“Zero UNPLUGGED” è il nuovo singolo di Karlito Akastoca feat. Josè Conserva, una catarsi in chiave acoustic-rap per liberarsi dai conflitti interiori

“Zero UNPLUGGED” è il nuovo singolo di Karlito Akastoca feat. Josè Conserva, una catarsi in chiave acoustic-rap per liberarsi dai conflitti interiori

Reduce da una gavetta pluridecennale e da un 2022 che l’ha consacrato ufficialmente come una delle penne più intimiste e penetranti della scena italiana, il rapper pugliese Karlito Akastoca torna nei digital store con “Zero UNPLUGGED”, rivisitazione cuore e voce di uno dei suoi più grandi successi che lo vede al fianco di Josè Conserva.

Vibranti chitarre malinconiche sono la cornice perfetta in cui si innesta un testo ricolmo di anima e poesia, attraverso cui l’artista esprime, senza filtri e cliché, un flusso di coscienza che si identifica nel fluire stesso del suo sentire, in un bianco e nero che grazie al liricismo di un rap conscio delle proprie radici, esonda dai trend per giungere con incisiva immediatezza al cuore degli ascoltatori.

Pensieri e riflessioni si susseguono sul ticchettio del nostro tempo, che per quanto appaia fugace, celere e irrefrenabile, non sarà mai in grado di stare al passo con il turbinio di input e considerazioni che affollano una mente vigile e indagatrice – «per quanto il mondo girerà, non va alla velocità dei miei pensieri» -, dominata dall’estenuante ed incessante lotta tra istinto e ragione, gioia e dolore, e dal rapsodico attaccamento a tutti i frammenti che ne derivano – «nella vita il caso è il suo codice morse» -.

Ma in questa situazione di caos e subbuglio interiore, ove non ci è possibile scegliere e nemmeno agire per modificare il nostro passato, le penetranti barre di Karlito Akastoca e la vocalità avvolgente di Josè Conserva ci ricordano che possiamo, o per meglio dire dobbiamo, determinare il nostro futuro partendo dalle decisioni dell’oggi – «scegli come fiorire, non puoi scegliere il suolo» -, cessando di demandare la responsabilità della nostra vita a fattori e persone esterne.

Perché se è vero che «una foto non fotografa l’interno» ed è possibile continuare a nascondersi dietro un’immagine fittizia, falsata e a tratti distopica, portando l’occhio di chi ci osserva a non scorgere oltre ciò che vogliamo mostrare – «da lontano mi vedi fiero, vedi un arcobaleno, sembra così luminoso il cielo, ma da vicino è nero», è vero anche che l’unica via di uscita dai nostri nidi di sofferenza, titubanze e impasse, è quella della consapevolezza, a cui conseguono l’accettazione prima e la rinascita poi – «non sconfiggerete mai chi ci riproverà in eterno» -.

«”Zero UNPLUGGED” – dichiara il rapper – racconta la rinascita dopo un periodo difficile e, di periodi difficili, ce ne sono tanti nella vita di ciascuno di noi. È un po’ quello che accade in seguito ad acquazzone, ad un temporale: esce l’arcobaleno ed è così anche per noi essere umani, che dopo aver attraversato le nostre tempeste personali, rinasciamo. Dobbiamo farlo, per risplendere più luminosi e brillanti di prima».

Un brano di rivalsa, che lontano da stereotipi e wave del momento, getta la sua ancora proprio negli abissi più oscuri dell’interiorità individuale, perché è proprio da lì che va tratta la scintilla per irradiare di nuova luce il proprio percorso, diventando, in prima persona, il faro guida della nostra stessa nave.

“Zero UNPLUGGED”, perfetto seguito di una serie di release che lo scorso anno hanno messo in luce la sensibilità e la finezza autorale di Karlito Akastoca, segna al contempo fine ed inizio del percorso in musica dell’artista tarantino che, proprio come nel testo del brano, attinge al suo passato senza esserne governato, per tracciare un futuro ricco di entusiasmanti novità.

Biografia.
Karlito Akastoca, pseudonimo di Carlo Santi è un rapper di Martina Franca (TA) nato alla fine degli anni ’90. Sin da piccolo, si appassiona alla musica, cominciando a suonare nella sua città come DJ. Con il passare degli anni, si avvicina al rap, ascoltando gli intramontabili classici della scena d’Oltreoceano, da Tupac ad Eminem, passando per Snoop Dogg e 50 Cent, approdando poi alla scena italiana, in particolar modo a Neffa, Club Dogo e Cor Veleno. Dopo circa dieci anni di inattività, durante il lockdown, un amico lo spinge a scrivere di nuovo su beat creati ad hoc e, da quel momento, Karlito Akastoca continua a dar vita a nuovi inediti con una raffinatezza autorale degna di nota, portando nelle sue release il perfetto connubio tra il suo immaginario artistico e le sue esperienze personali.