Con grande riconoscenza diamo il benvenuto a Punto Cieco , artista poliedrico che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Incantesimo, condividiamo con piacere l’intervista a Punto Cieco , grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita, Punto Cieco si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto a Punto Cieco !
Com’è nata tua la passione per la musica?
La mia passione per la musica è nata grazie a mio nonno, che mi faceva ascoltare i vinili di Beatles, Jimi Hendrix ed Elvis quando ero piccolo. Dovendo fare esercizi di occultazione visiva ero costretto ad ascoltare e perciò la musica era il mio modo di fantasticare ed immaginare.
Descrivi “Punto Cieco ” e il suo personaggio, i suoi pregi e i suoi difetti.
Non sta a me definirli, ma a chi ascolta e vede. Io semplicemente esterno ciò che ho da dire con le canzoni. In ogni caso un suo punto forte è la spontaneità che mettiamo sia nella scrittura, che nelle esibizioni live.
Come è stato concepito il lavoro Incantesimo?
Non concepisco mai a singoli, ma cerco sempre di avere un paio di brani pronti da raccogliere poi in un disco. Il brano in se parla delle novità all’interno di una relazione. La melodia ed il testo sono stati elaborati nel giro di mezz’ora in studio, ma ci sono sembrate molto più efficaci della demo che avevo fatto, perciò l’ abbiamo tenuta.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Non c’è un videoclip, ma un video live 360 sul nostro canale Youtube.
Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco? Esattamente. In primavera dovrebbe uscire tutto e si chiamerà zoo. Venerdì esce il secondo singolo che si chiama Ti amo!
In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, vuoi raccontarcele?
Per me l’importante è che si sia soddisfatti di ciò che si sta facendo. I numeri arriveranno, nel caso. Io mi ritengo soddisfatto del percorso che sto intraprendendo sia come musicista, che come presidente di un’associazione che opera nel sociale, Backbeat. Bisogna sempre adattarsi a ciò che hai a disposizione e cercare di tirare fuori il meglio.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Beatles, Vasco Rossi e Foo Fighters senza dubbio.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
A parte con chi suona con me, collaboro con Giulio Testi, tastierista ed autore degli Antimonio, che ci ha aiutato nella scrittura ed arrangiamento in alcuni brani del disco.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Cerco di trasmettere una visione spontanea delle mie emozioni, senza le sovrastrutture a cui siamo abituati oggi. Cerco di farlo in una maniera più spontanea possibile, raccontando il mio punto di vista.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Il disco che uscirà in primavera è il secondo. Di live mi sono sempre impegnato a trovarne ed ormai sono attivo nel panorama locale. Ho fatto anche qualche esperienza fuori regione, ad esempio Milano, ma sto cercando di ampliare quelle situazioni.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Penso che non sono nessuno per criticare. Cerco solo di osservare cosa porta i giovani di oggi ad ascoltare i nuovi brani, per capire il bisogno sociale. Non posso controllare ciò che piace, ma cercare di capirne il motivo.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Il prossimo che uscirà: Ti amo!
Progetti a breve e lungo termine?
Il disco in primavera.