O paura di restare?». Qui, michiamanojack coglie perfettamente il concetto di F.O.M.O. e l’ambivalenza provata da chi la vive.

Ma “Domenica” porta con sé anche un messaggio di speranza e leggerezza – «Ma infondo mi diverto sempre quanto basta, come il sale per cucinare, come il sale nel mare» -, ricordandoci che a volte basta poco, un pizzico di autoironia e spensieratezza, per ritrovare la serenità nell’oceano delle proprie incertezze. La metafora del sale, usato nella giusta quantità per insaporire i piatti, rappresenta il modo in cui l’artista cerca di trovare un equilibrio tra ansia e divertimento.

Questa traccia dal sapore grintoso e al contempo introspettivo, è un invito a guardare la vita con il sorriso, a non sprofondare nelle piccole ansie quotidiane che accomunano tutti noi.

«Con “Domenica” volevo raccontare una sensazione comune a molti di noi  -. L’idea era di prendere qualcosa di pesante come l’ansia della domenica e trasformarlo in una canzone leggera, quasi terapeutica. Più che raccontare una storia, volevo condividere una sensazione, perché penso che molte delle nostre emozioni e disagi siano universali.»

La produzione musicale enfatizza la dualità del testo, combinando elementi di leggerezza e profondità. La struttura-canzone, semplice ma incisiva, permette all’ascoltatore di immedesimarsi facilmente nelle emozioni descritte, rendendo il brano un’esperienza condivisa.

Ascoltare “Domenica” è come guardarsi allo specchio, riconoscendo le proprie ansie e trovando conforto nella musica. Con la sua leggerezza e la sua ironia, questo brano ci ricorda che non siamo soli nelle nostre paure e che la musica può essere uno strumento efficace e potente per esorcizzarle.

michiamanojack ci regala così un altro pezzo del suo mondo, esortandoci a vivere le nostre domeniche con un sorriso e un pizzico di ironia.