Elena Bresciani: “Non basta sapere le cose, bisogna avere anche la generosità di condividere per insegnare bene”

Elena Bresciani: “Non basta sapere le cose, bisogna avere anche la generosità di condividere per insegnare bene”

Cantante lirica internazionale, vocal coach, mentore e acquerellista, Elena Bresciani è un vulcano di idee messe al servizio dell’arte. Facciamo con lei un bilancio sull’anno che sta terminando e diamo qualche anticipazione sul 2025.

 

Elena, come è stato questo tuo 2024 professionalmente parlando?

Intenso e spumeggiante. Ho festeggiato 25 anni di carriera, nutrito molte voci, è uscito un mio nuovo libro a settembre sul canto curativo che ho presentato in tutta Italia grazie al vivo interesse che ha suscitato fra gli addetti ai lavori, il mio singolo “Navigando per mari in sol” è stato ascoltato in 139 Stati, ho risposto a una cinquantina di interviste conoscendo persone umanamente belle. È stato davvero un anno ricco. 

Sei amante dell’arte in ogni sua sfaccettatura e contaminazione: è per questo che il tuo Studio di Canto fa da “talea” al progetto Portiamo il teatro a casa tua, una forma di teatro sommerso in tutta Italia nata dall’idea di Mariagrazia Innecco? 

Avevo un sogno: potenziare il dialogo fra artisti. Ne sentivo una necessità impellente per generare il nuovo. Grazie all’amico giornalista Fabio Ricci ho conosciuto Mariagrazia, cercavo una realtà di teatro off, un teatro di qualità, attori che provano i loro spettacoli nelle case ed in luoghi inconsueti come il mio studio e poi li portano a teatro o viceversa, la trovo un’idea geniale e fluida per l’arte. 

Ho ospitato il primo spettacolo il 17 dicembre, un monologo tributo a Monica Vitti dal titolo “Vietato sporgersi dentro” con l’attrice Alice Alessandra Gagno, persona bella, luminosa, pura; il bagno dello studio si è trasformato in un camerino teatrale e lo studio stesso in un palcoscenico; Mariagrazia Innecco è persona stupefacente, abituata alle pr che fa in modo così naturale e colto, un incontro umano con donne di valore; con loro c’era la giovane attrice Valeria in arte Waleria Bertani che mi ha aiutata ad accogliere il variegato pubblico con naturalezza ed umiltà; per questo a marzo 2025 verrà lei a recitare in studio un suo monologo su Beatrice Portinari. Una serata che mi ha fatto respirare ciò che già conosco da una vita in altro modo e ha lasciato un’energia vitale speciale in studio. Mi auguro che i miei allievi usufruiscano in modo potente di questa opportunità di incontro e dialogo fra artisti, sono cose che germinano sempre il nuovo. Adoro le contaminazioni fra le arti!

Allo spettacolo c’erano le mie allieve Greta Cominelli che sta riscuotendo grandi consensi per il suo album “Luce ribelle dell’alba” ispirato alla belle époque e Giulia Serotti che sta portando in Italia e all’estero grazie alle piattaforme digitali il suo canto elegante fra lirica e pop. 

Vogliamo parlare anche degli altri tuoi “fiori”, gli allievi che ti impegni a far crescere giorno dopo giorno?

Stanno nascendo molti inediti di qualità fra le mura dello studio. Abbiamo depositato un nuovo brano in SIAE di Rodrigo Lucchini proprio settimana scorsa, un brano che promette benissimo ed uscirà a gennaio. 

Zoe Tedeschi ha superato 3000 cantanti arrivando dritta alle semifinali europee del Tour Music Fest, il più importante concorso di canto pop a livello mondiale, è tornata da San Marino carica ed entusiasta degli altri artisti che ha incontrato ed ha subito iniziato a lavorare a nuovi pezzi. 

Già sede esami del Trinity College of Music di Londra, so che nella tua scuola è stata istituita l’Accademia di perfezionamento, supporto e avviamento alla carriera per Cantanti Lirici Solisti. Da dove nasce questa esigenza? Ovvero, cosa richiede oggi il panorama lirico?

La lirica è casa mia. Il mio grande e profondo amore. Il mio primo amore. Dopo 25 anni di vita artistica spesa anche al servizio del pop, sentivo l’esigenza di tornare anche un po’ a casa.

Voglio seguire voci già formate lasciando loro ogni segreto appreso dalle generazioni prima della mia in teatro, l’arte del canto si trasmette nell’oralità e ho tantissimo da dare. Mi sono sentita spronata e motivata dalle voci liriche che con immenso amore ho coltivato negli ultimi anni a generare qualcosa di più complesso per loro. Anche dai coristi di teatro mi sono arrivati feedback importanti. In questo periodo, sto seguendo una giovane corista, Margherita Marini, che sta cantando in importanti teatri e festival: Parma, Torre del Lago, produzioni di Montecarlo, Aslico e tanti altri prestigiosi posti, con lei è nato un rapporto umano molto prezioso e mi ha detto che i segreti tecnici che le racconto sono importanti perché nessuno li dice; questo mi ha fatto comprendere che non basta sapere le cose, bisogna avere anche la generosità di condividere per insegnare bene. Voglio mettermi al servizio di una lirica di tradizione sempre, ma giovane, al passo con il mercato internazionale; portare gli attori in studio, per esempio, significherà per loro imparare dagli attori di prosa i tempi comici, i coté drammatici, i movimenti del corpo. Ogni mio pensiero parla con l’altro in una visione complessiva di crescita dell’artista e anch’io continuo a crescere.

Lavoro per la radio e la carta stampata con rubriche musicali proprio per intervistare e non solo per essere intervistata e questo genera grande networking che non serve solo a me, ma che metto volentieri al servizio dei miei allievi.

Insomma, cosa ti aspetti dal 2025 ormai imminente? 

Mi aspetto di continuare a fare il mio lavoro con amore, coltivando ciò che già c’è e generando sempre nuove idee.

Un caro augurio per un 2025 radioso anche a chi mi leggerà.

Ph credits Fabio Ricci